Tutti gli articoli relativi a: scuola | formazione

“Il lutto è di tutti Un minuto di silenzio nelle nostre scuole”, di Giovanna Favro

Quando ha sentito la notizia dei bambini sterminati nella scuola di Tolosa, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo era nel suo ufficio, a Roma. «Sono rimasto profondamente colpito e addolorato. Ho scritto, di getto, una lettera al presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane Renzo Gattegna». Però, poi, ha continuato a pensarci su. Per il ministro, quegli scolari morti «non sono figli di un’altra terra e di un’altra nazione. Quel lutto è di tutti, perché quei bambini sono stati uccisi da un mostro, l’intolleranza e l’antisemitismo, che può sempre colpire non solo la Francia, ma anche l’Italia, l’Europa, il mondo». Così, ieri, Profumo ha deciso di estendere il lutto per la strage di Tolosa a tutte le scuole italiane. Propone un minuto di silenzio, oggi alle 11, in tutte le classi, per commemorare la tragedia. Un minuto per esprimere sofferenza per quelle vite strappate, ma anche per invitare alunni e docenti «a riflettere sul tema complessivo dell’intolleranza». Profumo fa suo l’invito del direttore de La Stampa Mario Calabresi nell’auspicare che quel minuto sia di silenzio in tutte le …

Profumo: «La scuola deve gestire l’inclusione dei nuovi cittadini», di Federica Fantozzi

Il ministro: «Basta riforme, bisogna far funzionare il sistema. Troppe norme e circolari» D’Alema punzecchia il governo: «Deve dare più peso al rapporto tra istruzione e lavoro». Una scuola in difficoltà, senza risorse e resa più povera dalla crisi, eppure con in sé la forza per ripartire. Una scuola che, per fronteggiare la società accelerata, deve fornire ai ragazzi nozioni ma soprattutto strumenti per aggiornarle da soli, per diventare “resilienti” e capaci di «rigenerarsi ». Una scuola che per 150 anni è stata «il vero elemento su cui si è costruito il Paese», ha «tramandato i valori fondanti dell’identità italiana», ma adesso è chiamata a una nuova sfida: gestire l’inclusione dei nuovi cittadini provenienti daaltri Paesi. Incasellare il multiculturalismo in «un sistema di valori condivisi». Sono le linee del convegno di Italianieuropei sull’istruzione pubblica, con il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, il professor Giulio Ferroni e Massimo d’Alema. Profumo, pur avvisando che l’ultima cosa che serve è l’ennesima riforma (anzi, basta norme e circolari in eccesso) annuncia il suo programma che punta a incentivare nei giovani …

"Pensioni lontane con la Fornero", di Nicola Mondelli

La scadenza del 31 dicembre lascia fuori circa 30 mila prof. E la situazione peggiorerà nei prossimi anni con l’inasprirsi dei requisiti della riforma. Per chiedere di cessare dal servizio e accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia o anticipato con decorrenza dal 1° settembre 2012 il personale della scuola ha tempo fino al prossimo 30 marzo. Lo ha stabilito il decreto ministeriale n. 22 del 12 marzo 2012.Ma per circa trentamila dipendenti, su una platea di circa 90-100 mila interessati, tra quanti sono in servizio nell’anno scolastico in corso, le porte della pensione resteranno sbarrate. Secondo una indagine condotta da Azienda Scuola, sono 30 mila i docenti, gli ausiliari e gli amministrativi che avrebbero maturato nel corso del 2012, anziché entro il 31 dicembre 2011 (scadenza fissata dalla Fornero), i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla legge 247/2007 per accedere al trattamento pensionistico di anzianità(quota 96 o 40 anni di anzianità contributiva o se donna 62 anni di età e non meno di 20 anni di contribuzione).A impedirne l’sucta è stata l’entrata in vigore dal …

