Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Parte il nuovo Fondo di garanzia per le Pmi", di Giulia Pilla

Il credit crunch è uno delle conseguenze peggiori della crisi, se non altro per l’effetto domino che suscita nelle vita di un’impresa. Una risposta viene dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che da oggi inizia una nuova fase dopo le novità e il potenziamento deciso con il cosiddetto «decreto del fare». Sono stati in- fatti ampliati e semplificati i criteri per accedervi, ampliata anche la platea e alzato il tetto massimo di copertura del debito garantito dallo Stato che può salire fino all’80%. L’obiettivo è sostenere circa centomila pmi. ADDIO ALLA CARTA Questa mattina apriranno gli sportelli telematici attraverso i quali poter presentare le domande. Tra le novità c’è infatti quella del superamento della carta: il portale di riferimento www. fondidigaranzia.it resta lo stesso, del tutto nuova invece la piattaforma online per la presentazione e la gestione delle operazioni che consentirà la «de- materializzazione» dei relativi documenti e permetterà di monitorare in tempo reale lo stato delle richieste. Tutte le comunicazioni da e verso il Fondo dovranno essere inviate esclusivamente tramite …

"L’identikit dell’evasore nell’indagine Bankitalia", di Marco Ventimiglia

In Italia la letteratura sull’evasione fiscale è sterminata, così come, ahinoi, le dimensioni del fenomeno. Ciò non toglie che la conoscenza di un reato così penalizzante per l’intero Paese vada continuamente aggiornata. È quello che fa da tempo Bankitalia che ha da poco diffuso le sue ultime rilevazioni al riguardo. E fra i vari dati, che emergono dalle tavole presentate dai responsabili di Via Nazionale nel corso di un’audizione in Senato, a colpire l’attenzione c’è una sorta di identikit dell’evasore tipo nel nostro Paese: di sesso maschile, con età inferiore ai 44 anni, risiede nel Centro Italia e generalmente vive di rendita o è un lavoratore autonomo/imprenditore; ed ancora, non manca il calcolo del maltolto, che indica in 2.093 euro la somma mediamente sottratta al Fisco. Confrontando i dati dell’indagine di Bankitalia con quelli della Sogei, la società del ministero dell’Economia a cui è affidata la gestione del sistema informativo dell’Anagrafe tributaria, emergono altri dati interessanti. In particolare, viene rilevato che la pro- pensione a evadere l’Irpef in Italia è al 13,5%. La percentuale si …

"Sanità, 1.260 Giorni per una Fattura", di Luigi Offeddu

Raccontata qui a Bruxelles, è una storia che mette un po’ i brividi. Ma è vera, racchiusa in alcuni fogli e tabelle, e sta ora sulle scrivanie della Commissione europea. In questi fogli si parla di sanità: di pace-maker, defibrillatori, valvole cardiache, protesi vascolari, ecotomografi, bisturi e mille altri dispositivi medici che possono salvare una vita. In Italia, in un giorno qualsiasi, un’Asl – Azienda sanitaria locale- può richiederne un’intera fornitura alla ditta o alle ditte private che producono questi materiali: consegna d’urgenza. Le norme Ue dicono che la fattura va pagata in 60 giorni al massimo. Ma se quella Asl è, mettiamo, la «Mater Domini» di Catanzaro, per pagare il suo debito impiegherà in media circa 3 anni e mezzo, per l’esattezza 1.337 giorni (calcolo aggiornato al dicembre 2013); o un po’ di meno, 3 anni e 4 mesi (1.260 giorni), se si aggiorna il calcolo a questi ultimi giorni, nel 2014. In Italia, solo 5 Asl rispettano i termini dei 60 giorni: Asl Provincia di Pavia (48 giorni), AsL 4 Medio Friuli (56), …

