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Il balsamico trentino è prodotto diverso da quello tradizionale di Modena

Amo le montagne e le valli del Trentino. Ne apprezzo la cucina e i prodotti tipici. Ed è proprio il rispetto che porto a questa cultura materiale e l’orgoglio per quella della mia terra, che mi portano a difendere la differenza di prodotto che c’è tra il nostro aceto balsamico tradizionale e il balsamico trentino. Sull’argomento, con altri colleghi emiliani (primo firmatario, Giuseppe Romanini), abbiamo interpellato il Ministro delle politiche agricole e la risposta fa piazza pulita degli equivoci dei mesi scorsi: l’aceto balsamico trentino non sarà nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali di prossima emanazione. La risposta è quella che ci aspettavamo e riconosce la specificità dell’aceto balsamico Dop e Igp della tradizione acetaia modenese ed emiliana. L’interrogazione non è stata presentata per una una mera difesa di campanile, bensì per evitare di compiere un errore, derogando al rigore con cui devono essere riconosciuti gli elementi di tradizionalità di produzione delle nostre specialità territoriali, certificati dai marchi di qualità. Altrimenti con quale credibilità e forza potremmo tutelarli e valorizzarli in sede comunitaria e internazionale? …

24 crediti, il decreto attuativo atteso prima della pausa estiva

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sta lavorando alla redazione del decreto ministeriale che dovrà fare chiarezza sugli ormai famosi 24 crediti che i laureati magistrali aspiranti docenti dovranno avere acquisito per poter partecipare al concorso per la formazione iniziale e l’accesso all‘insegnamento nelle scuole medie e superiori. E’ quanto ha confermato il sottosegretario Toccafondi rispondendo alla mia interrogazione. In essa avevo alla ministra Fedeli la preoccupazione degli aspiranti docenti che vorrebbero meglio comprendere come e quali crediti acquisire, segnalando anche fughe in avanti di alcuni enti che hanno già cominciato a proporre, soprattutto on-line, pacchetti di esami a pagamento, pur non essendo ancora stato emanato il decreto che stabilirà contenuti e modalità dei crediti da acquisire. E’ un bene che il decreto sia in preparazione e da successive interlocuzioni informali con il Ministero ho potuto appurare che dovrebbe essere emanato prima della pausa estiva. Il Consiglio universitario nazionale ha già espresso un primo parere orientativo. Ora si tratta di definire urgentemente e concretamente quali saranno i settori scientifico-disciplinari all’interno dei quali verranno acquisiti …

Il balsamico trentino non è prodotto tradizionale

Anche il prodotto trentino vuole fregiarsi del titolo di “aceto balsamico”: è in corso, infatti, la 27esima revisione annuale dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali e tra le imminenti novità ci sarebbe proprio l’introduzione dell’ “aceto balsamico trentino” che, nella denominazione, richiama i prodotti emiliani la cui qualità è tutelata, ovvero l’aceto balsamico tradizionale di Modena Dop, l’aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop e l’aceto balsamico di Modena Igp. Contro questa evenienza si sono schierati i deputati emiliani del Pd, in particolare, per il modenese, io e il collega Davide Baruffi: abbiamo infatti firmato una interrogazione al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina. Il Consorzio di tutela dell’aceto balsamico di Modena chiamato a esprimere le sue osservazioni nel corso dell’istruttoria ministeriale, ha contestato il fatto che le metodiche di produzione del cosiddetto aceto trentino rispecchino i requisiti previsti dallo specifico decreto ministeriale del 1999 che fa rientrare nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali solo quelli le cui metodiche siano praticate “in maniera omogenea e secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque …

Come si gestiranno le attese di vincitori e ricorrenti?

Informazioni certe per evitare che le ipotesi più fantasiose trovate sul web tolgano il sonno ai vincitori (in particolare a quelli già assunti in ruolo) del concorso del 2016 per l’assunzione di docenti. È con questo spirito che ho presentato una interrogazione, sottoscritta dai colleghi del Gruppo Pd in Commissione Cultura, per avere risposte sulle prove suppletive che l’amministrazione ha dovuto organizzare – le prove scritte si sono concluse ieri – a seguito di numerose ordinanze cautelari, spesso collettive, del Consiglio di Stato (appellato dai ricorrenti dopo le ordinanze del Tar favorevoli all’Amministrazione). Sia chiaro: non vi è alcuna intenzione di interferire con le decisioni dei giudici, che devono ancora esprimersi nel merito, come non vi è alcuna volontà “ostativa” nei confronti dei ricorrenti. Ciò che si vuole conoscere, allo stato attuale, sono i criteri – eventualmente determinati dai ricorsi medesimi – adottati dagli Uffici scolastici regionali per l’ammissione alle prove suppletive e gli indirizzi che l’Amministrazione intenderà assumere nei confronti dei vincitori delle prove “ordinarie” (già assunti o in attesa di immissione in ruolo) …

Più vicina la norma che prevede la riproducibilità libera a fini di studio dei beni archivistici e bibliografici

E’ più vicina la norma che prevede la riproducibilità libera a fini di studio dei beni archivistici e bibliografici. Dovrebbe riprendere a breve, infatti, al Senato, la discussione del decreto legge sulla Concorrenza che contiene anche questa norma. Sarà necessario comunque un ritorno del provvedimento alla Camera, passaggio che potrebbe essere rinviato se si dovesse ritornare alle urne a breve. E’ per questo che penso che quella che viene dal Senato è buona notizia, ma che la soluzione per via amministrativa (nelle modalità da approfondire) che avevo proposto con la mia interrogazione al ministro Franceschini continui ad avere un senso. Dell’argomento ha parlato anche l’archeologo e presidente del Consiglio Superiore Beni culturali e paesaggistici del MiBACT, Giuliano Volpe: Un ultimo decisivo passo per liberalizzare l’uso delle immagini nei beni culturali Forse lo si è già dimenticato, ma fino a un paio di anni fa nei nostri musei non si poteva scattare una fotografia. Un’autentica assurdità, nell’epoca degli smartphone e delle fotocamere digitali, di Facebook e di Instagram! È stato solo con l’Art Bonus che si …

Beni archivistici e bibliografici, le riproduzioni a fini di studio e ricerca siano libere e gratuite

Ad oggi, nonostante a più riprese – prima con il decreto Art bonus e poi con il ddl Concorrenza, fermo da molti mesi al Senato – si sia cercato di introdurre un principio di salvaguardia del lavoro di studiosi e ricercatori, non è ancora possibile riprodurre liberamente, e in maniera gratuita, manoscritti e documenti di archivio per finalità non lucrative, appunto di studio e di ricerca. E’ per questo motivo che ho presentato una interrogazione al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini per chiederne un intervento in via amministrativa, nell’attesa di una norma specifica. Il tema è particolarmente sentito, tanto che circa 3mila studiosi di tutto il mondo hanno sottoscritto l’appello del movimento “Fotografie libere per i Beni culturali”. Di recente, nel maggio scorso, anche il Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici si è fatto portavoce dell’esigenze espressa dagli studiosi di una riforma del regime delle riproduzioni dei beni archivistici e bibliografici, naturalmente nel rispetto delle esigenze di conservazione e delle norme a tutela del diritto di autore e della riservatezza. Quello che era …