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“L’Italia unita divisa dalla scuola”, di Gian Antonio Stella

«A i figli regalategli un lager», fu il titolo del Foglio a un articolo scritto da Amy Chua su The Wall Street Journal per spiegare perché lei e le altre mamme cinesi sono certe che «si deve essere durissimi con i pargoli: “Per imparare bisogna soffrire”». Spiegava la signora che «quando i genitori occidentali pensano di essere rigorosi, di solito non si avvicinano nemmeno alle mamme cinesi. Ad esempio, i miei amici occidentali che si considerano severi fanno esercitare i figli sui loro strumenti musicali 30 minuti al giorno. Un’ora al massimo. Per una madre cinese, la prima ora è la parte facile. Sono la seconda e la terza ora quelle difficili». C’è chi dirà che è una follia: tirato su a bacchettate quel figlio sarà poi sereno, equilibrato, creativo? La discussione è aperta. Ma un punto appare sicuro: i genitori orientali sembrano più decisi di noi a incidere sull’educazione dei figli nel quotidiano affiancamento alla scuola. Lo confermano un paio di dati presi da L’Italia che va a scuola (Laterza), un libro in cui …

"L'Italia unita divisa dalla scuola", di Gian Antonio Stella

«A i figli regalategli un lager», fu il titolo del Foglio a un articolo scritto da Amy Chua su The Wall Street Journal per spiegare perché lei e le altre mamme cinesi sono certe che «si deve essere durissimi con i pargoli: “Per imparare bisogna soffrire”». Spiegava la signora che «quando i genitori occidentali pensano di essere rigorosi, di solito non si avvicinano nemmeno alle mamme cinesi. Ad esempio, i miei amici occidentali che si considerano severi fanno esercitare i figli sui loro strumenti musicali 30 minuti al giorno. Un’ora al massimo. Per una madre cinese, la prima ora è la parte facile. Sono la seconda e la terza ora quelle difficili». C’è chi dirà che è una follia: tirato su a bacchettate quel figlio sarà poi sereno, equilibrato, creativo? La discussione è aperta. Ma un punto appare sicuro: i genitori orientali sembrano più decisi di noi a incidere sull’educazione dei figli nel quotidiano affiancamento alla scuola. Lo confermano un paio di dati presi da L’Italia che va a scuola (Laterza), un libro in cui …

“Reclutamento nel segno di Formigoni”, di Antonio Valentino

La proposta, come è ormai noto, è contenuta nel Progetto di Legge della Regione Lombardia. Una novità? Non è una novità assoluta l’idea di un reclutamento del personale affidato alle scuole, avanzata dalla Giunta Formigoni e che ha sollevato, in questi giorni, diffidenza e ostilità soprattutto a sinistra. La proposta, come è ormai noto, è contenuta nel Progetto di Legge della Regione Lombardia sulle “misure per la crescita…”, che, all’art. 5 (Reclutamento del personale docente da parte delle istituzioni scolastiche), recita: “A partire dall’anno scolastico 2012/2013, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, al fine di reclutare personale docente necessario a svolgere le attività didattiche annuali. Nientemeno. La prendo un po’ da lontano. I Progetti sperimentali di alcune scuole milanesi (quelli soprattutto di Bollate, di Cernusco e di Via Pace, partiti alla fine degli anni ’70), prevedevano il dispositivo tecnico del “comando”, che permetteva all’Istituto di “selezionare” i docenti di ruolo di altre scuole, interessati a insegnarvi, a domanda, sui posti ‘vacanti’. Il suo senso era quello di …

"Reclutamento nel segno di Formigoni", di Antonio Valentino

La proposta, come è ormai noto, è contenuta nel Progetto di Legge della Regione Lombardia. Una novità? Non è una novità assoluta l’idea di un reclutamento del personale affidato alle scuole, avanzata dalla Giunta Formigoni e che ha sollevato, in questi giorni, diffidenza e ostilità soprattutto a sinistra. La proposta, come è ormai noto, è contenuta nel Progetto di Legge della Regione Lombardia sulle “misure per la crescita…”, che, all’art. 5 (Reclutamento del personale docente da parte delle istituzioni scolastiche), recita: “A partire dall’anno scolastico 2012/2013, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, al fine di reclutare personale docente necessario a svolgere le attività didattiche annuali. Nientemeno. La prendo un po’ da lontano. I Progetti sperimentali di alcune scuole milanesi (quelli soprattutto di Bollate, di Cernusco e di Via Pace, partiti alla fine degli anni ’70), prevedevano il dispositivo tecnico del “comando”, che permetteva all’Istituto di “selezionare” i docenti di ruolo di altre scuole, interessati a insegnarvi, a domanda, sui posti ‘vacanti’. Il suo senso era quello di …

