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“Scuola, 10.443 prof in esubero. Il ministro Profumo lo sa?”, di Fabio Luppino

Il ministro Profumo farebbe bene a confrontarsi con la realtà prima di lanciare idee apparentemente meravigliose. Proporre di fare un nuovo concorso per reclutare docenti cozza con una situazione del personale che consiglierebbe tutt’altro. L’anno scolastico 2012-2013 erediterà un quadro lavorativo ben poco incoraggiante. Ci sono 10.443 professori in esubero tra scuola primaria, medie e superiori. L’effetto ultimo delle riforme Tremonti-Gelmini che di posti ne hanno tagliati complessivamente 80mila. Docenti che, se nel frattempo non si mette mano a qualcosa, rischiano nel giro del prossimo biennio di essere messi in mobilità e licenziati. LA TABELLA (in Microsoft Office Excel) Sono insegnanti di ruolo che stanno assistendo alla vertiginosa contrazione delle ore della propria classe di concorso: l’ulteriore entrata a regime della riforma Gelmini nei licei porterà ancora contrazioni. Finiranno per avere spezzoni, nel caso migliore. Ma molti perderanno l’ambita cattedra e dovranno essere riconvertiti. Si è parlato di spostarli nel sostegno (qui ci sono molti posti da riempire) con corsi ad hoc, ma è ancora tutto fermo. Il quadro al momento è questo. Sono in …

"Scuola, 10.443 prof in esubero. Il ministro Profumo lo sa?", di Fabio Luppino

Il ministro Profumo farebbe bene a confrontarsi con la realtà prima di lanciare idee apparentemente meravigliose. Proporre di fare un nuovo concorso per reclutare docenti cozza con una situazione del personale che consiglierebbe tutt’altro. L’anno scolastico 2012-2013 erediterà un quadro lavorativo ben poco incoraggiante. Ci sono 10.443 professori in esubero tra scuola primaria, medie e superiori. L’effetto ultimo delle riforme Tremonti-Gelmini che di posti ne hanno tagliati complessivamente 80mila. Docenti che, se nel frattempo non si mette mano a qualcosa, rischiano nel giro del prossimo biennio di essere messi in mobilità e licenziati. LA TABELLA (in Microsoft Office Excel) Sono insegnanti di ruolo che stanno assistendo alla vertiginosa contrazione delle ore della propria classe di concorso: l’ulteriore entrata a regime della riforma Gelmini nei licei porterà ancora contrazioni. Finiranno per avere spezzoni, nel caso migliore. Ma molti perderanno l’ambita cattedra e dovranno essere riconvertiti. Si è parlato di spostarli nel sostegno (qui ci sono molti posti da riempire) con corsi ad hoc, ma è ancora tutto fermo. Il quadro al momento è questo. Sono in …

"Organici, riforma al rallentatore", di Alessandra Ricciardi

Il consiglio dei ministri frena sul contingente funzionale e l’autonomia, il Mef vuole vederci chiaro. Nel dl Semplificazioni, via la norma, spuntano le linee guida. Si è così alla terza versione, saltando le intermedie. La prima indicava i numeri del nuovo contingente di docenti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo frutto della riforma dell’organico funzionale. Si è passati alla seconda: via tutti i numeri sul nuovo organico, restava però il riferimento al meccanismo che avrebbe consentito già dal prossimo anno di stabilizzare i lavoratori sui posti ordinariamente scoperti. É questa la versione, anticipata da ItaliaOggi martedì scorso, con cui è entrato al consiglio dei ministri il decreto legge Semplificazione. Ma neanche questa sembra fosse quella buona: il provvedimento nel corso della riunione del consiglio dei ministri, durata oltre 6 ore, è stato oggetto di nuove modifiche, come ha confermato il ministro della funzione pubblica Filippo Patroni Griffi nel corsod ella cofnerenza stampa. Oggi dovrebbe essere pronto il testo definitivo. Versione dalla quale, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, risulta essere sparita la norma cogente su organico …

