Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

“L’Autonomia scolastica nel decreto sulle semplificazioni”, di Osvaldo Roman

L’art 50 del ddl di conversione del Decreto legge sulle semplificazioni riguarda l’ autonomia scolastica. Esso prevede che con un D.M del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome, vengano adottate, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto linee guida riguardanti il potenziamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche; la definizione, per ciascuna istituzione scolastica, di un organico dell’ autonomia funzionale; la costituzione, di reti territoriali tra istituzioni scolastiche; la definizione di un organico di rete. Una prima osservazione, a cui si da una risposta richiamando l’esigenza di garantire tempi molto stretti all’attuazione delle modifiche introdotte, riguarda il fatto che un Decreto interministeriale per definire tali materie sembra troppo poco. Servirebbe quantomeno una norma regolamentare più forte come quella formulabile ai sensi dell’art 17 della legge 400/1998. Il guaio è che una siffatta procedura, anche con il comma 2 dell ’art.17, passa per il Consiglio …

“Scuola e ricerca, la ricetta per crescere”, intervista a Patrizio Bianchi di Stefano Iucci

Parla Patrizio Bianchi, economista e assessore in Emilia Romagna. Competere riducendo il costo del lavoro ci condannerà a produzioni di serie B. In questa fase manca il ruolo guida della poltica. In Italia, anche nella fase peggiore della crisi in atto, ci sono imprese fortemente competitive che operano in produzioni a forte valore aggiunto. Il punto allora – se davvero, fuori dalle ideologie, si vuole generare crescita e sviluppo – è capire come estendere questa competitività al resto del paese, puntando contemporaneamente sulla qualità del lavoro. Patrizio Bianchi, economista, professore universitario e assessore al Lavoro, università, ricerca e scuola della Regione Emilia Romagna, non ha dubbi: serve una nuova forte politica industriale che sia in grado di indicare la rotta, investendo pesantemente in ricerca ed educazione. “Se lei guarda ai dati disponibili – spiega a Rassegna –, la situazione è chiara. Anche tra il 2009 e il 2010, gli anni più duri della crisi, una parte delle aziende italiane è cresciuta a ritmo sostenuto”. Rassegna È una cosa di cui non si parla… Bianchi E …

"Scuola e ricerca, la ricetta per crescere", intervista a Patrizio Bianchi di Stefano Iucci

Parla Patrizio Bianchi, economista e assessore in Emilia Romagna. Competere riducendo il costo del lavoro ci condannerà a produzioni di serie B. In questa fase manca il ruolo guida della poltica. In Italia, anche nella fase peggiore della crisi in atto, ci sono imprese fortemente competitive che operano in produzioni a forte valore aggiunto. Il punto allora – se davvero, fuori dalle ideologie, si vuole generare crescita e sviluppo – è capire come estendere questa competitività al resto del paese, puntando contemporaneamente sulla qualità del lavoro. Patrizio Bianchi, economista, professore universitario e assessore al Lavoro, università, ricerca e scuola della Regione Emilia Romagna, non ha dubbi: serve una nuova forte politica industriale che sia in grado di indicare la rotta, investendo pesantemente in ricerca ed educazione. “Se lei guarda ai dati disponibili – spiega a Rassegna –, la situazione è chiara. Anche tra il 2009 e il 2010, gli anni più duri della crisi, una parte delle aziende italiane è cresciuta a ritmo sostenuto”. Rassegna È una cosa di cui non si parla… Bianchi E …

“L’obbligo scolastico che non regge. Ogni anno centomila addii alle aule”, da repubblica.it

La legge lo prevede fino a 16 anni d’età. Ma nei primi due anni delle superiori, il 18,8% lascia. Ma è un dato statistico, in certe zone è molto più basso, in altre drammaticamente più alto. A Belluno riguarda solo 27 studenti, a Napoli circa 60 mila. La lotta titanica di docenti e genitori{C}{C}NAPOLI – Il venti per cento non ce la fa a rispettare l’obbligo scolastico. In parole povere centomila ragazze e ragazzi, che ogni anno si lasciano alle spalle la terza media, si trasformano in “fantasmi”. Non ce la fanno a seguire il corso di studi fino a 16 anni. Per fortuna il fenomeno della dispersione scolastica si è ridotto con il passare degli anni alle elementari, dove la media degli abbandoni non supera l’uno per cento, mentre nella scuola primaria, un tempo la scuola media unificata, la percentuale nazionale si è fermata a quota tre. Ma attenzione, si parla sempre di medie statistiche, quindi in molte Regioni come Sardegna, Campania, Puglia o Sicilia e, soprattutto, in alcune province i numeri sono drammaticamente …

