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Riforma costituzionale: titoli, attribuzioni e incompatibilità dei nuovi senatori (artt. 63 e 66)

Nel nostro viaggio all’interno della riforma costituzionale, esploriamo due articoli che regolano l’ingresso a Palazzo Madama e l’attività dei nuovi senatori: l’art. 63 e l’art. 66. Poiché rappresenterà le istituzioni territoriali, il Senato riformato sarà prevalentemente composto (95 su 100) da consiglieri regionali (ma non è esclusa la previsione che possano farvi parte anche i presidenti delle Regioni) e sindaci. Tenuto quindi conto del doppio ruolo svolto dei nuovi senatori, è stato introdotto un nuovo comma all’art. 63, che rimette al Regolamento del Senato l’individuazione specifica dei casi nei quali “l’elezione o la nomina alle cariche negli organi del Senato possono essere limitate in ragione dell’esercizio di funzioni di governo, regionali o locali”. La ragione è facilmente intuibile: per il miglior funzionamento della nuova Assemblea è bene che si eviti che una stessa persona sommi su di sé la rappresentanza di organi istituzionali monocratici di diversa natura ed estrazione. Un esempio, per capirci: il presidente di Commissione consiliare forse è bene che non diventi presidente di Commissione del Senato, poiché l’una carica potrebbe risentire negativamente …

Verso il referendum costituzionale

Venerdì scorso, si è concluso il breve (ma intenso) ciclo di incontri dedicato alle Riforme Costituzionali, organizzato nell’ambito della festa dell’Unità di Terre d’Argine (Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera), che chiude i battenti tra poche ore. Non sono state 3 conferenze, nemmeno 3 dibattiti: abbiamo preferito organizzare 3 lezioni (con aperitivo finale, per riprendersi dalle fatiche dello studio) sul testo riformato, al fine di sollecitare il confronto, far emergere dubbi e approfondire questioni controverse, e soprattutto far scaturire domande, che in ambienti più formali di solito vengono represse. Ecco perché le lezioni sono iniziate con la distribuzione del raffronto tra il testo vigente della Costituzione e il testo di legge costituzionale, che entrerà in vigore se al referendum di ottobre prevarranno i Sì. Se stiamo all’attenzione dei partecipanti, alla loro continuità di presenza, al numero di domande e alla durata media delle lezioni, credo si possa dire che abbiamo raggiunto l’obiettivo: fare conoscere il testo riformato, approfondirlo e discuterlo, affinché si arrivi al referendum con senso critico e consapevolezza. Abbiamo quindi cercato di rifuggire qualsiasi approccio propagandistico, poiché riteniamo che la …