Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

Quota 96: dibattito sulle questioni aperte del comparto scuola

Il 19 gennaio sul post Milleproroghe: Pd, importanti passi avanti su scuola e università ha preso avvio una partecipata discussione in merito alla proposta di differire al 31 agosto 2012, nel comparto scuola, il termine di applicazione della riforma Fornero. La discussione è proseguita sul post Quota 96. Dopo l’avvio della causa legale e la costituzione del Comitato, commenti, proposte e riflessioni in ordine alla causa stessa così come quesiti personali potranno essere indirizzati al nuovo sito Comitato civico Quota 96. Questa nuova pagina è invece a disposizione per chi voglia proseguire il dibattito sulle pensioni o su altre tematiche del mondo della scuola

"Nelle classi più studenti e meno insegnanti", di Lorenzo Salvia

La politica ha discusso, lo scontro fra governo e Parlamento è stato acceso. Ma alla fine le 10 mila assunzioni nella scuola non sono arrivate. Dovevano essere finanziate alzando le tasse sull’alcol e sui giochi, trasformando il vizio in virtù, o almeno in posti di lavoro. Ma l’emendamento al decreto legge sulle semplificazioni presentato dal Pd e approvato in commissione è stato cancellato, sostituito da un meccanismo pieno di curve: le assunzioni saranno possibili ma solo in caso di aumento degli studenti, da verificare ogni tre anni, e a patto che il settore abbia risparmiato qualcosa. Nessun impegno preciso, non una sorpresa visto il momento di sacrifici per tutti. Ma mentre la politica discute, nelle scuole che cosa succede? Il confronto tra l’anno in corso e quello precedente ci dice che, anche se di poco, il numero degli studenti è salito, più 0,1%. Mentre quello degli insegnanti è sceso, con una tendenza più marcata, 2,6%. Il risultato è che abbiamo meno classi, lo 0,6%. E che sono diventate un po’ più affollate: da una media …

“Nelle classi più studenti e meno insegnanti”, di Lorenzo Salvia

La politica ha discusso, lo scontro fra governo e Parlamento è stato acceso. Ma alla fine le 10 mila assunzioni nella scuola non sono arrivate. Dovevano essere finanziate alzando le tasse sull’alcol e sui giochi, trasformando il vizio in virtù, o almeno in posti di lavoro. Ma l’emendamento al decreto legge sulle semplificazioni presentato dal Pd e approvato in commissione è stato cancellato, sostituito da un meccanismo pieno di curve: le assunzioni saranno possibili ma solo in caso di aumento degli studenti, da verificare ogni tre anni, e a patto che il settore abbia risparmiato qualcosa. Nessun impegno preciso, non una sorpresa visto il momento di sacrifici per tutti. Ma mentre la politica discute, nelle scuole che cosa succede? Il confronto tra l’anno in corso e quello precedente ci dice che, anche se di poco, il numero degli studenti è salito, più 0,1%. Mentre quello degli insegnanti è sceso, con una tendenza più marcata, 2,6%. Il risultato è che abbiamo meno classi, lo 0,6%. E che sono diventate un po’ più affollate: da una media …

"Rsu pubblico impiego Cgil primo sindacato ma Bonanni contesta", di Massimo Franchi

Come da previsioni, hanno vinto tutti. I dati definitivi per le elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie di scuola e pubblico impiego ci saranno solo venerdì 16 marzo, quando l’Aran, l’agenzia governativa, per la prima volta li certificherà dopo averli ricevuti in via telematica da ognuno degli oltre 22mila collegi elettoriali. E allora ieri ogni sindacato citava vittorie sul territorio e proiezioni proclamando la propria soddisfazione per il «successo», l’«avanzamento». E sommando le percentuali fornite dai vari sindacati, la somma supera abbondantemente quota 100. Tanto da arrivare a battibeccare fra loro sulla veridicità dei dati resi pubblici. A vincere, dati alla mano, dovrebbe essere stata la Cgil. Nel comparto delle amministrazioni pubbliche la Fp-Cgil sostiene di aver ottenuto il 33% dei consensi, crescendo del3,3%rispetto alle elezioni del 2007. Nella scuola nessuna proiezione, ma la certezza di essersi «confermati come primo sindacato in tutti i comparti, con una importante crescita». Dati che portano Susanna Camusso (da New York, dove si trova) e i due segretari generali di categoria (Rossana Dettori, Fp, e Domenico Pantaleo, Flc) a …

