Tutti gli articoli relativi a: territorio

Coan-Arb2, con i colleghi Baruffi e Patriarca abbiamo interrogato il ministro Poletti

Una vicenda amara per un’ottantina di lavoratori, soprattutto donne che, da lunedì, si sono trovati inopinatamente sbarrati i portoni delle due aziende presso cui erano occupati. Il caso delle due aziende carpigiane Coan-Arb2 è ora approdato sul tavolo del ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Insieme ai colleghi Pd delle Terre d’Argine Davide Baruffi ed Edoardo Patriarca abbiamo depositato in mattinata una interrogazione in cui si ricostruisce la situazione creatasi, sulla base della denuncia dei rappresentanti sindacali e dei resoconti giornalistici apparsi sui media locali, e chiedono al Governo “quali iniziative ritenga di assumere affinché sia pienamente ripristinata una condizione di pieno rispetto delle regole e siano tempestivamente tutelati i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori operanti presso le due aziende”. La vicenda delle due aziende è particolarmente dolorosa perché giunta del tutto inaspettata. “Nella mattina di lunedì 13 giugno – ricordiamo nel testo dell’interrogazione – i lavoratori e le lavoratrici hanno trovato chiusi gli stabilimenti, senza che alcuna comunicazione fosse pervenuta loro o alle organizzazioni sindacali; sempre senza comunicazione alcuna, nei giorni immediatamente precedenti la …

Quello che ci dicono le amministrative

Esiti elezioni amministrative. Buon “proseguimento” a Fabio Braglia e a Marco Bonucchi, che i cittadini hanno confermato sindaci rispettivamente a Palagano e a Sestola: un suffragio a favore del buon lavoro svolto. Per Finale Emilia e Pavullo occorre aspettare il 19 giungo. Si va al balloggio per i candidati del PD, Elena Terzi e Stefano Iseppi. Saranno 15 giorni intensi, perché i giochi sono totalmente aperti. Due settimane da dedicare soprattutto per spiegare quale futuro vogliamo per Finale Emilia e per Pavullo. Puntare sulle idee, sulla chiarezza negli intenti e sui progetti da realizzare. Questo vale per i comuni modenesi e per tutti gli altri, in Italia, in cui si va al ballottaggio. Il M5S è primo partito in grandi città: è il loro migliore risultato dopo le politiche del 2013, ma ad affermarsi, sono i loro candidati più moderati e rassicuranti nei toni, come la Raggi e la Appendino; il centro-destra non è morto, anzi, dove supera le proprie divisioni si afferma con ripreso vigore – vedi a Milano o Trieste – ma in …

Sindaci in rampa di lancio: una esperienza bellissima, sempre più difficile

A mezzanotte si chiude la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative di domenica 5 giugno. Si vota anche in alcuni comuni del modenese, dove il Pd presenta con una propria lista o sostiene in liste civiche candidati capaci, motivati e competenti. A Pavullo Stefano Iseppi, a Finale Emilia Elena Terzi, a Sestola Marco Bonucchi, a Zocca Aldo Preci e a Palagano Fabio Braglia. A tutti loro va il mio più sincero “In bocca al lupo”. Fare i sindaci è una esperienza bellissima, di servizio alla propria comunità, ma è anche un esercizio, oggi, sempre più difficile. La comunità si aspetta moltissimo dal primo cittadino, ma, al contempo, diffida della politica e dei suoi interpreti. Se, da una parte, infatti, abbiamo ancora negli occhi l’apertura della sfilata del 2 giugno, ai Fori imperiali, affidata ai sindaci con la fascia tricolore (gran bella innovazione voluta dal presidente Mattarella), dall’altra, oggi, Ilvo Diamanti, nel raccontare la mappa delle parole del futuro, ci spiega che gli italiani relegano impietosamente la politica (e i politici) nel passato. Eppure la …