"Ma io insisto: ridurre l’Irpef", di Nicola Cacace

La possibilità di dare un sollievo ai milioni di cittadini alla base della piramide dei redditi, oppressi da una diseguaglianza eticamente indecente ed economicamente sbagliata, rischia di impantanarsi nel solito balletto italico: contentare tutti, senza risolvere nulla. Dopo anni di disoccupazione crescente, di consumi anche alimentari calanti malgrado l’aumento della popolazione (i consumi pro capite si sono ridotti molto di più), di milioni di operai, impiegati pensionati, lavoratori non dipendenti che non arrivano a fine mese, un provvedimento di taglio dell’Irpef per i redditi bassi (ma tutti i redditti bassi) sarebbe da privilegiare rispetto ad altre soluzioni in ballo come quella di tagliare «anche» l’Irap alle aziende. Quest’ultima ipotesi, infatti, sarebbe inutile e e ingiusta, perchè «dividere il pollo a metà» (un piccolo pollo, tra l’altro) non avrebbe quell’effetto shock sulla crisi che tutti dicono necessario e perché la crisi ha inciso sui salari e sui guadagni dei meno privilegiati più che sugli utili delle imprese medie e grandi. La ferita inferta dalla crisi alle masse è così grave che non servono pannicelli caldi, né …

"La coscienza di un maschio", di Paolo di Paolo

«Cari uomini, questo otto marzo parla a voi perché a voi, ora, tocca fare un passo. Per non lasciare indietro l’Italia» ha scritto ieri Sara Ventroni sull’Unità. Ha ragione. Come ha ragione il presidente della Camera Laura Boldrini quando ricorda semplicemente che le donne sono la metà del Paese. È anche solo questo dato che dovrebbe riflettersi nella rappresentanza politica. È bene che siano gli uomini – impegnati in politica e non – a porsi con serietà e concretezza il tema, perché non si riduca all’ennesima mostra di buone intenzioni o a uno sventolio perfino un po’ retorico di mimose. Sono a Catania, le strade del centro sono affollate di banchetti che vendono i fiori dell’Otto marzo. Capito, per caso, al Palazzo della Cultura alla presentazione di un libro. Si intitola «Quello che resta. Storia di Stefania Noce», l’ha scritto una giovane giornalista, Serena Maiorana ed è stato pubblicato da un editore piccolo e vivace, Villaggio Maori. C’è molta gente ad ascoltare, ma sono soprattutto donne: come sempre quando si parla di libri, come sempre …

"Ridurre il cuneo per rilanciare crescita e lavoro", di Alberto Quadrio Curzio

Il dibattito sulle critiche della Commissione Europea all’Italia non ha tenuto conto di tutta la risposta delministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Nella stessa si legge, tra l’altro, che le imprese manifatturiere italiane hanno compresso i costi di produzione, i margini di profitto ed i prezzi, da un lato, e migliorato la qualità dei prodotti, dall’altro, in tal modo recuperando competitività e contribuendo al passaggio in surplus della bilancia commerciale. Infatti la stessa da un deficit di 30 miliardi nel 2010 e arrivata ad un surplus di 30 miliardi nel 2013. Ciò è stato determinante per spostare il saldo delle partite correnti da un insostenibile deficit del 3,5% del Pil ad un surplus dello 0,8 per cento. Dunque è stata la competitività delle imprese esportatrici ad attenuare un po’ la pesante recessione italiana e questo nonostante i gravami fiscali, l’alto costo dell’energia, il peso della burocrazia. Se riducessimo questi oneri alla media dell’eurozona aumenterebbero molto la nostra competitività, crescita ed occupazione. E non solo tramite l’export ma anche per i maggiori investimenti, interni ed esteri, ossia …

“Non è una battaglia di parte ma una rivoluzione culturale”, di Giovanna Casadio

«Gli uomini di centrodestra hanno un riflesso corporativo… non si può rinunciare alla parità di genere, è il punto qualificante della legge elettorale». Roberta Agostini è la deputata della minoranza dem che ha presentato i tre emendamenti sulle quote rosa, sottoscritti poi da donne di tutti i partiti, da cui è partita la battaglia. E oggi dice di essere «fiduciosa ». Agostini, è davvero indispensabile introdurre subito la parità nella legge elettorale? «È un punto che qualifica la legge. In Parlamento nella scorsa legislatura e anche in questa abbiamo approvato una serie di norme per la parità negli enti locali, per le quote nei consigli di amministrazione. Sono gli articoli 3 e 51 della Costituzione a chiedere che la Repubblica promuova con appositi provvedimenti la presenza delle donne nelle istituzioni». Ma insistendo come voi deputate state facendo, non rischia di saltare la riforma elettorale? «Io non credo. Non è una richiesta di parte, è un sentimento diffuso, un’esigenza che parla a tutte le cittadine e i cittadini italiani. Un punto che qualifica. E a riprova …