“Rsu pubblico impiego Cgil primo sindacato ma Bonanni contesta”, di Massimo Franchi

Come da previsioni, hanno vinto tutti. I dati definitivi per le elezioni per le Rappresentanze sindacali unitarie di scuola e pubblico impiego ci saranno solo venerdì 16 marzo, quando l’Aran, l’agenzia governativa, per la prima volta li certificherà dopo averli ricevuti in via telematica da ognuno degli oltre 22mila collegi elettoriali. E allora ieri ogni sindacato citava vittorie sul territorio e proiezioni proclamando la propria soddisfazione per il «successo», l’«avanzamento». E sommando le percentuali fornite dai vari sindacati, la somma supera abbondantemente quota 100. Tanto da arrivare a battibeccare fra loro sulla veridicità dei dati resi pubblici. A vincere, dati alla mano, dovrebbe essere stata la Cgil. Nel comparto delle amministrazioni pubbliche la Fp-Cgil sostiene di aver ottenuto il 33% dei consensi, crescendo del3,3%rispetto alle elezioni del 2007. Nella scuola nessuna proiezione, ma la certezza di essersi «confermati come primo sindacato in tutti i comparti, con una importante crescita». Dati che portano Susanna Camusso (da New York, dove si trova) e i due segretari generali di categoria (Rossana Dettori, Fp, e Domenico Pantaleo, Flc) a …

"L'urlo della scuola", di Mila Spicola

C’è bisogno di urlare per difendere la scuola statale italiana? A Bologna riparte la protesta a difesa della scuola. La voce l’abbiamo alzata in tanti in questi ultimi anni, non è servito. E’ chiaro. Perché a fronte dello stile diverso dal precedente, questo governo non è chi stia brillando per sostanziali cambi di passo per quel che riguarda le azioni a sostegno della scuola statale, al di là dei desiderata e delle dichiarazioni. Gli ultimi eventi , i provvedimenti dichiarati e smentiti subito dopo, dal concorso per i docenti, al riordino degli anni dell’obbligo e del ciclo di studi, all’ultimo sulla stabilizzazione dei docenti precari, ci disegnano un quadro frammentato di desideri e di proposte subito rimangiate nel nome della scarsità di risorse. Il risultato? Un estrema incertezza legata alla presa d’atto dello status quo: la scuola rimane povera e in difficoltà e non si affacciano all’orizzonte provvedimenti strutturali ma solo marginali. Ed ecco che torna a farsi viva e necessaria la protesta. Si ricomincia da Bologna, da cui parte un invito: una mobilitazione per …

“L’urlo della scuola”, di Mila Spicola

C’è bisogno di urlare per difendere la scuola statale italiana? A Bologna riparte la protesta a difesa della scuola. La voce l’abbiamo alzata in tanti in questi ultimi anni, non è servito. E’ chiaro. Perché a fronte dello stile diverso dal precedente, questo governo non è chi stia brillando per sostanziali cambi di passo per quel che riguarda le azioni a sostegno della scuola statale, al di là dei desiderata e delle dichiarazioni. Gli ultimi eventi , i provvedimenti dichiarati e smentiti subito dopo, dal concorso per i docenti, al riordino degli anni dell’obbligo e del ciclo di studi, all’ultimo sulla stabilizzazione dei docenti precari, ci disegnano un quadro frammentato di desideri e di proposte subito rimangiate nel nome della scarsità di risorse. Il risultato? Un estrema incertezza legata alla presa d’atto dello status quo: la scuola rimane povera e in difficoltà e non si affacciano all’orizzonte provvedimenti strutturali ma solo marginali. Ed ecco che torna a farsi viva e necessaria la protesta. Si ricomincia da Bologna, da cui parte un invito: una mobilitazione per …