Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

S'insedia l'Osservatorio per l'integrazione. Alunni disabili in crescita

Proiezione di Tuttoscuola: dagli attuali 191 mila il numero complessivo dei disabili a scuola salirà a 195 mila, con circa 97 mila insegnanti di sostegno. Servono “nuovi criteri per la stabilizzazione”. Oggi alle 17 il ministro Francesco Profumo insedia l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni con disabilità. All’incontro parteciperanno le associazioni più rappresentative delle persone con disabilità. Secondo le previsioni crescerà ancora, nell’anno scolastico 2012-13, il numero degli alunni disabili e quello degli insegnanti di sostegno. La proiezione è del mensile Tuttoscuola e arriva alla ripresa delle attività scolastiche dopo le vacanze di Natale e alla vigilia delle pre-iscrizioni: entro il 20 febbraio chi dovrà cominciare il prossimo anno le elementari, le medie e le superiori dovrà infatti formalizzare la propria scelta. Dal 12 gennaio sarà possibile fare tutte le pratiche on line sul sito del ministero dell’Istruzione che attiverà un apposito servizio web. Per il prossimo anno scolastico, dunque, gli inserimenti in scuole statali di ragazzi con disabilità toccheranno, secondo una proiezione di Tuttoscuola, quota 195 mila. Nel 2011-12 sono stati poco più di …

"Se la sperequazione sociale nasce nella formazione", di Giovanni Bardi

Serve più scuola per uscire dall’impoverimento. Ma se l’Ocse annuncia l’urgenza di nuove politiche fiscali per favorire gli investimenti, per ora la spesa per una scuola migliore devono accollarsela le famiglie. Divided We Stand: Why Inequality Keeps Rising è il titolo di uno studio dell’Ocse, uscito a inizio dicembre, sull’allargamento della forbice tra ricchi e poveri nel mondo. In cui l’Ocse chiede ai governi di farsi carico dell’allargamento della forbice. Si calcola che negli ultimi trent’anni il 10% dei più benestanti dei Paesi Ocse si sia arricchito nove volte di più del 10 % dei più poveri. In Italia siamo 10 a uno. Nella nota sulla situazione del divario tra ricchi e poveri in Italia, si legge che, nel 2008, il reddito medio del 10% più ricco degli italiani era dieci volte superiore al reddito medio del 10% più povero, rilevando un aumento della disuguaglianza rispetto al rapporto di 8 a 1 di metà degli anni novanta. In questo senso, sottolinea l’Ocse, le imposte sui redditi e i sussidi sociali hanno un ruolo importante nella …

"Buon anno nuovo", di Marina Boscaino

È stato un anno strano questo appena passato. Denso di avvenimenti, caratterizzato da stati d’animo molto differenti. Con un epilogo che lascia in bocca un sapore amaro: quel «sacrifici» che ha fatto piangere il ministro Fornero si traduce immediatamente in un annuncio di precarietà, di minore benessere per tanti, di malessere incipiente per moltissimi, i più deboli. Fiaccati già da 3 anni di crisi alle spalle. La scuola è passata attraverso la verifica dei danni della “riforma” delle superiori, con il suo carico di incompiutezza e di pseudo-pedagogia subordinata alla logica del taglio: senza criterio, senza progetto, con l’unico obbligo di fare cassa, il più possibile. Il Consiglio di Stato ha dato ragione al Tar del Lazio, che aveva dichiarato illegittime le circolari sugli organici (e dunque i tagli di docenti, personale tecnico e amministrativo) per l’anno scolastico 2010-11. Ma nulla è cambiato. E l’incertezza dei diritti (di lavoratori e studenti) ha continuato a farla da padrone. Ha continuato ad allargarsi il divario tra scuola del Nord e scuola del Sud. I test Invalsi sono …

"Dall'alberghiero a ragioneria la classifia delle scuole che fanno trovare lavoro", di Salvo Intravaia

