Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Professionalità docente a rischio", di Pippo Frisone

Nel novembre del 2009 prendeva corpo in modo organico un premeditato attacco ai dipendenti pubblici. Col dlgs. n.150/09, meglio conosciuto come decreto Brunetta, si gettavano le base di una pseudo riforma della pubblica amministrazione che faceva perno su premialità e riconoscimento del merito da un lato , inasprimento delle sanzioni disciplinari e autoritarismo contrattuale dall’altro. Obiettivo sbandierato, migliorare l’efficacia e l’efficienza del pubblico impiego. Un ruolo non secondario veniva assegnato alla dirigenza. La mancanza di risorse e il blocco dei contratti fino al 2014 ridimensionò fortemente quel disegno che in larga parte venne accantonato. La scuola nonostante la riconosciuta specificità , rimaneva il comparto più numeroso e recalcitrante. La Gelmini, messa all’angolo da Tremonti, s’inventò una sperimentazione sulla valutazione del merito degli insegnanti e delle scuole, di corto respiro per numero di partecipanti e per risultati raggiunti. Accantonati merito e premialità, bloccati i rinnovi contrattuali, mortificata sempre più la contrattazione integrativa, tagliate le risorse e gli organici, a rischio gli scatti d’anzianità, rimaneva sul campo la faccia feroce di quella riforma, epigono d’una campagna mediatica …

"Nuove assunzioni, il Miur intenzionato a farne tre su quattro dalle GaE", da La Tecnica della Scuola

Il progetto starebbe decollando: solo il 25%-30% dei ruoli andrebbe ai vincitori dei maxi-concorsi. Per i giovani la porta di accesso alle cattedre rimarrà dunque sempre molto piccola. Sul reclutamento incombe poi il nodo mai sciolto delle nuove classi di concorso. Assumere a tempo indeterminato tre docenti abilitati ogni quattro, utilizzando le corpose graduatorie ad esaurimento; di contro, solo una immissione in ruolo ogni quattro si attuerebbe attraverso le nuove liste che si ricaveranno dalle liste dei vincitori concorsi pubblici regionali annunciati nei giorni scorsi: è questo il piano che, secondo fonti vicine al ministero dell’Istruzione, sembra prendere sempre più corpo ai piani alti di viale Trastevere per riformulare il reclutamento dei prossimi anni. Sempre in attesa che su uno dei tanti disegni di legge, fermi nelle commissioni Cultura di Camera e Senato, le parti politiche trovino un’intesa. Il progetto su cui starebbe puntando il Miur servirebbe a realizzare due scopi: da una parte a contribuire alla lenta quanto difficile opera di svuotamento delle graduatorie provinciali ad esaurimento, dove oggi stazionano ancora oltre 200mila supplenti; …

"Profumo: nessuna riduzione del percorso liceale. Per il momento", da Tuttoscuola

È durata meno di una settimana l’ipotesi di abbreviare di un anno il percorso dei licei. L’aveva lanciata sul suo blog il sottosegretario Marco Rossi Doria, l’ha mandata in archivio, per il momento, proprio lo stesso ministro Profumo. Prima di imbarcarsi per Cracovia per il Viaggio della Memoria con 130 studenti ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau, Profumo ha spiegato infatti che “è un tema di cui si discute da molto tempo ma credo che questo governo non abbia la possibilità di fare riforme strutturali, ma solo di semplificare il sistema in particolare sulla burocrazia”. Per il ministro Profumo, dunque, non è in programma un accorciamento del percorso degli studi scolastici. “Ci occupiamo della situazione contingente e possiamo solo iniziare a disegnare la scuola del futuro – ha spiegato – ma solo come visione. Ma il governo, dopo essersi occupato delle urgenze, lavorerà alla scuola del futuro. Credo che questo non abbia la possibilità di fare riforme strutturali. Prima bisogna far funzionare al meglio e semplificare le norme che ci sono”. “Non c’è …

"Scuola pubblica, ma pagano anche le famiglie fino all´80% delle spese a carico dei genitori", di Salvo Intravaia

