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Pochi laureati, ma con lo “student act” recupereremo

Oggi il quotidiano Il Mattino titola “Lauree, l’Italia non può accontentarsi”. E’ vero non può accontentarsi dei risultati stentati conseguiti a livello europeo, anche se la situazione negli ultimi quindici anni è decisamente migliorata. Secondo i dati Eurostat, infatti, il nostro Paese è al penultimo posto (peggio di noi solo la Romania) quanto a numero di laureati. Il 26,2% è percentuale ancora molto lontana da quel 40% che è l’obiettivo di Europa 2020, ma decisamente migliore rispetto al risicato 13% del 2002. Sono dati che che preoccupano ma non stupiscono, poiché la situazione è largamente nota. E proprio per reagire a tale contesto, negli ultimi anni ho lavorato, insieme al mio partito, affinché fosse garantito l’accesso all’università anche agli studenti provenienti dalle fasce sociali economicamente più deboli. Il nostro Paese, il nostro sistema sociale ed economico hanno bisogno di più laureati e gli studi superiori non possono rimanere appannaggio delle famiglie più abbienti. Per affrontare questa situazione abbiamo messo risorse, innovazione e riformismo nel pacchetto studenti, il cosiddetto “student act”, approvato nella scorsa Legge di …

E’ l’”unità” il grande valore che ci ha lasciato in eredità la lotta per la Liberazione

A distanza dal 25 aprile 1945, non c’è anniversario in cui qualcuno non si interroghi sul significato di celebrare ancora la Liberazione del Paese dal dominio nazi-fascista, paventando il rischio di una rievocazione che sfuma nella nostalgia e nella retorica oppure nell’ideologia. E ogni anno, la cronaca e il dibattito politico ci offrono nuovi spunti di riflessione che, a mio avviso, confermano la necessità della celebrazione del 25 Aprile, per onorare pubblicamente il valore etico della sua eredità, che può condensarsi una parola: l’unità. Una unità non di facciata ma di sostanza, che a dispetto delle differenti sensibilità e opinioni, nei momenti più difficili della nostra storia Repubblicana – dalla guerra fredda al terrorismo e ai tentativi più recenti di revisionismo – ha rappresentato l’ideale a cui tendere e a cui rimanere saldamente ancorati. Auspico, anzi sono quasi certa, che è quello che ci ricorderà e verso cui ci esorterà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, domani, a Carpi, in occasione delle celebrazioni per il 72esimo anniversario della Liberazione. Il grande insegnamento della Resistenza e …

Vandali Carpi, l’alto costo sociale di comportamenti “da videogioco”

Venerdì mattina, quando andai al Meucci appena appresa la notizia dell’atto vandalico cui era stato oggetto l’istituto, negli sguardi dei docenti e degli studenti che si aggiravano nei pressi dello stabile colsi lo stesso sgomento che mi colpì nel vedere tanta devastazione inferta volontariamente. Uno sgomento dovuto alla impossibilità di comprendere le ragioni che possono spingere qualcuno a generare una tale distruzione fine a se stessa (i danni alla scuola ammontano a 70mila euro circa). Lo sgomento aumenta, oggi, nell’apprendere le motivazioni che gli autori di questo scellerato gesto – tutti giovanissimi, figli di famiglie di immigrati, studenti di istituti di carpigiani – avrebbero rappresentato agli inquirenti: sarebbero stati spinti dal tentativo di ricreare, dal vivo, un videogioco popolare (che spopola da anni tra i giovanissimi e sulla cui opportunità di commercializzazione forse dovremmo cominciare a ragionare) che prevede siano rubati degli automezzi a caso, si facciano quanti più danni possibili cercando di sfuggire alla polizia per poi vantarsi delle “prodezze” compiute. Nella realtà, le forze dell’ordine con celerità (anche grazie alle numerose telecamere che …

Liberazione: prevalse l’etica civile di valori quali pace, libertà e giustizia

Ecco il testo del mio intervento di oggi, sabato 22 aprile, a Novi di Modena in occasione delle celebrazioni per il 72esimo anniversario della Liberazione del Paese: Signora sindaca, autorità civili, militari, partigiani e combattenti, care cittadine e cari cittadini, il 22 aprile 1945, 72 anni fa, come gran parte della provincia modenese Novi veniva liberata finalmente dalla dittatura nazista e fascista. I testimoni raccontano di una giornata ventosa, per certi versi indecifrabile. Gli scontri a fuoco proseguirono per tutto il giorno, tra tedeschi e fascisti e i partigiani insorti, fino a quando in serata arrivò la colonna motorizzata americana. E allora si capì che la guerra era finalmente finita. Il 25 aprile, giorno della Festa nazionale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella onorerà il nostro territorio della sua presenza. Le sue riflessioni, immagino, si riferiranno al valore unitario di questa giornata – aspetto fondamentale e troppo spesso appannato dal dibattito pubblico – e sul senso etico della lotta di Liberazione. Visiterà anche l’ex campo di transito di Fossoli – un luogo straordinario, troppo a …

Perché questo furore scatenatosi contro le vaccinazioni?

Non ho visto la puntata di Report dedicata al vaccino contro il papilloma virus. Non voglio quindi valutare, nel merito, la trasmissione perché non ho elementi. Però, vista l’ennesima polemica che è nata attorno a questi temi – con la presa di distanza del ministro della Salute, l’impegno del virologo Burioni a “smontare” pezzo per pezzo quanto è stato affermato, la mole di condivisioni e contestazioni sui social – mi ronza in testa una domanda: perché quella sui vaccini sta diventando la “madre” di tutte le battaglie? Mi ronza in testa in quanto appartengo a quella generazioni che ha visto su compagni di scuola e coetanei i segni di malattie, come la polio, oggi ormai debellate. Per noi, le vaccinazioni sono state una potente arma a tutela della salute collettiva. Tutto, naturalmente, deve essere attentamente valutato (e l’informazione dei tecnici così come l’attenzione mediatica hanno un importante compito), ma faccio comunque fatica a comprendere questo furore, dal sapore quasi iconoclasta, scatenatosi contro le vaccinazioni.

Buoni docenti per una Buona scuola (Lavoce.info)

Oggi il sito Lavoce.info ha pubblicato il mio commento all’intervento di Daniele Checchi e Maria De Paola sul nuovo sistema di assunzione e formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria. Ecco il testo pubblicato: Nuovo modello per le assunzioni Nel loro intervento pubblicato l’11 aprile sul nuovo sistema di assunzione e formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria, Daniele Checchi e Maria De Paola hanno espresso un giudizio sostanzialmente positivo, accanto al quale non manca comunque la critica ad alcuni specifici aspetti che possono rappresentarne punti di debolezza e quindi infirmare la positività dei risultati. Prima di dimostrare l’infondatezza delle critiche, ricordo che la riforma rappresenta un vero cambio di paradigma. Ormai da decenni si diventava insegnanti – con modalità cambiate più volte – tramite esperienze dirette sul campo (insegnamenti per supplenza) ed esperienze formative presso le università (Ssis, Tfa, corsi abilitanti, Pas); conseguita l’abilitazione, c’era poi da superare uno dei rari ed erratici concorsi per l’assunzione in ruolo, oppure attendere l’assunzione diretta dalle graduatorie in lento scorrimento. Un sistema che ha causato lunghi e …