Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

"Diritto violato per i docenti in odor di pensione". Nasce il comitato "Quota 96", di Giuseppe Grasso

Migliaia di lavoratori della conoscenza – auspice la blindatissima riforma delle pensioni targata Fornero – si sono trovati di nuovo uniti, in questi ultimi mesi, e hanno riscoperto la passione di impegnarsi oltre alla volontà di passare alla controffensiva. Hanno lasciato i banchi di scuola, nel tempo libero, e sono tornati a reclamare i propri diritti dando vita a un movimento di opinione nato sul web e propagatosi con una incredibile celerità. Era ora che il mondo dell’educazione, anche se non più di primo pelo, tornasse ad esigere dei diritti calpestati, che si ricompattasse intorno al proprio ruolo umiliato da una inveterata ‘filosofia’ tecnocratica sempre più asservita agli interessi e alle lobby dell’economia. Per quanto tempo i docenti italiani, ignorati da politiche culturali dannose, sono stati la cenerentola della società italiana? Quante cose ingiuste sono state scritte sul loro conto? E perché mai, infine, si dovrebbe far cassa con le loro pensioni invece che con gli aerei da guerra? Ad accendere la miccia della riscossa ci ha pensato il comitato “Quota 96”, la cui nascita …

“La corruzione si batte a scuola”, di Luigi Guiso

Ha fatto bene il Sole 24 Ore a lanciare un manifesto di sostegno alla cultura. Il successo dell’iniziativa, come dimostrano le numerose adesioni, indica che questo bisogno è sentito, ma è rimasto latente, forse perché abbiamo vissuto un lungo periodo di promozione d’altro. Il successo, probabilmente, riflette anche il fatto che il concetto di cultura, già per sua natura vago, è, in questa campagna, non specificato, lasciando intendere che include la conoscenza accumulata, la produzione di arte, nelle sue più varie articolazioni, lo studio, la scuola e l’apprendimento nonché il sistema di valori, credenze e norme che definiscono e circoscrivono i nostri comportamenti al di là di quanto non regolato – o non regolabile – dalla legge. Così ce n’è per tutti e tutti vi possono trovare se stessi. Da chi nella promozione della cultura vi legge la difesa e conservazione delle minoranze linguistiche a chi vi vede una ricomposizione del pubblico bilancio verso la scuola, la ricerca e l’università oppure verso la promozione di musei, teatri e opere liriche. Da chi vi intravede una …

"La corruzione si batte a scuola", di Luigi Guiso

Ha fatto bene il Sole 24 Ore a lanciare un manifesto di sostegno alla cultura. Il successo dell’iniziativa, come dimostrano le numerose adesioni, indica che questo bisogno è sentito, ma è rimasto latente, forse perché abbiamo vissuto un lungo periodo di promozione d’altro. Il successo, probabilmente, riflette anche il fatto che il concetto di cultura, già per sua natura vago, è, in questa campagna, non specificato, lasciando intendere che include la conoscenza accumulata, la produzione di arte, nelle sue più varie articolazioni, lo studio, la scuola e l’apprendimento nonché il sistema di valori, credenze e norme che definiscono e circoscrivono i nostri comportamenti al di là di quanto non regolato – o non regolabile – dalla legge. Così ce n’è per tutti e tutti vi possono trovare se stessi. Da chi nella promozione della cultura vi legge la difesa e conservazione delle minoranze linguistiche a chi vi vede una ricomposizione del pubblico bilancio verso la scuola, la ricerca e l’università oppure verso la promozione di musei, teatri e opere liriche. Da chi vi intravede una …

“Serve più ricerca per valutare i risultati scolastici”, di Benedetto Vertecchi

Promuovere in Italia una cultura valutativa è una condizione per modernizzare il sistema educativo, avvertita soprattutto per la suggestione esercitata da quanto sta avvenendo altrove. L’attenzione che nel dibattito internazionale è stata rivolta ai dati delle grandi rilevazioni comparative ha spinto a considerare come modello di riferimento per la valutazione quello utilizzato dall’Ocse per il Programme for International Student Assessment (Pisa). Non ci si è chiesti se le ipotesi elaborate per condurre rilevazioni comparative, come quelle dell’Ocse, potessero essere assunte, sic et simpliciter, per sviluppare l’attività valutativa in uno specifico sistema scolastico. È così avvenuto che anziché cercare di definire una strategia che tenesse conto delle caratteristiche proprie della scuola italiana, si siano acquistati dall’Ocse servizi valutativi variamente derivati dalle procedure Pisa. C’è da chiedersi con quale vantaggio per il nostro sistema educativo. Certo con lo svantaggio di aver rinunciato a un’elaborazione autonoma, specificamente collegata a un disegno di sviluppo dalla cultura valutativa in Italia. Quest’atteggiamento subalterno non è giovato neanche ad assicurare la qualità della partecipazione nazionale alle rilevazioni internazionali, che si è limitata …

