Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Questione docente e riconoscimento della professionalità. Il Ministro ci prova?" di Antonio Valentino

Le dichiarazioni del Ministro sulla differenziazione dei ruoli nell’attività docente, contenute nel testo dell’audizione programmatica al Senato e in recenti interviste, sembrano cogliere un aspetto importante della questione insegnante. Tuttavia i termini del suo ragionamento sono, allo stato attuale, ancora piuttosto confusi; e il riferimento al superamento degli scatti di anzianità introduce elementi di conflittualità che, per i tempi e i modi con cui viene proposto, non aiuta la riflessione.Sembra di capire – ma chi lo può dire? – che per differenziazione di ruoli si voglia intendere una più marcata valorizzazione delle funzioni aggiuntive all’insegnamento e la previsione di altre “figure di presidio” di aree strategiche (orientamento, formazione, integrazione, sostegno) che potrebbero anche operare su più scuole del territorio. Come sanno anche le pietre, è un tema, questo, collegato ad una diversa progressione di carriera, che è ricorrente nel dibattito sul pianeta scuola. Qui si intende riprendere la questione mettendo al centro della riflessione quelle che il Ministro ha indicato come “le parole chiave” del suo programma di lavoro, presentato nella già citata udienza: competizione …

Come salvare gli studenti dal “rinuncianesimo”, di Antonello Guerrera

La scuola? Non serve a niente. Non è solo un diffuso e stucchevole stereotipo, ma anche il titolo dell’ultimo, graffiante libro di Andrea Bajani, arricchito dai contributi, tra gli altri, di Massimo Recalcati, Mariapia Veladiano e Marco Lodoli. La scuola non serve a niente è sicuramente una forbita provocazione del 38enne scrittore, che sviscera le lacune dell’istruzione italiana, oggi sempre più abbandonata dagli studenti, come mostrano ricchi video, grafici e statistiche allegati al volume. Ma è anche il denso auspicio di un’istruzione che sia sì focolare di nozioni e conoscenze, ma soprattutto faro brillante di una più lucida lettura del mondo. Affinché alunni e studenti possano dare “un nome alle cose” di questa sfuggente società liquida. Insomma, Bajani, perché oggi «la scuola non serve a niente »? «È un paradosso: oramai è diventato un mantra della nostra società per qualsiasi cosa, dall’economia al lavoro. Invece, bisogna uscire da questa logica utilitaristica: la scuola non deve soltanto “servire”, alla stregua di una chiave inglese. Bisogna tornare a quello che c’è dentro la scuola». E cosa c’è …

"Lezioni", di Maria Novella De Luca

E allora, come bisogna parlarne? Quali sono le parole per spiegare e raccontare l’omosessualità, l’amore gay, ma anche l’omofobia? C’è un limite, forse, da non varcare se di questo si ragiona con degli adolescenti? Quali strumenti “pedagogici” servono per affrontare la verità che esistono più modi di amare, e dunque chi desidera una persona dello stesso sesso è esattamente come gli altri? La questione, dopo mesi di silenzio, dopo il caso degli opuscoli dell’Unar contro il bullismo omofobico, prima commissionati e poi sepolti nel silenzio sia dal governo Letta che dal governo Renzi, è riesplosa. Acuita dalla cronaca di queste ultime ore, la polemica sulle pagine considerate troppo hard del libro di Melania Mazzucco “Sei come sei”, storia di una famiglia composta da due padri e una figlia, dove in un passaggio si descrive con nettezza una fellatio tra due ragazzi, uno gay, l’altro no, e il giovane gay finisce massacrato di botte in una imboscata. Giusto, ci si chiede, far leggere queste pagine a dei quindicenni, o il rischio di turbamento è troppo grande? …