"Tanti annunci ma zero risorse", di Mario D'Adamo

Obiettivi imponenti, azioni a tutto campo, la scuola come ascensore sociale, edilizia scolastica rinnovata, efficienza energetica ma risorse al palo. Il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, illustra alla commissione istruzione e cultura del Senato la propria strategia e il 25 gennaio consegna un impegnativo documento che la riassume. Il ministro intitola il documento «Linee d’azione», quasi a voler sottolineare l’immediata fattibilità del suo programma di governo. Ma gli interventi sono solo enunciati, non sono descritti analiticamente, e, soprattutto per la scuola, non sono individuate risorse aggiuntive, soldi freschi. La scuola deve essere «uno dei motori di sviluppo del nostro paese», recuperando quel ruolo di rimozione delle disuguaglianze e di promozione sociale che oggi non riesce più a svolgere. Certificare così il fallimento dell’istruzione pubblica non basta a risollevarla. Gli elevati tassi di abbandoni, i numeri eccessivi di giovani tra i 18 e i 24 anni, in possesso del solo diploma di scuola media, che non studiano più né lavorano ancora, le grandi differenze di risultati tra le varie aree geografiche del paese e tra le varie …

"Quale Autonomia responsabile?", di Pippo Frisone

Tra le novità del decreto semplificazioni, varato dal governo Monti il 27 gennaio, ce ne sono alcune molto significative che riguardano la scuola. Qui ci limiteremo a considerare l’art.54, quello che ha come titolo “Autonomia responsabile”. Sono 7 commi, uno più impegnativo dell’altro. La prima impressione che si ricava da una lettura sommaria del testo è quella di ritrovarvi alcune istanze sindacali che da oltre un decennio cadevano nel vuoto, sovrastate dai tagli e dal contenimento della spesa per l’istruzione. La prima novità sugli organici del 2012/13 è che non ci saranno altri tagli. Gli organici rimarranno invariati e saranno quelli definiti nel 2011/12 : 724mila posti docenti e 233.100 Ata. Questo è il primo dato da cui bisogna partire. Ma questa è una buona notizia solo a metà. Infatti se da un lato i posti non diminuiranno ulteriormente , dall’altro restano ahimè confermati i 130mila posti in meno (45mila Ata+85mila docenti) tagliati per effetto della Legge n.133/08. Lo stesso art.54 prevede in prospettiva 10mila posti aggiuntivi, da destinare tramite sequenza contrattuale, all’autonomia, flessibilità, potenziamento …

"È nel diritto alla cultura la nuova lotta di classe", di Guido Rossi

Gira su internet la seguente frase, datata nel 55 A.C., attribuita a Marco Tullio Cicerone: «Il bilancio nazionale deve essere portato in pareggio. Il debito pubblico deve essere ridotto; l’arroganza delle autorità deve essere moderata e controllata. (…) Gli uomini devono imparare di nuovo a lavorare, invece che vivere di pubblica assistenza». La frase, che sembra dettata dalla signora Angela Merkel e dai Governi europei, in verità non è affatto di Cicerone. La citazione, tratta da una biografia romanzata, scritta nel 1965 da Taylor Caldwell, A Pillar of Iron, è un falso, come aveva già dimostrato il professor Collins fin dal 1971; ciò nonostante, essa è stata abbondantemente abusata persino dall’Ocse e dal Fondo monetario internazionale, alla ricerca di autorevoli precedenti a giustificazione della loro politica monetaria. Le politiche europee che si sono ispirate ai principi del falso Cicerone hanno poi provocato una serie di proteste che caratterizzano un po’ ovunque la vita sociale dei Paesi globalizzati. Così è anche per le ultime “liberalizzazioni” del Governo italiano. Eppure queste dovrebbero favorire la concorrenza e dunque …

Decreto Semplificazione: sulla scuola il PD aspetta le cifre

Dichiarazione di Francesca Puglisi Responsabile Scuola Pd Nel decreto sviluppo, semplificazione e formazione, una buona riforma -purtroppo svuotata di numeri concreti – è quella sull’Autonomia Responsabile delle scuole. Tra le proposte del PD, condivise con larga parte del mondo della scuola, c’è l’istituzione di un organico dell’autonomia stabile, da assegnare ad ogni scuola per almeno un triennio. Questo per permettere a ciascuna scuola di garantire continuità didattica agli studenti attraverso la stabilizzazione del personale, programmando l’attività didattica con certezza di risorse umane e finanziarie. Ma se tutto resta legato ai tagli della Gelmini, questa buona riforma, resterà solamente un annuncio consolatorio. Per questo, pur consapevoli delle esigenze di risanamento del bilancio dello Stato, vogliamo ricordare al Presidente Monti che per aiutare il nostro Paese a crescere, dobbiamo riallineare il nostro investimento in Istruzione ai Paesi più avanzati d’Europa. Sull’edilizia scolastica, pur apprezzando l’intento di voler mettere in sicurezza le scuole ed edificarne delle nuove, più consone alle esigenze della nuova didattica, neppure un centesimo stanziato sarà spendibile, fino a quando non verrà allentato il patto …