"L'obbligo scolastico che non regge. Ogni anno centomila addii alle aule", da repubblica.it

La legge lo prevede fino a 16 anni d’età. Ma nei primi due anni delle superiori, il 18,8% lascia. Ma è un dato statistico, in certe zone è molto più basso, in altre drammaticamente più alto. A Belluno riguarda solo 27 studenti, a Napoli circa 60 mila. La lotta titanica di docenti e genitori{C}{C}NAPOLI – Il venti per cento non ce la fa a rispettare l’obbligo scolastico. In parole povere centomila ragazze e ragazzi, che ogni anno si lasciano alle spalle la terza media, si trasformano in “fantasmi”. Non ce la fanno a seguire il corso di studi fino a 16 anni. Per fortuna il fenomeno della dispersione scolastica si è ridotto con il passare degli anni alle elementari, dove la media degli abbandoni non supera l’uno per cento, mentre nella scuola primaria, un tempo la scuola media unificata, la percentuale nazionale si è fermata a quota tre. Ma attenzione, si parla sempre di medie statistiche, quindi in molte Regioni come Sardegna, Campania, Puglia o Sicilia e, soprattutto, in alcune province i numeri sono drammaticamente …

“Sognavo una scuola libera ma oggi quell’utopia non c’è più

Il celebre insegnante, amico di Don Milani, compie 90 anni E racconta le rivoluzioni di classe, da Tolstoj alla provincia italiana. “Venivo guardato con sospetto dalle istituzioni. Ora ha vinto il modello tradizionale” Chissà se domani il maestro Lodi guarderà fuori della grande finestra che s´affaccia sul cielo di Piadena, borgo di pianura tra sapori lombardi ed emiliani. Tutto cominciò da lì, da una finestra spalancata sul mondo. «Sì, fu il mio primo giorno di scuola a San Giovanni in Croce, al principio degli anni Cinquanta. Mentre parlavo, uno dei bambini si alzò dal suo banco e andò a guardare cosa succedeva sui tetti di fronte. A poco a poco, anche gli altri fecero lo stesso. E allora mi domandai: lasciar fare o reprimere? Così mi alzai, e insieme a loro mi misi a guardare il mondo dalla finestra». Da insegnante tornava bambino, e gli scolari si facevano maestri. La nuova scuola era cominciata. Il maestro compie novant´anni, ma nel giorno della festa chiede silenzio. «Silenzio e meditazione. Noi novantenni possiamo ricordare la nostra vita, …

"Sognavo una scuola libera ma oggi quell'utopia non c'è più

Il celebre insegnante, amico di Don Milani, compie 90 anni E racconta le rivoluzioni di classe, da Tolstoj alla provincia italiana. “Venivo guardato con sospetto dalle istituzioni. Ora ha vinto il modello tradizionale” Chissà se domani il maestro Lodi guarderà fuori della grande finestra che s´affaccia sul cielo di Piadena, borgo di pianura tra sapori lombardi ed emiliani. Tutto cominciò da lì, da una finestra spalancata sul mondo. «Sì, fu il mio primo giorno di scuola a San Giovanni in Croce, al principio degli anni Cinquanta. Mentre parlavo, uno dei bambini si alzò dal suo banco e andò a guardare cosa succedeva sui tetti di fronte. A poco a poco, anche gli altri fecero lo stesso. E allora mi domandai: lasciar fare o reprimere? Così mi alzai, e insieme a loro mi misi a guardare il mondo dalla finestra». Da insegnante tornava bambino, e gli scolari si facevano maestri. La nuova scuola era cominciata. Il maestro compie novant´anni, ma nel giorno della festa chiede silenzio. «Silenzio e meditazione. Noi novantenni possiamo ricordare la nostra vita, …