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Decolla l’Università gratuita per i meno abbienti

Con l’approvazione di un mio emendamento alla legge di stabilità, sottoscritto da tutti i deputati Pd della Commissione Cultura, la no-tax area per gli studenti universitari prende forma più precisa ed estesa. Già il Governo aveva proposto nella versione iniziale della legge di stabilità che gli studenti che appartengono a famiglie con meno di 13.000 euro di ISEE (indice di reddito e patrimonio) non devono pagare alcuna tassa alle università per iscriversi alla laurea triennale, purché siano studenti in corso e attivi, cioè abbiano superato un certo numero di esami, mentre per le famiglie tra 13.000 e 25.000 euro di ISEE la proposta di legge stabiliva un calmieramento alle tasse universitarie in dipendenza dal valore dell’ISEE, con un’aliquota massima dell’8%. Con l’emendamento il provvedimento di sgravio viene esteso alle lauree magistrali e agli studenti fino al primo anno fuori corso, in modo da coprire una fascia assai più ampia di studenti di tutti i corsi di studio e non lasciarli in difficoltà dopo la laurea triennale o nel caso di un piccolo ritardo nel completamento …

bambino

La sfida è ampliare la platea, recuperando anche gli studenti dei ceti più poveri

  Vi propongo l’articolo che ho scritto per Scuola24 il 22 febbraio 2016 sul tema dell’inclusione anche in ambito scolastico. Arrivano i primi dati utili per valutare, su basi obiettive, gli effetti delle politiche di inclusione affidate al nuovo modello di calcolo dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) nel campo del diritto allo studio universitario (Dsu). In occasione della discussione in commissione Cultura della Camera di una risoluzione concernente l’accesso alle prestazioni del Dsu (vale a dire borsa di studio, posto alloggio, mense, trasporti, etc.), i dati forniti dal ministero del Lavoro per il 2015, primo anno del nuovo Isee, hanno acceso un primo faro sulla situazione denunciata l’anno scorso dalle associazioni studentesche, cioè la perdita o il mancato accesso alla borsa di studio da parte di molti studenti universitari le cui condizioni economiche familiari non erano cambiate dal 2014. Si tratta di informazioni “fresche”, aggregate per il momento a livello nazionale, pertanto inadeguate a restituire la complessità del composito quadro regionale del diritto allo studio, ma ugualmente utili per alcune osservazioni generali. Il primo …