Riforma costituzionale, più strumenti al servizio della volontà popolare
Uno degli argomenti usati dal fronte componente per il No al referendum (sorvolo sulle accuse di pseudo-fascismo, subordinazione ai poteri forti, apertura delle istituzioni ai corrotti etc. etc. etc.) è che la riforma costituzionale limiterebbe la democrazia e la volontà popolare. In uno degli ultimi post dedicati alla riforma, prima del silenzio elettorale e prima del voto, vorrei quindi ricordare tre modifiche che, a mio avviso, enfatizzano l’iniziativa legislativa popolare. 1) la prima riguarda il referendum abrogativo: nel caso le firme raccolte in calce al quesito raggiungano quota 800mila (dalle attuali 500mila) si abbassa il quorum necessario per la validità della consultazione, dalla metà più uno degli aventi diritto alla metà più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche. Gli ultimi referendum abrogativi hanno, infatti, segnato in maniera chiara la volontà dei votanti, ma non hanno raggiunto il quorum necessario per rendere valida la consultazione. In questo modo, rendendo più accessibile il raggiungimento il limite necessario, si favorisce l’espressione della volontà popolare. 2) Secondo strumento previsto: diventa obbligatorio, la prima volta, l’esame da parte del …