Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Il buon senso nel cestino", di Michele Ainis

Nel 1978 la legge Basaglia ha chiuso i manicomi. Riapriteli di corsa: c’è un matto pericoloso da internare. È il legislatore schizofrenico, l’essere che comprende in sé il non essere, la volontà che vuole e disvuole. In passato ne avevamo avuto già il sospetto, dinanzi a certe leggi strampalate, a certe norme subnormali. Adesso c’è un certificato medico, la prova che il seme della follia ha ormai attecchito nelle meningi dei nostri parlamentari. Come? Con un doppio emendamento alla legge elettorale, da quest’oggi all’esame della Camera. Proviamo allora a raccontarla, questa «Storia della follia» che meriterebbe la penna di Foucault. Tutto comincia con l’accordo Renzi-Berlusconi sul doppio turno eventuale: se superi un determinato tetto incassi il premio di maggioranza, altrimenti ballottaggio fra le due coalizioni più votate. È l’Italicum, ed è un sistema — almeno sulla carta — ragionevole. Perché taglia le unghie ai piccoli partiti, contemplando una soglia minima per guadagnare seggi. E perché lega la governabilità al consenso (implicito o esplicito) degli stessi governati. Sennonché il diavolo s’annida nei dettagli. In questo caso …

"Lo Stato spenda di più per ridare fiato all’Italia", di Carlo Buttaroni

La crescita del tasso di disoccupazione arriva come una doccia fredda sulle tiepide speranze di una rapida uscita dalla crisi. Attese alimentate dal miglioramento di alcuni parametri economici, e in particolare dal Pil dell’ultimo trimestre del 2013 che ha registrato un incremento, seppur modesto, dello 0,1%. Entrambi i risultati erano già stati annunciati dalle previsioni e, proprio da queste colonne, abbiamo più volte denunciato il rischio di una ripresa debole senza riflessi positivi sul piano occupazionale. Un andamento che, peraltro, riguarderà tutto il 2014, con una modesta risalita del prodotto interno lordo e una crescita della disoccupazione. A gennaio l’Istat ha registrato un tasso di disoccupazione del 12,9% che equivale a un esercito di oltre 3,2 milioni di persone senza lavoro. Ma dentro quel «quasi 13 per cento» c’è di più e di peggio, giacché più della metà dei disoccupati è composto da ex lavoratori, da coloro cioè che un lavoro ce l’avevano e l’hanno perso. Osservando gli andamenti dei due principali indicatori economici, Pil e disoccupazione, è lecito chiedersi perché essi vadano in direzione …

"Nel gioco d’azzardo un mese di pensione", di Massimo Solani

Più o meno un mese di pensione all’anno per giocare d’azzardo. È quanto spendono, di media, gli over 65 italiani in giochi come Lotto, Superenalotto, Gratta e vin- ci, giochi di carte, slot e video lottery. È il risultato più sorprendente dell’indagine «Anziani e Azzardo», condotta da Gruppo Abele, e Auser Nazionale in collaborazione con Libera che sarà presentata oggi a Torino. Mille interviste in 15 regioni d’Italia, spiega il presidente nazionale Enzo Costa, Auser per «far crescere tra le persone anziane la consapevolezza di quanto possa essere facile cadere nei rischi del gioco d’azzardo patologico che ha ricadute umane e sociali pesantissime». Perché se in Italia la diffusione del gioco d’azzardo ha costi sanitari e giudiziari per lo Stato che raggiungono ogni anno i sei miliardi di euro, la penetrazione del «vizio» fra gli over 65 è costante- mente in aumento. «La ricerca, purtroppo, mette in risalto la capillarità che ha raggiunto oggi il gioco d’azzardo in Italia e ne conferma l’allargamento verso le aree tradizionalmente più indifese, costituite soprattutto da minori, anziani e …