“Pensioni lontane con la Fornero”, di Nicola Mondelli

La scadenza del 31 dicembre lascia fuori circa 30 mila prof. E la situazione peggiorerà nei prossimi anni con l’inasprirsi dei requisiti della riforma. Per chiedere di cessare dal servizio e accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia o anticipato con decorrenza dal 1° settembre 2012 il personale della scuola ha tempo fino al prossimo 30 marzo. Lo ha stabilito il decreto ministeriale n. 22 del 12 marzo 2012.Ma per circa trentamila dipendenti, su una platea di circa 90-100 mila interessati, tra quanti sono in servizio nell’anno scolastico in corso, le porte della pensione resteranno sbarrate. Secondo una indagine condotta da Azienda Scuola, sono 30 mila i docenti, gli ausiliari e gli amministrativi che avrebbero maturato nel corso del 2012, anziché entro il 31 dicembre 2011 (scadenza fissata dalla Fornero), i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla legge 247/2007 per accedere al trattamento pensionistico di anzianità(quota 96 o 40 anni di anzianità contributiva o se donna 62 anni di età e non meno di 20 anni di contribuzione).A impedirne l’sucta è stata l’entrata in vigore dal …

“Pensioni lontane con la Fornero”, di Nicola Mondelli

La scadenza del 31 dicembre lascia fuori circa 30 mila prof. E la situazione peggiorerà nei prossimi anni con l’inasprirsi dei requisiti della riforma. Per chiedere di cessare dal servizio e accedere al trattamento pensionistico di vecchiaia o anticipato con decorrenza dal 1° settembre 2012 il personale della scuola ha tempo fino al prossimo 30 marzo. Lo ha stabilito il decreto ministeriale n. 22 del 12 marzo 2012.Ma per circa trentamila dipendenti, su una platea di circa 90-100 mila interessati, tra quanti sono in servizio nell’anno scolastico in corso, le porte della pensione resteranno sbarrate. Secondo una indagine condotta da Azienda Scuola, sono 30 mila i docenti, gli ausiliari e gli amministrativi che avrebbero maturato nel corso del 2012, anziché entro il 31 dicembre 2011 (scadenza fissata dalla Fornero), i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla legge 247/2007 per accedere al trattamento pensionistico di anzianità(quota 96 o 40 anni di anzianità contributiva o se donna 62 anni di età e non meno di 20 anni di contribuzione).A impedirne l’sucta è stata l’entrata in vigore dal …

"Tagli, saltano altri 2 mila prof", di Alessandra Ricciardi

Con la riduzione a 27 ore delle lezioni in quarta elementare Per ora la questione è stata posta a livello tecnico. Ma è certo che, continuando così, assumerà ben presto una connotazione politica. Al suo primo decreto sulla determinazione degli organici, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, si appresta a presentare il conto, fatto in base alle ricette decise con la manovra Tremonti e poi messe in pratica con la riforma Gelmini. Un conto salato, o amaro, che dir si voglia, quello contenuto nella bozza di decreto a cui stanno lavorando a viale Trastevere: il prossimo anno gli organici di diritto degli insegnanti, quelli sui quali si possono disporre le assunzioni a tempo indeterminato, caleranno di 2 mila unità, andando sotto la soglia minima dei 600 mila posti. In controtendenza rispetto all’andamento del numero degli alunni. Le stime dello stesso ministero, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, parlano di un aumento nazionale della popolazione studentesca dello 0,13% , che si traduce in un +0,3% alla primaria, un po’ di più alle medie e in un calo dello …

“Tagli, saltano altri 2 mila prof”, di Alessandra Ricciardi

Con la riduzione a 27 ore delle lezioni in quarta elementare Per ora la questione è stata posta a livello tecnico. Ma è certo che, continuando così, assumerà ben presto una connotazione politica. Al suo primo decreto sulla determinazione degli organici, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, si appresta a presentare il conto, fatto in base alle ricette decise con la manovra Tremonti e poi messe in pratica con la riforma Gelmini. Un conto salato, o amaro, che dir si voglia, quello contenuto nella bozza di decreto a cui stanno lavorando a viale Trastevere: il prossimo anno gli organici di diritto degli insegnanti, quelli sui quali si possono disporre le assunzioni a tempo indeterminato, caleranno di 2 mila unità, andando sotto la soglia minima dei 600 mila posti. In controtendenza rispetto all’andamento del numero degli alunni. Le stime dello stesso ministero, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, parlano di un aumento nazionale della popolazione studentesca dello 0,13% , che si traduce in un +0,3% alla primaria, un po’ di più alle medie e in un calo dello …