Cubetto, un’inchiesta su un reato odioso

Una vicenda che fa male e che ci lascia increduli. Possibile che dopo quello che abbiamo passato, qualcuno pensi di lucrare sugli aiuti pubblici, costruendo scuole (e forse altri edifici) con cemento non idoneo a garantire la sicurezza degli edifici in caso di una nuova scossa di terremoto? E’ questo il quadro, inquietante, che emerge dall’inchiesta della Procura di Modena denominata “cubetto”. Quel “cubetto” di cemento, all’apparenza innocuo, veicolo della frode che potrebbe mettere a rischio vite umane. E’ un reato particolarmente odioso, quello su cui si sta indagando. Ancora tutta da capire e da dimostrare, naturalmente, la genesi e la portata della frode, ma anche le responsabilità dei singoli e delle aziende coinvolte. Come cittadini e rappresentanti delle istituzioni non possiamo che chiedere di fare al più presto chiarezza. A cominciare dal numero effettivo di edifici nella cui costruzione è stato utilizzato questo calcestruzzo depotenziato. Occorre dissipare al più presto i dubbi e aumentare la sicurezza dei controlli: in maniera evidente, nel sistema, nonostante tutte le precauzioni adottate, ci sono ancora delle falle. Il …

Atenei, è l’Italia che ha pochi laureati, non Unimore

“Il convegno “L’Emilia dei motori, un modello della crescita” tenutosi lunedì a Modena ha sollevato questioni importanti in merito al sistema universitario, a cui ho dedicato buona parte del mio impegno parlamentare di questi anni. Non ho potuto parteciparvi proprio perché ero impegnata in Aula dove era in programma un dibattito sulle politiche universitarie. Dai dati presentati a Modena, risulta che il tessuto imprenditoriale locale necessiti di un numero di ingegneri superiore a quello effettivamente formato dall’ateneo modenese. Io credo che il tema sopravanzi le sole, pur fondamentali, esigenze locali. Non è tanto che Unimore non licenzia un numero sufficiente di ingegneri, il problema, cruciale per il futuro del nostro Paese, è semmai che l’Italia non ha un numero sufficiente di laureati per garantire competitività sul mercato globale della conoscenza e delle opportunità. Intervenendo a Montecitorio ho ricordato che siamo ultimi per numero di laureati fra i paesi aderenti all’Ocse e che nell’ultimo decennio abbiamo perso per strada qualcosa come 70mila matricole (il dato demografico spiega solo in parte il calo). Con una forte disparità, …

Quattro anni fa il “nostro” terremoto

  Quando penso al “nostro” terremoto, penso a quanto abbiamo “ballato”, a quanto fossimo increduli nel vedere la nostra solida terra piatta rivelarsi (inaspettatamente?) un mare ondoso e a come poi siam diventati esperti di INGV, Protezione civile, piani di evacuazione… perché è così che siamo, lo smarrimento ci coglie per un attimo, poi torniamo a riprendere in mano la situazione. Quando penso al “nostro” terremoto mi viene in mente Tolstoj e l’incipit di Anna Karenina sulle famiglie infelici, ognuna disgraziata a modo proprio, mentre quelle felici si somigliano le une alle altre. Proprio come i terremoti, ognuno disgraziato a modo proprio. Il nostro fu quello dei capannoni, delle vittime che morirono sui luoghi di lavoro, delle imprese che hanno ricominciato sotto un tendone e che adesso aspettano la proroga per la restituzione del mutuo acceso per pagare le tasse… Quando penso al “nostro” terremoto, penso alla fatica che tutti abbiamo fatto e stiamo facendo per rimetterci in piedi, con dignità e determinazione, con quella “grosta” che ci permette di dire che siamo artefici del …

Sisma 2012,‬ facciamo memoria politica di quello che abbiamo costruito

Ricostruire una memoria politica di quello che stiamo facendo: questa è la nuova sfida, potenzialmente utile per altre comunità che dovessero trovarsi nella nostra stessa situazione o in una situazione analoga. E’ quello che ho ribadito intervenendo alla Direzione provinciale del Pd modenese dedicata alla ricostruzione post-terremoto a ridosso del quarto anniversario del sisma del 2012. Noi tutti insieme abbiamo costruito un modo di relazionarsi tra i livelli istituzionali, in una filiera corta che collega i territori, la Regione, il Parlamento e l’Europa. E’ una modalità capace di mettere in connessione il bisogno con la soluzione del bisogno. Insomma, dobbiamo far sì che la memoria politica della nostra esperienza si trasformi in una norma di legge, una cornice che ci consenta di affrontare situazioni simili. Per evitare che torni ad accadere che in situazioni analoghe i cittadini abbiamo risposte diverse. Non possiamo permettere, come è accaduto in altre occasioni, che si perda memoria di come intervenire. Ad esempio, noi siamo stati pionieri nella ricostruzione delle scuole. Fu una precisa scelta del commissario Errani. Per prime …