Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

“Tagli, saltano altri 2 mila prof”, di Alessandra Ricciardi

Con la riduzione a 27 ore delle lezioni in quarta elementare Per ora la questione è stata posta a livello tecnico. Ma è certo che, continuando così, assumerà ben presto una connotazione politica. Al suo primo decreto sulla determinazione degli organici, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, si appresta a presentare il conto, fatto in base alle ricette decise con la manovra Tremonti e poi messe in pratica con la riforma Gelmini. Un conto salato, o amaro, che dir si voglia, quello contenuto nella bozza di decreto a cui stanno lavorando a viale Trastevere: il prossimo anno gli organici di diritto degli insegnanti, quelli sui quali si possono disporre le assunzioni a tempo indeterminato, caleranno di 2 mila unità, andando sotto la soglia minima dei 600 mila posti. In controtendenza rispetto all’andamento del numero degli alunni. Le stime dello stesso ministero, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, parlano di un aumento nazionale della popolazione studentesca dello 0,13% , che si traduce in un +0,3% alla primaria, un po’ di più alle medie e in un calo dello …

“La bomba a orologeria dell’autismo ignorato”, di Mario Pirani

Quasi in concomitanza con la nostra ultima rubrica sulle vicende di 400.000 bambini con salute mentale a rischio (Repubblica, 12/3), leggo su Le Monde (9/3) due pagine dedicate alle più aspre ma similari discussioni che si svolgono in Francia, un paese che non ha ancora realizzato l´integrazione scolastica per la presa in carico dei minori affetti da Ted (turbe invadenti dello sviluppo), in modo particolare l´autismo. Quanto all´Italia i messaggi ricevuti forniscono un riscontro sensibile da parte di varie regioni. Segnala, ad esempio, il presidente della Onlus Autismo Toscana, Marino Lupi, (www.autismotoscana.it), composta di familiari di bambini-ragazzi autistici, come questi ad un certo punto letteralmente “scompaiono”, in quanto non più seguiti nella vita adulta. «Pensi – mi scrive Lupi – che da un´ indagine regionale che la nostra Onlus è riuscita a fare nel 2006, le persone con autismo sopra i 18 anni risultavano in tutta la Toscana appena 75 mentre in nessuna Usl si segnalavano casi di autismo superiori ai 44 anni di età. Malgrado la cecità statistica la domanda è sempre la stessa: …

“La bomba a orologeria dell’autismo ignorato”, di Mario Pirani

Quasi in concomitanza con la nostra ultima rubrica sulle vicende di 400.000 bambini con salute mentale a rischio (Repubblica, 12/3), leggo su Le Monde (9/3) due pagine dedicate alle più aspre ma similari discussioni che si svolgono in Francia, un paese che non ha ancora realizzato l´integrazione scolastica per la presa in carico dei minori affetti da Ted (turbe invadenti dello sviluppo), in modo particolare l´autismo. Quanto all´Italia i messaggi ricevuti forniscono un riscontro sensibile da parte di varie regioni. Segnala, ad esempio, il presidente della Onlus Autismo Toscana, Marino Lupi, (www.autismotoscana.it), composta di familiari di bambini-ragazzi autistici, come questi ad un certo punto letteralmente “scompaiono”, in quanto non più seguiti nella vita adulta. «Pensi – mi scrive Lupi – che da un´ indagine regionale che la nostra Onlus è riuscita a fare nel 2006, le persone con autismo sopra i 18 anni risultavano in tutta la Toscana appena 75 mentre in nessuna Usl si segnalavano casi di autismo superiori ai 44 anni di età. Malgrado la cecità statistica la domanda è sempre la stessa: …

