Seconde generazioni, approvare la legge per la cittadinanza italiana ferma al Senato
Sono giovani che parlano la nostra lingua con i nostri stessi accenti dialettali, sono i compagni di classe e di università dei nostri figli, sono gli apprendisti nelle fabbriche e negli uffici. Sono giovani italiani a tutti gli effetti, tranne uno, ma fondamentale: non sono (ancora) cittadini italiani. Perché questo accada ho firmato l’appello al presidente del Senato Grasso, promosso dai parlamentari Chaouki e Santerini, affinché venga approvato, entro la fine della legislatura, il disegno di legge che prevede la possibilità di acquisire la cittadinanza italiana da parte dei figli delle famiglie immigrate, nati e cresciuti in Italia. Alla Camera il provvedimento lo avevamo già licenziato il 13 ottobre del 2015, ma ora è necessario accelerare l’approvazione in via definitiva al Senato. Gli appartenenti alle cosiddette “seconde generazioni” (si stima che in Italia siano quasi un milione di giovani) devono poter diventare cittadini a tutti gli effetti, per potersi costruire un percorso di vita sereno e contribuire alla crescita del nostro Paese, che è anche il loro.