"Serve più ricerca per valutare i risultati scolastici", di Benedetto Vertecchi

Promuovere in Italia una cultura valutativa è una condizione per modernizzare il sistema educativo, avvertita soprattutto per la suggestione esercitata da quanto sta avvenendo altrove. L’attenzione che nel dibattito internazionale è stata rivolta ai dati delle grandi rilevazioni comparative ha spinto a considerare come modello di riferimento per la valutazione quello utilizzato dall’Ocse per il Programme for International Student Assessment (Pisa). Non ci si è chiesti se le ipotesi elaborate per condurre rilevazioni comparative, come quelle dell’Ocse, potessero essere assunte, sic et simpliciter, per sviluppare l’attività valutativa in uno specifico sistema scolastico. È così avvenuto che anziché cercare di definire una strategia che tenesse conto delle caratteristiche proprie della scuola italiana, si siano acquistati dall’Ocse servizi valutativi variamente derivati dalle procedure Pisa. C’è da chiedersi con quale vantaggio per il nostro sistema educativo. Certo con lo svantaggio di aver rinunciato a un’elaborazione autonoma, specificamente collegata a un disegno di sviluppo dalla cultura valutativa in Italia. Quest’atteggiamento subalterno non è giovato neanche ad assicurare la qualità della partecipazione nazionale alle rilevazioni internazionali, che si è limitata …

“Ghizzoni: ingiustizia e improvvisazione” intervista di Marina Boscaino e Marco Guastavigna

Ci può spiegare con maggior previsione qual è stato l’iter istituzionale e politico del mancato provvedimento? Con la firma di tutti i deputati del PD componenti delle commissioni Istruzione e Lavoro è stato depositato un emendamento al decreto Milleproroghe (il numero 6.19) finalizzato a rinviare al 31 agosto 2012 (invece che al 31 dicembre 2011), nel comparto scuola, il termine per maturare i requisiti per il pensionamento secondo la normativa previgente alla cosiddetta riforma Fornero. Tale rinvio consentirebbe di riconoscere nella normativa previdenziale la specificità della scuola, la cui vita è scandita dai ritmi della didattica che da sempre condizionano anche l’accesso alla quiescenza (il 1 settembre, cioè all’avvio dell’anno scolastico). Anche il parere al decreto Milleproroghe espresso all’unanimità dalla Commissione VII della Camera accoglie una condizione del tutto analoga all’obiettivo dell’emendamento, a testimonianza di un orientamento condiviso dalle forze politiche presenti nella commissione (“Si differisca al 31 agosto 2012 il termine previsto dall’articolo 24, comma, 14 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, per la …

"Ghizzoni: ingiustizia e improvvisazione" intervista di Marina Boscaino e Marco Guastavigna

Ci può spiegare con maggior previsione qual è stato l’iter istituzionale e politico del mancato provvedimento? Con la firma di tutti i deputati del PD componenti delle commissioni Istruzione e Lavoro è stato depositato un emendamento al decreto Milleproroghe (il numero 6.19) finalizzato a rinviare al 31 agosto 2012 (invece che al 31 dicembre 2011), nel comparto scuola, il termine per maturare i requisiti per il pensionamento secondo la normativa previgente alla cosiddetta riforma Fornero. Tale rinvio consentirebbe di riconoscere nella normativa previdenziale la specificità della scuola, la cui vita è scandita dai ritmi della didattica che da sempre condizionano anche l’accesso alla quiescenza (il 1 settembre, cioè all’avvio dell’anno scolastico). Anche il parere al decreto Milleproroghe espresso all’unanimità dalla Commissione VII della Camera accoglie una condizione del tutto analoga all’obiettivo dell’emendamento, a testimonianza di un orientamento condiviso dalle forze politiche presenti nella commissione (“Si differisca al 31 agosto 2012 il termine previsto dall’articolo 24, comma, 14 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, per la …