“Parte il progetto “VALeS” per la valutazione delle scuole e dei dirigenti”, da La Tecnica della Scuola

Dopo l’avvio del progetto “VSQ – Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole” nello scorso anno scolastico, parte quest’anno il nuovo percorso sperimentale “VALeS”- Valutazione e Sviluppo Scuola, finalizzato alla valutazione esterna delle scuole e – per la prima volta – dei dirigenti scolastici. Le analisi valutative saranno condotte dai nuclei di valutazione esterni, attraverso strumenti e protocolli di visita specifici. Il progetto, rivolto alle scuole del primo e secondo ciclo, fino ad un limite massimo di 300 istituti su tutto il territorio nazionale, ha durata triennale e si colloca nella prospettiva di individuare un modello che prefiguri una valutazione organica di sistema, sulla base delle caratteristiche del Sistema nazionale di valutazione. Sul tema della valutazione si veda la nostra intervista al sottosegretario Elena Ugolini pubblicata sul n. 11 de “La Tecncia della Scuola”. COME FUNZIONERA’ IL PROGETTO Per la valutazione complessiva della scuola e dell’azione della dirigenza scolastica, la sperimentazione seguirà tre passaggi chiave: l’analisi valutativa, il miglioramento e la valutazione finale. Analisi valutativa: – rilevazione degli apprendimenti attraverso prove standard, con calcolo …

"Parte il progetto “VALeS” per la valutazione delle scuole e dei dirigenti", da La Tecnica della Scuola

Dopo l’avvio del progetto “VSQ – Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle scuole” nello scorso anno scolastico, parte quest’anno il nuovo percorso sperimentale “VALeS”- Valutazione e Sviluppo Scuola, finalizzato alla valutazione esterna delle scuole e – per la prima volta – dei dirigenti scolastici. Le analisi valutative saranno condotte dai nuclei di valutazione esterni, attraverso strumenti e protocolli di visita specifici. Il progetto, rivolto alle scuole del primo e secondo ciclo, fino ad un limite massimo di 300 istituti su tutto il territorio nazionale, ha durata triennale e si colloca nella prospettiva di individuare un modello che prefiguri una valutazione organica di sistema, sulla base delle caratteristiche del Sistema nazionale di valutazione. Sul tema della valutazione si veda la nostra intervista al sottosegretario Elena Ugolini pubblicata sul n. 11 de “La Tecncia della Scuola”. COME FUNZIONERA’ IL PROGETTO Per la valutazione complessiva della scuola e dell’azione della dirigenza scolastica, la sperimentazione seguirà tre passaggi chiave: l’analisi valutativa, il miglioramento e la valutazione finale. Analisi valutativa: – rilevazione degli apprendimenti attraverso prove standard, con calcolo …

“Decreto semplificazioni: il Tesoro impone la riformulazione dell’articolato sull’autonomi. Per il prossimo anno non possono essere previsti nuovi oneri”, di Alessandra Ricciardi

Erano stati in molti a contarci. A sperare che attraverso la riforma dell’organico funzionale si potessero trasformare a tempo indeterminato molti più posti di quelli che saranno lasciati liberi con i pensionamenti già il prossimo anno. A farlo credere le prime versioni del decreto legge di semplificazione e sviluppo. Che venerdì scorso è ritornato per l’approvazione finale al consiglio dei ministri, modificato rispetto al primo via libera, tra l’altro, nella parte riguardante la scuola e l’università. Tra le norme riscritte, c’è infatti l’articolo 50 del decreto, intitolato inizialmente all’ «Autonomia responsabile» e ora all’ «Attuazione dell’autonomia». Un cambio di titolo a cui corrisponde anche un cambio sostanziale di quei contenuti che lasciavano intravedere la stabilizzazione di 70 mila unità. Non è così. Il testo finale del decreto legge, che è atteso tra oggi e domani in Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione, attenua la portata delle disposizioni sull’organico funzionale. E soprattutto ridà peso al decreto legge 112/2008, la prima manovra correttiva del governo Berlusconi IV, con cui l’allora ministro dell’economia, Giulio Tremonti, avviò la riforma della …