Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

#AVA: il Pd interroga il ministro Giannini

Ho sottoscritto l’interrogazione dei colleghi Nicoletti e Galli (che pongo in calce), presentata per dare voce al disagio della comunità universitaria nell’applicazione del sistema AVA (Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento), che pare aver perso per strada gli standards e le guidelines delle direttive europee per inseguire aspetti formali e amministrativi. La valutazione è un principio irrinunciabile al quale vanno date le gambe del rigore, della trasparente e della semplicità e che non può soffrire di inutile burocrazia. INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE NICOLETTI, GALLI CARLO, GHIZZONI – Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Per Sapere – Premesso che: negli ultimi anni nel nostro Paese si sono moltiplicati gli interventi legislativi e amministrativi volti a riformare le università e gli enti di ricerca. La finalità dichiarata di questi interventi sta nella volontà di rendere più efficiente il sistema dell’alta formazione e della ricerca, migliorando la qualità della didattica e della produzione scientifica, attraverso appropriate procedure di valutazione e di incentivazione. Sulla base di queste finalità è stata creata una specifica Agenzia di valutazione (ANVUR) con …

"La povertà educativa è al Sud, ma non solo", da La Tecnica della scuola

Lo sostiene Save the Children, che il 12 maggio ha presentato il primo rapporto “La Lampada di Aladino”: maglia nera alla Campania. Perfino Friuli Venezia Giulia e Lombardia non reggono il confronto con l’Europa: nessuna regione è in linea con alcuni obiettivi europei quali ad esempio, la copertura degli asili nido che dovrebbe essere del 33%, ma arriva a stento al 26,5% in Emilia Romagna. Tante richieste, tra cui fare investimenti mirati nelle aree con più povertà educativa e alti tassi di dispersione, garantire il tempo pieno e servizio mensa per tutti. Ma anche istituire aree ad alta densità educativa sul modello francese Quelle del Meridione si confermano le regioni d’Italia dove l’offerta formativa per bambini e adolescenti risulta più “scarsa e inadeguata”: largamente insufficienti gli asili nido, solo per il 2,5% dei bambini in Calabria, e le scuole a tempo pieno (garantito solo nel 6,5% delle scuole primarie della Campania). Meno di un terzo dei minori fa sport. I libri e l’arte occupano il tempo libero di pochi: appena il 16% dei minori campani …

"Test Invalsi: cosa c'è che non va e come si potrebbero cambiare", di Francesca Sironi

Poco supporto alle scuole. Domande scadenti. Nessun questionario per conoscere meglio genitori, studenti e insegnanti. Sovrapposizione fra prove nazionali e internazionali. Così da 30 anni le valutazioni standard dicono sempre le stesse cose delle nostre scuole. Senza che per questo l’educazione migliori. Ecco dove bisognerebbe intervenire, secondo due grandi esperti. È un rito che si ripete ogni anno. Col suo corredo di stress, fatica e proteste. I test Invalsi, introdotti per la prima volta 13 anni fa e diventati d’obbligo per tutti gli studenti italiani, dalle elementari alle superiori, catalizzano battaglie e speranze come pochi altri aspetti della scuola dell’obbligo. Valutare infatti è difficile. E se la misura viene imposta dall’alto può risultare odiosa. Quest’anno alla guida dell’ente è arrivata una nuova presidente, Anna Maria Ajello, che promette di voler cambiare le cose e di ascoltare i pareri di chi dissente. “l’Espresso” ha chiesto a due esperti di provare a spiegare, concretamente, cosa c’è che non va in queste prove. E come potrebbero migliorare. Così Bruno Losito , docente a Scienze della formazione all’Università di …

"Scuola, è tempo di ri-creazione", di Pietro Greco

Il mondo è cambiato, diceva Gianni Rodari all’inizio degli anni ’60 del secolo scorso. Io scrivo per i ragazzi di oggi, astronauti di domani. Ragazzi che vivono e apprendono in un mondo molto diverso da quello conosciuto dai loro padri e dai padri dei loro padri. Occorre una nuova scuola. Occorre un nuovo metodo d’insegnamento. Occorre una «nuova grammatica della fantasia». Non è un caso se cita anche Gianni Rodari, che con Collodi è stato il più grande scrittore per ragazzi nella storia della letteratura italiana, e chiede una nuova grammatica della fantasia, Luigi Berlinguer, cultore di storia del diritto, già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, parlamentare europeo uscente del Partito Democratico e soprattutto analista tra i più attenti del rapporto tra scuola e società, nel libro che ha appena pubblicato con l’editore Liguori dal titolo, niente affatto casuale, di Ri-creazione. Una scuola di qualità per tutti e per ciascuno. Un libro con cui il cultore di storia del diritto esce dal contingente per collocare la scuola nel mondo che cambia, sia proponendo una …