"Per le riforme ci vuole un metodo", di Ugo De Siervo

Questa settimana sapremo finalmente se la proposta di modificare il nostro sistema elettorale va davvero avanti, come sarebbe certamente auspicabile. Ma alcune delle tante difficoltà che la proposta sta incontrando dovrebbero far riflettere Matteo Renzi su alcune evidenti debolezze progettuali. Proprio lui, che si è speso in prima persona per questa importante innovazione, così come per le due riforme costituzionali collegate (bicameralismo e modifica del riparto dei poteri fra Stato e Regioni) che dovrebbero caratterizzare ciò che resta di questa legislatura. Non vi sono, infatti, solo importanti contrasti «politici» sulla soglia di voti richiesta al partito più votato per far scattare il premio di maggioranza (35%, 37%, 40%?), o per prevedere o no la possibilità di esprimere un voto di preferenza, o per rinviare l’efficacia della legge al momento in cui non esisterebbe più l’attuale Senato, ma pure tutta una serie di carenze ed imperfezioni del testo legislativo che – così com’è attualmente – lo renderebbero praticamente inefficace. Questa situazione evidenzia il problema, serio e più generale, che finora è mancata una regia adeguata alle …

"La sfida decisiva ai populismi", di Claudio Sardo

Il popolo europeo ancora non c’è. Il populismo invece avanza. Anzi, i populismi. Diversi tra loro per messaggi, leadership, matrici geografiche e culturali. E tuttavia accomunati da aspettative crescenti, dal vento della crisi che ne gonfia le vele, da parole d’ordine che stanno diventando senso comune. A cominciare dall’avversione all’euro e all’Unione, dalla chiusura delle frontiere agli immigrati, dal no alle tasse e all’intervento pubblico, dall’incessante polemica contro l’establishment. È politicamente scorretto affiancare il Front National della signora Le Pen con il Fidesz del premier ungherese Orban, il Pvv olandese di Wilders con il partito di Grillo, Alternative fur Deutschland con il Fpo austriaco o con le nuove destre scandinave, però sono innegabili i tratti comuni, favoriti anche da quel linguaggio antipolitico che oggi appaga il diffuso senso di frustrazione e di paura. Alle prossime elezioni saranno i populisti gli avversari politici più insidiosi della sinistra europea. O forse occorre dire, anche in questo caso, delle sinistre nazionali in Europa, perché purtroppo il sogno europeista – sì, gli Stati Uniti d’Europa, unica possibilità per il …

"Europa, non basta l’autocritica", di Paolo SOldini

La cronaca di ieri ci ha regalato una coincidenza che deve far pensare. A Roma il partito dei socialisti e democratici europei discuteva il futuro dell’Unione, pieno di problemi, certo. Ma è un futuro radicato nella consapevolezza storica di un destino comune che ha per sempre cancellato la guerra dal suolo dell’Europa. Di questa Europa. Nelle stesse ore in Crimea e sugli incerti confini tra l’Ucraina e la Russia comparivano sulle strade i carri armati, preludio di una guerra che forse c’è già. O che forse non ci sarà ma che comunque è possibile, e la possibilità, le paure, gli odi, i risentimenti che essa porta con sé, hanno la stessa dura consistenza dei fatti. Anche la Crimea, l’Ucraina e la Russia sono Europa. E l’idea che si possa distinguere tra questa e quella Europa è un’illusione. Patetica e pericolosa, come appare evidente se si torna con la memoria alle guerre guerreggiate nei Balcani. Non sono passati neppure vent’anni e chissà quanti ne dovranno passare prima che si spengano le braci che covano ancora sotto …

“Subito il commissario contro la corruzione", di Matteo Renzi

Caro Roberto, venerdì mattina, mentre leggevo dalle pagine di Repubblica il tuo articolo appassionato, ho pensato subito alle ragazze e ai ragazzi che ho conosciuto nel mio viaggio nella Terra dei Fuochi. O nei campi sottratti alla criminalità che ho visitato da amministratore, da Canicattì a Corleone, e — insieme a loro — alle tante persone perbene che hanno scelto, “nelle terre di mafia” di fare comunque la propria parte. Questo meraviglioso esercito di piccoli grandi eroi civili, che abbiamo imparato a conoscere anche grazie ai tuoi racconti, lavora nelle associazioni e nei movimenti contro le mafie; sono gli imprenditori e i negozianti che hanno denunciato le estorsioni rinunciando per sempre a una vita normale; gli scrittori; i giornalisti-giornalisti, per citare la nota scena di Fortàpasc, la bellissima pellicola che racconta della storia di Giancarlo Siani; gli studenti che coltivano le terre confiscate ai mafiosi, i familiari delle vittime innocenti; le forze di polizia che combattono quotidianamente una battaglia di tutto il Paese. Ognuno di loro sa perfettamente che non basterà il proprio impegno per …