"Omosessualità chi ha paura di un libro a scuola", di Massimo Recalcati

Quelli della mia generazione si ricorderanno forse improbabili corsi di educazione della sessualità di tipo botanico. Uno strano “esperto della materia” mostrava dei semi sulla cattedra. E le loro possibili combinazioni da cui sarebbero scaturiti i caratteri del nuovo nato. I corpi sessuali in carne ed ossa restavano coperti e solo enigmaticamente allusi. Erano anni dove la censura morale prevaleva ottusamente provando ad esorcizzare il demone del sesso. Era l’Italia cattolico-fascista che dopo la contestazione del ‘68 avrebbe però ben presto lasciato il posto ad un altro padrone. Questo nuovo padrone — quello che Pasolini denominava negli anni Settanta “nuovo fascismo” — non agirà più in nome della censura ma offrirà una immagine della libertà senza limiti. Il suo imperativo non risponderà più alla logica del dovere e del sacrificio ma a quella di un godimento senza argini. Nel nostro ultimo ventennio questa rappresentazione della libertà troverà la sua enfatizzazione più radicale e, al tempo stesso, più fatua. È una constatazione banale: basta girare in un qualunque aeroporto italiano per trovarsi davanti agli occhi corpi …

"Gli scatti stipendiali sono al sicuro, Giannini firma l'Atto di indirizzo", di A.G. da La Tecnica della Scuola

“Poi la negoziazione si farà all’Aran ma intanto si mettono in sicurezza un milione di dipendenti”, ha detto il Ministro nella sua replica in commissione Istruzione del Senato al dibattito sulle linee programmatiche del suo dicastero. Ben 350 milioni, una cifra imponente, vengono ricavati dal Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa: risolviamo un problema aprendone un altro. Tempo pieno: rispetto al 2007 abbiamo 8.000 classi in più, ma il Sud rimane indietro. Gli scatti di stipendio del 2012 sono al sicuro. Lo ha fatto intendere nel primo pomeriggio del 29 aprile il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nella sua replica in commissione Istruzione del Senato al dibattito sulle linee programmatiche del suo dicastero: “firmerò oggi stesso l’Atto di indirizzo che permette il recupero degli scatti stipendiali in maniera strutturale. Poi la negoziazione si farà all’Aran ma intanto si mettono in sicurezza un milione di dipendenti”. Giannini ha aggiunto che “bisogna essere consapevoli che i soldi che servono per questa operazione – 350 milioni, una cifra imponente – vengono ricavati dal Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. …

"Scatti, la trattativa è ai blocchi", di Antimo Di Geronimo

Sindacati ai blocchi di partenza in vista dell’apertura delle trattative all’Aran, per la reintegrazione dell’utilità del 2012 ai fini dei gradoni. É prevista entro questa settimana la firma dell’atto di indirizzo da inviare all’Aran che darà il via alla tornata negoziale salvascatti. Lo ha fatto sapere il ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, nel corso di un incontro con i sindacati della scuola, che si è svolto a viale Trastevere nei giorni scorsi. Sembra volgere al termine, dunque, l’annosa querelle sul recupero dell’utilità del 2012 ai fini dei gradoni. Che aveva visto , a causa dei ritardi, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Conflsal e Gilda pronti alla mobilitazione. Un recupero che comporterà la restituzione, ai docenti e al personale Ata, del diritto di avvalersi anche dell’anno 2012 ai fini della maturazione degli scatti di anzianità. Che vale mediamente 1000 euro. A tanto ammonta, infatti, la perdita dell’utilità di un anno nella maturazione della progressione di carriera. Che secondo il contratto, dovrebbe essere articolate in 5 scatti, i cui termini dovrebbero scadere, rispettivamente, in coincidenza della maturazione dell’8°, del …

"L'enorme bugia degli sprechi scolastici", di Mario Pirani

Talvolta qualche articolo sulla scuola suscita reazioni interessanti. Così il nostro rilievo del 14 aprìle us ha provocato più di una ripresa. Un professore di Palermo scrive: «C’è qualcosa che da anni mi frulla per la testa. La scuola italiana è stata tagliata di 133.000 posti e di oltre tre miliardi di euro negli anni del berlusconismo, facendo passare l’idea che questo fosse un risparmio e che nella scuola vi fossero troppi sprechi. Si tratta di una enorme bugia e se non riprenderemo ad investire seriamente nella scuola non usciremo mai dalla crisi. Ce lo hanno di nuovo ricordato gli esperti di Bruxelles, sottolineando ancora una volta che soffriamo di uno dei più alti tassi d’abbandono del sistema scolastico europeo con previsioni che ci piazzano per il 2020 al 28°posto fra i laureati europei. La situazione vista dall’interno, (insegno italiano in un liceo di Palermo) nonostante i tanti proclami che si sono susseguiti in questi anni, da cui non è uscito nulla di concreto per la scuola, resta sostanzialmente immobile. La spiegazione — secondo la …