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Dopo di noi, risorse e sostegno per i disabili gravi privi di supporto familiare

“Speriamo che tu chiuda gli occhi un giorno prima che li chiuda mamma”: in queste parole, riportate in Parlamento dalla deputata Pd Ileana Argentin, affetta da amiotrofia spinale, è condensato tutto il dramma dei genitori e dei familiari più stretti dei disabili gravi, coloro, per intenderci, che non hanno l’autonomia fisica e mentale per affrontare la vita quotidiana senza costante cura e supporto. La loro angoscia e la assillante preoccupazione stanno tutte in quel “Cosa succederà a nostro figlio/figlia/fratello/sorella quando non ci saremo più noi?”. Finalmente – posso dire con orgoglio soprattutto per merito del Partito democratico – l’Italia si è dotata di una legge sul cosiddetto “Dopo di noi”. Sono state finalmente previste misure specifiche, anche di tipo economico, per assicurare una vita dignitosa e circondata dalle cure necessarie per i disabili gravi privi di supporto familiare. E’ stato istituito un apposito Fondo, con una dotazione di 180 milioni di euro nel triennio 2016-2018, risorse che non sono state stornate da altri scopi sociali, ma che sono state stanziate a supporto delle persone disabili, …

Le unioni civili sono legge e non è prevista obiezione di coscienza

Domani, domenica 5 giugno, entra in vigore ufficialmente la nuova legge sulle unioni civili. La più importante riforma del diritto di famiglia e una conquista di civiltà. Il caso della coppia omossessuale di Torino che si è vista negare l’accesso a una casa popolare da un impiegato dell’Atac obiettore di coscienza trova soluzione positiva in una legge della Repubblica. Per la verità, in Piemonte, esiste già una legge regionale molto avanzata e lo stesso Atac è stato uno dei primi enti a cancellare ogni forma di discriminazione, anche quella basata sul sesso dei conviventi. Eppure, la vicenda torinese ci interroga su un tema non banale, quello dell’obiezione di coscienza. L’impiegato dell’Atac si è dichiarato cristiano ed etero convinto e ha contestato ai suoi superiori l’azione disciplinare in quanto irrispettosa della sua dignità e del suo pensiero. Diciamo subito che la legge sulle unioni civili non prevede ipotesi di obiezione di coscienza, con buona pace dei sindaci leghisti che l’hanno invocata e che, come pubblici ufficiali, sono tenuti a osservare le leggi della Repubblica. Anche gli …