“Basta trabocchetti. Dal prossimo anno cambia il test Invalsi”

Mai più domande trabocchetto, mai più quiz inutilmente arzigogolati: la promessa è della presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello alla vigilia della nuova tornata di test che prendono il via da oggi coinvolgendo oltre due milioni di studenti fino a giugno. Gli ultimi a sostenere la prova saranno i ragazzi di terza media per i quali il test sarà prova d’esame. Coni test Invalsi tornano anche le polemiche. Lei ha scritto ai docenti alla vigilia delle prove accennando allo sviluppo di pratiche didattiche più efficaci. Che cosa vorrebbe cambiare? «I test vengono rivisti regolarmente e cambiati perché, ad esempio, alcune formulazioni sono troppo complicate. Ho provato a leggere le domande del test di seconda elementare, in alcuni casi ho dovuto leggerle due volte prima di capire la domanda. Non è ammissibile». Sono le domande-trabocchetto. «Non si possono effettuare le prove sulla base di tranelli o furbizie. Non vanno rese più difficili i test ricorrendo a queste complicazioni». Generazioni intere di futuri studenti la ringrazieranno. Renderà finalmente meno ostiche le domande? «Sto già incontrando gli esperti per …

"Contro l’abbandono scolastico vale tutto", di Silvia Avallone

Nel documentario A scuola di Leonardo Di Costanzo, girato in una media inferiore della periferia di Napoli, una preside agguerrita e un’adolescente che parla solo in dialetto si fronteggiano . «Devi imparare a usare l’italiano, che non sai usare. Imparare una lingua straniera. Perché ti spetta. Non è un dovere, è un diritto! Ma se tu non lo vuoi, noi che dobbiamo fare per farti desiderare di averlo?» Silenzio. La ragazzina abbassa lo sguardo. Non ci crede, che la scuola sia un suo diritto. Non la vuole frequentare, ha ben altri problemi per la testa: quelli che la aspettano a casa, per le vie del quartiere, in quel mondo che si trova anni luce dalle aule. Come lei sono molti gli adolescenti che scivolano via dalle maglie della scuola dell’obbligo. Perché provengono dai margini, da retroterra famigliari drammatici, oppure perché è stato diagnosticato loro un grave deficit di attenzione, una carenza cognitiva che ne impedisce l’integrazione. Nella maggioranza dei casi questi ragazzi diventano assenze, cognomi da pronunciare a vuoto durante l’appello. E al loro svantaggio …

"In tre anni porte aperte a oltre 63mila nuovi docenti", di Eugenio Bruno

La riforma della Pa annunciata dal governo Renzi risparmierà la scuola. Almeno per ora. Nel prossimo triennio saranno infatti assunti più di 63mila insegnanti e il loro reclutamento avverrà secondo il criterio introdotto 15 anni fa: il 50% dei posti sarà attribuito sulla base delle graduatorie a esaurimento (dove stazionano ancora circa 170mila precari “storici”) e il restante 50% sulla base dei concorsi. Vecchi e nuovi. La prima e più ampia “infornata” di posti avverrà nei prossimi mesi, spiega in un colloquio con Il Sole 24Ore il capo dipartimento per l’Istruzione del Miur, Luciano Chiappetta. Per l’anno scolastico 2014/2015, a organico invariato, sono in programma circa 29mila immissioni in ruolo. Le prime 14mila serviranno a coprire i pensionamenti intervenuti nel frattempo (in aumento rispetto ai poco più di 8mila stimati a gennaio dal dicastero di viale Trastevere). Vi rientreranno quasi sicuramente gli ultimi 7mila vincitori del concorso bandito nel 2012 dall’allora ministro Francesco Profumo (per gli altri 4mila l’ingresso in servizio è già avvenuto lo scorso anno, ndr) e 7mila nominativi scelti dalle graduatorie a …