Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Scuole private, dove arriva la libertà", di Vladimiro Zagrebelsky

Il caso dell’insegnante che si è vista, negare il rinnovo di un contratto di insegnamento da parte di una scuola privata cattolica sulla base di un preteso suo orientamento sessuale che la scuola disapprova, offre occasione di un inquadramento del problema della discriminazione quando questa si confronti con esigenze fondate su legittimi orientamenti religiosi, ideologici o culturali. Si tratta di un terreno molto specifico, ove è necessaria un’attenta opera di distinzione e contemperamento delle esigenze diverse e opposte di rispetto della eguaglianza e di riconoscimento delle specificità. Il caso che attira ora l’attenzione riguarda il mondo dell’istruzione, ma anche altri ambiti, come potrebbe essere quello della sanità, espongono problemi analoghi. La libertà d’insegnamento assicurata dalla nostra Costituzione, accanto all’obbligo-per la Repubblica di istituire scuole statali per tutti gli ordini e gradi, implica anche la libertà di istituire scuole da parte di privati. La legge, che fissa i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, come stabilisce ancora la Costituzione, deve assicurare ad esse piena libertà. Se sull’impostazione culturale della scuola …

"Istruzione a basso rendimento", di Giovanni Scancarello

Il report dell’Ocse sul Bli, il nuovo indice del benessere: Italia sest’ultima su 36 paesi. E così anche la ripresa economica si fa più difficile L’istruzione rende poco in Italia. Restiamo ancora sottopagati nonostante l’aumento dei livelli di istruzione. Anche se non mancano segnali positivi, sono soprattutto le differenze territoriali nella prestazione di apprenidmento degli studenti ad abbassare la media. È quanto emerge dalla lettura dell’indice di qualità della vita elaborato dall’Ocse. Alternativo al Pil, che misura soltanto la ricchezza prodotta in un Paese in un anno, l’indice di qualità della vita o better life index (BLI) misura il benessere non solo sul piano strettamente economico. Messo a punto dall’Ocse, basato su undici categorie di parametri (lavoro, abitazione, reddito, educazione, relazioni sociali, ambiente, sanità, soddisfazione personale, governance, sicurezza, rapporto vita/lavoro), grande rilievo viene riservato all’istruzione, considerata non solo come variabile significativa del livello di qualità della vita di un Paese, ma anche come predittore di ulteriore benessere, anche sul piano economico. L’Italia è in coda al BLI in fatto di istruzione, siamo sest’ultimi su 36 …

"L'Italia abusa delle supplenze", di Antimo Di Geronimo

La normativa italiana sulle supplenze viola la normativa comunitaria. La violazione consiste nella facoltà, concessa dalla legge 124/99 all’amministrazione scolastica, di reiterare i contratti a tempo determinato. Senza limite. E senza che il legislatore interno abbia previsto alcuna sanzione in caso di abuso. Questa, in sintesi, la posizione espressa dall’avvocato generale presso la Corte di giustizia europea, Maciej Szpunar, nelle conclusioni presentate il 17 luglio scorso in un giudizio promosso dalla Corte costituzionale e dal Tribunale di Napoli davanti ai giudici comunitari. È giunto alle battute finali, dunque, il braccio di ferro che si sta disputando ormai da anni tra precari della scuola e amministrazione scolastica. E che sembrava essersi definitivamente risolto in favore del ministero, dopo la sentenza 10127/2012 del Corte di cassazione. Sentenza con la quale i giudici di legittimità avevano giustificato l’operato del ministero dell’istruzione. Che attraverso la reiterazione dei contratti non avrebbe abusato del ricorso alle supplenze, ma avrebbe delineato un vero e proprio criterio di reclutamento, finalizzato all’immissione in ruolo a seguito dell’accumulo del punteggio di servizio. Di qui la …