Gite, corsi, cancelleria e detersivi: ecco per cosa chiedono contributi i licei. Corsi pomeridiani e attività sportive, giornalini d´istituto e recite teatrali, gite e viaggi d´istruzione, corsi di lingua straniera e per conseguire la patente informatica, rivolti a prof e studenti, corsi per ottenere il patentino per i ciclomotori, assicurazione: nei licei classici e scientifici italiani, quasi sempre, pagano mamma e papà. E non solo. L´obolo offerto dalle famiglie alle scuole contribuisce a pagare anche carta igienica, materiale di cancelleria, toner e carta per le fotocopie e perfino i detersivi per mantenere puliti gli ambienti scolastici. Senza quei soldi i licei italiani entrerebbero in crisi. E´ una delle prime informazioni che emergono dal link “scuola in chiaro”: il portale che renderà più trasparente la scuola italiana, consentendo ai genitori in procinto di iscrivere (entro il prossimo 20 febbraio) i figli all´anno scolastico 2012/2013 una scelta più consapevole. Una iniziativa lanciata lo scorso 12 gennaio dal ministro dell´Istruzione, Francesco Profumo. Nella maggior parte dei licei classici e scientifici del Belpaese il contributo complessivo, spesso “volontario”, versato …

"Tutti a scuola fino a 17 anni?" di Rosamaria Maggio, vice presidente nazionale CIDI

Qualche giorno fa il Ministro Profumo in una intervista rilasciata al quotidiano” Il Mattino” dichiarava: “L’obiettivo è evitare che i ragazzi lascino la scuola in età precoce, un traguardo che si può raggiungere prolungando il percorso dell’obbligo scolastico con le qualifiche professionali. Questo consentirebbe di far entrare i ragazzi nel mondo del lavoro più maturi e più robusti, riducendo così anche l’abbandono scolastico”. I giornali titolavano “Obbligo scolastico fino a 17 anni”. Per chi crede nella scuola per tutti, nella scuola del “non uno di meno”, potrebbe essere quindi arrivato il momento di dire”finalmente”!!! Ma poiché l’Italia ha una storia difficile in relazione all’innalzamento dell’obbligo scolastico, qualche domanda sul significato di queste dichiarazioni e soprattutto sulle modalità di realizzazione di questo obiettivo è giusto porsela. Non perché non ci si fidi del Ministro Profumo. Le sue dichiarazioni di fiducia nella scuola pubblica, di rispetto e rivalutazione per il ruolo dei docenti, di inversione di tendenza, almeno nelle intenzioni, per un maggior investimento nella scuola, sono dolci melodie per le orecchie di chi per anni è …

"Scuola, i tecnici sanno fare le nozze con i fichi secchi", di Mario Pirani

La caciara, abituale di questi tempi, nel mondo scolastico quest´anno stranamente si tace. Un silenzio sotteso alla sensazione che l´intervento inedito di un governo tecnico abbia introdotto un uso parco della protesta e una percezione più concreta dell´agire. O addirittura indotto al convincimento – in realtà errato – che un governo, chiamato al proscenio per evitare il fallimento finanziario ed economico del Paese, di nient´altro debba occuparsi. Per cui si è persino smarrita la percezione che sono all´opera e chiamati a renderne conto ministri addetti al funzionamento della Giustizia, della Pubblica istruzione, della Difesa, dell´Ambiente, degli affari Interni ed Esteri e via via degli altri settori della amministrazione statale. Una assenza mass mediatica nel suo assieme, di cui vorremmo, quanto meno, segnalare l´assurdo. A cominciare, appunto, dalla scuola dove tre personaggi, di orientamenti culturali diversi, noti fra gli educatori ma non fuori dalla loro cerchia, il ministro Francesco Profumo, già rettore del Politecnico di Torino e i sottosegretari, Elena Ugolini, preside di Cl, esperta nei metodi di valutazione scolastica, e Marco Rossi Doria, docente elementare, …

"Istruzione, riforme sbagliate" di Franco Buccino

Chi pensava a salti di gioia nel mondo della scuola per le dimissioni di Berlusconi e per la conseguente uscita di scena della Gelmini, è rimasto deluso. Non mancavano i motivi per gioire, ma evidentemente sono prevalse le preoccupazioni, l’attenzione, i dubbi per quello che il governo Monti intende fare nel settore. I guasti delle politiche scolastiche dei governi Berlusconi, prima con Moratti, poi con Gelmini, sempre con Tremonti, sono sotto gli occhi di tutti: con tagli fatti passare per pseudo riforme è stato stravolto l’intero sistema scolastico italiano La fondazione Agnelli ha individuato di recente nella scuola media l’anello debole del sistema. Eppure negli anni settanta, ottanta, e anche novanta, era il fiore all’occhiello dell’istruzione pubblica. Perché si elaborarono e diffusero, in questo segmento di scuola, modelli innovativi, prima con le attività integrative di “studio sussidiario e libere attività complementari” e poi con il tempo prolungato: il primo modello con insegnanti diversi tra mattina e pomeriggio, il secondo con gli stessi insegnanti. Entrambi costavano parecchio. La Moratti, quando intraprese, d’accordo con Tremonti, l’opera demolitrice …