"La bomba a orologeria dell’autismo ignorato", di Mario Pirani

Quasi in concomitanza con la nostra ultima rubrica sulle vicende di 400.000 bambini con salute mentale a rischio (Repubblica, 12/3), leggo su Le Monde (9/3) due pagine dedicate alle più aspre ma similari discussioni che si svolgono in Francia, un paese che non ha ancora realizzato l´integrazione scolastica per la presa in carico dei minori affetti da Ted (turbe invadenti dello sviluppo), in modo particolare l´autismo. Quanto all´Italia i messaggi ricevuti forniscono un riscontro sensibile da parte di varie regioni. Segnala, ad esempio, il presidente della Onlus Autismo Toscana, Marino Lupi, (www.autismotoscana.it), composta di familiari di bambini-ragazzi autistici, come questi ad un certo punto letteralmente “scompaiono”, in quanto non più seguiti nella vita adulta. «Pensi – mi scrive Lupi – che da un´ indagine regionale che la nostra Onlus è riuscita a fare nel 2006, le persone con autismo sopra i 18 anni risultavano in tutta la Toscana appena 75 mentre in nessuna Usl si segnalavano casi di autismo superiori ai 44 anni di età. Malgrado la cecità statistica la domanda è sempre la stessa: …

"Dispersi e disoccupati", di Fabrizio Dacrema

Due recenti indagini ci forniscono un quadro decisamente allarmante per il futuro del paese: aumentano contemporaneamente i giovani che abbandonano gli studi senza aver conseguito un diploma o una qualifica e i laureati che non trovano lavoro. I dati Istat sulla dispersione scolastica attestano la crescita della dispersione scolastica e la distanza dell’Italia dagli obiettivi di Europa 2020. Il 18,8 per cento dei giovani 18-24enni abbandona gli studi senza conseguire un titolo di scuola media superiore o una qualifica professionale (la media europea è pari al 14,1 per cento). Vanno peggio i maschi che sono il 22 per cento, il mezzogiorno e le periferie delle metropoli. Secondo i dati in possesso del Ministero dell’Istruzione con la crisi economica si è interrotto il progressivo miglioramento che dal 2004 al 2010 aveva ridotto di quattro punti la dispersione scolastica. Secondo l’agenda di Lisbona già nel 2010 avremmo dovuto ridurre a non più del 10 per cento gli abbandoni e ora viene riproposto lo stesso obiettivo per il 2020. La stessa agenda europea ci chiede di portare al …

“Dispersi e disoccupati”, di Fabrizio Dacrema

Due recenti indagini ci forniscono un quadro decisamente allarmante per il futuro del paese: aumentano contemporaneamente i giovani che abbandonano gli studi senza aver conseguito un diploma o una qualifica e i laureati che non trovano lavoro. I dati Istat sulla dispersione scolastica attestano la crescita della dispersione scolastica e la distanza dell’Italia dagli obiettivi di Europa 2020. Il 18,8 per cento dei giovani 18-24enni abbandona gli studi senza conseguire un titolo di scuola media superiore o una qualifica professionale (la media europea è pari al 14,1 per cento). Vanno peggio i maschi che sono il 22 per cento, il mezzogiorno e le periferie delle metropoli. Secondo i dati in possesso del Ministero dell’Istruzione con la crisi economica si è interrotto il progressivo miglioramento che dal 2004 al 2010 aveva ridotto di quattro punti la dispersione scolastica. Secondo l’agenda di Lisbona già nel 2010 avremmo dovuto ridurre a non più del 10 per cento gli abbandoni e ora viene riproposto lo stesso obiettivo per il 2020. La stessa agenda europea ci chiede di portare al …

“Dispersi e disoccupati”, di Fabrizio Dacrema

Due recenti indagini ci forniscono un quadro decisamente allarmante per il futuro del paese: aumentano contemporaneamente i giovani che abbandonano gli studi senza aver conseguito un diploma o una qualifica e i laureati che non trovano lavoro. I dati Istat sulla dispersione scolastica attestano la crescita della dispersione scolastica e la distanza dell’Italia dagli obiettivi di Europa 2020. Il 18,8 per cento dei giovani 18-24enni abbandona gli studi senza conseguire un titolo di scuola media superiore o una qualifica professionale (la media europea è pari al 14,1 per cento). Vanno peggio i maschi che sono il 22 per cento, il mezzogiorno e le periferie delle metropoli. Secondo i dati in possesso del Ministero dell’Istruzione con la crisi economica si è interrotto il progressivo miglioramento che dal 2004 al 2010 aveva ridotto di quattro punti la dispersione scolastica. Secondo l’agenda di Lisbona già nel 2010 avremmo dovuto ridurre a non più del 10 per cento gli abbandoni e ora viene riproposto lo stesso obiettivo per il 2020. La stessa agenda europea ci chiede di portare al …