"Una palestra per l'interattività", di Giunio Luzzatto

Nessuno osa affermare esplicitamente che non occorre affrontare il tema di una presenza forte della Educazione civica nel sistema scolastico. Chi lo affronta connette quasi sempre tale esigenza all’individuazione di una specifica “materia” alla quale l’Educazione civica deve connettersi; la materia individuata nelle diverse proposte è però una sempre diversa, e nulla accade in concreto anche (certo, non solo) proprio per questo. Vi sono ottimi motivi per i collegamenti con la filosofia e con la storia (interventi di Armando Massarenti e di Roberto Balzani). Ma altri collegamenti, come poco oltre cercherò di argomentare, sono altrettanto validi, sicché credo che l’approccio debba investire alcune questioni preliminari. Questione prima, e fondamentale: nel parlare delle competenze da fornire, dobbiamo riferirci solo ai ragazzi, o prima ancora agli insegnanti? Ho avuto occasione, quando era in attività la Scuola di Specializzazione Ssis per la loro formazione, di verificare le loro informazioni sulla Costituzione, cioè sul quadro istituzionale entro cui la scuola italiana opera; si trattava di laureati intenzionati a divenire insegnanti, ma l’indagine compiuta mostrava impressionanti carenze sugli aspetti più …

"Il potere dell'istruzione", di Nicholas Kristof

SONO passati quasi tre mesi da quando i militanti islamici nel nord della Nigeria attaccarono una scuola dove si svolgevano gli esami e sequestrarono più di 250 ragazze, tra le più intelligenti e promettenti della regione. I loro rapitori le hanno definite schiave e hanno minacciato di «venderle sul mercato». L’ultima volta che sono state viste, in un video di due mesi fa, le ragazze apparivano terrorizzate. «Stiamo chiedendo aiuto», supplica Lawan Zanah, padre di una ragazza scomparsa, Ayesha, che ha 18 anni e compariva in quel video. «America, Francia, Cina, dicono che ci stanno aiutando, ma concretamente non vediamo nulla». Lui e gli altri genitori, dice, non sanno nemmeno se le loro figlie sono vive. I genitori passano il tempo a pregare che Dio intervenga, dal momento che il governo nigeriano e gli altri non sembrano avere intenzione di farlo. «Speriamo che Dio ascolti il nostro dolore». La preside della scuola, Asabe Kwambura, dice che 219 ragazze non sono ancora tornate e denuncia il fatto che la campagna internazionale di solidarietà Bring Back Our …

Quota 96, On. Ghizzoni “La prossima settimana è quella decisiva”

La parlamentare modenese Pd è la relatrice in Commissione Istruzione del dl Madia. La parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni è la prima firmataria di un emendamento al dl Madia che punta a risolvere, in tempi celeri, la vicenda degli insegnanti di “quota 96”, rimasti impigliati nella rete della riforma pensionistica Fornero. “Tutte le forze politiche presenti in Aula al momento della discussione sui provvedimenti in favore degli esodati hanno convenuto sulla necessità di risolvere anche questa vicenda – conferma l’on. Ghizzoni – E’ stata così suggellata un’intenzione che non può essere tradita”. Manuela Ghizzoni sarà anche relatrice in Commissione Cultura e Istruzione del dl Madia stesso. “La soluzione per i docenti di “Quota 96”, dopo tante polemiche e rinvii, potrebbe essere finalmente vicina”: a dare l’annuncio, anche se usa ancora il condizionale, è la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni che già anche nella passata legislatura si era lungamente spesa affinché, nella riforma pensionistica Fornero, come sempre avvenuto nei precedenti provvedimenti, si tenesse conto della specificità del personale della scuola che, per ragioni di …

"A quando una cultura scientifica in un sistema di istruzione di pari dignità?", di Maurizio Tiriticco

In tanto fervore riformatore, quale quello avviato dal Cantiere della scuola del PD, in cui un massiccio intervento su cattedre e tempi di insegnamento sembra costituire il toccasana dei mali che affliggono la nostra scuola, l’amara riflessione di Carlo Rovelli su “la Repubblica” sembra riportare al nocciolo dei problemi uno dei nodi più importanti del nostro “Sistema educativo di istruzione e formazione”: l’incultura scientifica. Il che non è affatto casuale. In realtà, lungo tutte le riforme che dal dopoguerra in poi hanno interessato il nostro sistema scolastico, il pregiudizio di sempre non è mai stato intaccato. Quel pregiudizio che ha preso corpo con la riforma Gentile, ma che in effetti costituisce il male profondo di tutta la nostra tradizione culturale, o colta che sia. Si tratta del pregiudizio che vuole che la cultura classica sia quella che da sempre connota noi italiani e che, in quanto tale, possa e debba costituire il passaggio obbligato degli studi per chiunque aspiri – e ne abbia le capacità – ad accedere a studi superiori impegnativi e a far …