“Ragionieri”, periti meccanici, elettrotecnici e informatici. E ancora: “alberghieri”, estetiste e odontotecnici. Ecco i diplomati più richiesti dalle aziende nel 2011. Oggi, riaprono le scuole, ma è già tempo di scelte: entro il 20 febbraio infatti famiglie e studenti dovranno decidere come proseguire gli studi nel 2012/2013. La scelta più difficile riguarda la scuola superiore: per materne, elementari e medie occorre individuare l´istituto più idoneo alle esigenze di alunni e famiglie. Da due anni, per le superiori, è in vigore la riforma Gelmini che mette a disposizione dei ragazzini che frequentano la terza media 23 indirizzi: sei licei, undici istituti tecnici e sei istituti professionali. Ma quale scegliere? In piena crisi e con la disoccupazione giovanile che vola al 30,1 per cento azzeccare l´opzione giusta può favorire facile l´accesso al mondo del lavoro. Un mondo che per i giovani, stando alle ultime stime dell´Istat, è ormai off limits. I numeri sembrano confortanti: la scuola sforna ogni anno circa 450 mila diplomati e le aziende ne cercano 325 mila. Ma non è così. Mentre la disoccupazione …

Serenità, successo, denaro un buon maestro ti cambia la vita", di Annie Lowrey

È stata seguita l´evoluzione di oltre due milioni di studenti in vent´anni in tutti gli aspetti dell´esistenza. I risultati sono stati impressionanti L´influsso del buon insegnante dura moltissimi anni. Quando un insegnante delle scuole elementari e medie aiuta i suoi alunni a migliorare il loro rendimento agli esami esercita un influsso positivo generale e di lunga durata sulla loro vita, non solo nell´ambito scolastico: gli studenti che hanno avuto un bravo insegnante hanno minori probabilità di avere un figlio in età adolescenziale, maggiori probabilità di iscriversi all´università e migliori prospettive di guadagno in età adulta; è quello che emerge da un nuovo studio, che ha seguito l´evoluzione di due milioni e mezzo di studenti nell´arco di oltre vent´anni. Lo studio, effettuato da Raj Chetty e John Friedman dell´Università di Harvard e da Jonah Rockoff della Columbia, tutti economisti, prende in esame un numero elevato di studenti. «I punteggi ottenuti ai test aiutano a garantirti un maggior livello di istruzione, e quello si ripercuote sui guadagni», dice Robert Meyer, direttore del Centro di ricerca sul valore …

"Che non sia un tempo sospeso", di Antonio Valentino

Non possiamo stare ancora per 18 mesi – se questo governa dura fino a fine legislatura – in situazione di apnea. E’ un lusso che non possiamo concederci, anche perché abbiamo alle spalle una stagione che ha ulteriormente allargato la demotivazione del mondo della scuola e quindi il suo stato di disorientamento e abbandono, pur in presenza di qualche elemento ordinamentale di segno innovatore, introdotto recentemente, che però non è riuscito a decollare. Soprattutto per incuria, incompetenza e incultura della cosa pubblica dei precedenti governi. Mi hanno colpito, della lettera del 9 novembre scorso, che i vertici dell’UE hanno indirizzato al governo italiano (ancora “titanicamente” nelle mani di Berlusconi) sulle misure urgenti per la nostra economia, alcuni passaggi in cui si tendeva a mettere il dito sugli impegni mancati e la insipienza gestionale della cosa pubblica, che chiaramente costituivano atti di accusa verso una cultura politica – quella del nostro paese – arruffona e inaffidabile. Questo si evince non tanto dai 39 punti di quella famosa lettera, quanto piuttosto dalla premessa metodologica (General question) nella …

"Scuole sgarrupate: iniziare da dove?", di Mila Spicola

Ho chiesto alle reti provinciali degli studenti di descrivermi lo stato delle loro scuole. Se ci sono disservizi o edifici non a norma. Almeno quelli più evidenti o degni di segnalazione. Il primo report che mi arriva è da Mazara del Vallo, Trapani. E dunque inizio da loro. Giorni fa leggevo della “scarsa voglia di studiare dei ragazzi italiani”. “Il 70 % di loro boccia i propri docenti” lo rivela un indagine dell’Istat. Leggevo tanti commenti di reazione, tutti veri, a favore o contro quei dati: segno di gioventù viziata o di gioventù non capita? Demotivati e incapaci di studiare, distratti, svogliati, maleducati, poco curiosi. Potremmo scriverne per ore. La verità non è mai da una parte sola. Non lo so..a me sembra che iniziare a parlarsi e ascoltarsi annulla ogni tipo di percentuale. Credo che la cosa più urgente, se vogliamo affrontare il problema scuola, sia capire cosa accade là dove i risultati siano peggiori. Conosco a menadito i divari dei livelli cognitivi dei nostri ragazzi del sud rispetto ai coetanei del nord, i …