Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

Di Giorgi «La risolviamo al Senato. Ma Boschi doveva parlare», di Claudia Fusani

«La parità di genere diventerà legge al Senato». E perché mai visto che il Pd l’ha affossata alla Camera dove avete ampia maggioranza? «I partiti stanno riesaminando le loro posizioni per recuperare la rottura di ieri. Il premier Renzi è la dimostrazione nei fatti, e non a proclami, del coinvolgimento delle donne nelle giunte e nei consigli di amministrazione. Non ci sono dubbi circa il suo convincimento. E poi, tanto vale ammetterlo:al Senato non c’è il voto segreto e giochi e giochetti saranno più difficili». Fiorentina, ricercatrice del Cnr, ex assessore della giunta Renzi, Rosa Maria Di Giorgi è stata eletta al Senato un anno fa ed è membro della Commissione parlamentare per la semplificazione. L’anagrafe la mette teoricamente fuori dal cosiddetto cerchio-magico renziano. L’esperienza l’ha fatta però essere tra le prime fedelissime del giovane sindaco. Delusa per il voto alla Camera? «È stata un’occasione persa che ha generato grande delusione. Non parlimo di quote meno che mai di colore rosa. È stata bocciata una norma che doveva correggere una grave discriminazione di genere in …

"Il decalogo anti-corruzione", di Roberto Saviano

Negarlo sarebbe colpevolmente ingenuo: ciò che rende l’Italia un Paese in cui sembra non valere più la pena investire e da cui sembra sempre più necessario emigrare è soprattutto la corruzione. Una corruzione che non è il banale istinto a rubare, che razzismi minori imputano alla cultura di un Paese. Non si tratta di episodico malcostume, ma di meccanismi reali, fin troppo tangibili, concreti e diffusi ovunque: una macchina sommersa e infame che garantisce i complici del sistema e esclude gli onesti. E spesso trasforma in complici gli onesti: costretti a piegarsi per vedere riconosciuti i loro diritti. Perché chi ne sta lontano vede chiudersi troppe porte. Chi la vuole evitare, vede ridursi la possibilità di accedere ad appalti, cariche, ruoli, affari. La corruzione sembra divenuta il metodo di selezione principale in un paese che non sa più premiare merito e concorrenza. Se non sai chi pagare e quanto pagare, spesso non avrai le autorizzazioni giuste, il documento che ti occorre, l’accesso a una informazione. Chi non paga non verrà eletto. Chi non sa innescare …

"Più equità contro la crisi", di Ronny Mazzocchi

La prima cosa che balza all’occhio nel dibattito in corso sulle strategie per il rilancio della crescita del nostro Paese è che sin dall’inizio l’opzione della riduzione del carico fiscale è sembrata l’unica ad essere in campo. Non è nemmeno stata presa in considerazione la possibilità di un intervento pubblico diretto dal lato della spesa, capace di attivare consumi e investimenti. Quindi senza quell’aleatorietà a cui sono invece sottoposte tutte le altre opzioni ancora oggetto di discussione. Si tratta di un autentico paradosso, visto che anche il Fondo monetario internazionale da tempo non perde occasione di ricordare come – almeno in periodi di crisi economica – gli effetti di un aumento della spesa sarebbero di gran lunga più espansivi di quelli che genererebbe una riduzione delle imposte di eguale ammontare. È evidente che le classi dirigenti italiane non si sono ancora emancipate dal paradigma culturale che ha dominato l’ultimo trentennio e che considerava sempre e comunque la manovra della spesa pubblica come una strada impercorribile, vedendo invece nella riduzione delle imposte l’unica via d’uscita ai …

Italicum e parità di genere: ha vinto il fronte dei conservatori (delle disuguaglianze)

Dopo molti stop and go, la lunga giornata dell’Italicum a Montecitorio si è conclusa con l’affossamento degli emendamenti sulla parità di genere. Uno ad uno sono caduti tutti, da quello sull’alternanza di genere nelle liste a quello sul 50% dei capolista, fino alla soluzione di compromesso che prevedeva una quota di capolista per ciascun genere non superiore al 60%. Le deputate del Pd hanno lasciato l’aula in segno di protesta contro quei compagni di partito che hanno votato contro: almeno 40 i sì mancanti nell’ultimo voto. E la democratica Giuditta Pini non usa mezzi termini per maledire i compagni onorevoli: “che lo spirito di Lorena Bobbit accompagni stanotte i colleghi che hanno bocciato l’emendamento”, scrive in un tweet. Ma la delusione è amara per tutte le 90 deputate (anche di Fi, Ncd, Sc, Udc e Pi) che hanno firmato nei giorni scorsi un appello ai leader dei propri partiti, scontrandosi con un fronte maschile trasversale più numeroso, compatto e inflessibile del loro. Ed è una dolorosa battuta d’arresto anche per il movimento di donne che, …

"Il cartello dei sessisti", di Chiara Saraceno

Non è passata l’alternanza uomo-donna nelle liste elettorali. La curiosa neutralità del governo e del decisionista Renzi su questo punto e il voto segreto hanno lasciato libero il campo al “cartello” che da sempre e trasversalmente difende strenuamente la quota azzurra. Anche parte del Pd, in contrasto con lo statuto e le dichiarazioni ufficiali, si è schierata a difesa del mantenimento dello status quo. Una situazione che lascia alla discrezione delle segreterie dei partiti se e quante donne mettere in condizione di essere elette di fatto proteggendo lo status quo in cui gli uomini sono maggioranza. Perché solo di questo si tratta. È un errore, infatti, parlare di quote rosa ogni volta che si cerca di scalfire il monopolio maschile, di ridurre le “quote azzurre”, che molti uomini (ed anche qualche donna) continuano a ritenere un naturale diritto divino in tutti i luoghi di potere politico ed economico. Sarebbe molto più corretto parlare di norme antimonopolistiche, che impediscano la formazione di un “cartello” basato sul sesso. Sarebbe più chiaro qual è la posta in gioco …

"L’anticorruzione tra esigenze di immagine e rinnovamento", di Giovanni Bianconi

Quando Matteo Renzi ha parlato con Raffaele Cantone per comunicargli l’intenzione di affidargli la guida dell’Authority anticorruzione, il magistrato ha spiegato al neopresidente del Consiglio che per ottenere qualche risultato bisognava mettere l’organismo in condizione di lavorare seriamente. «Quello è scontato — gli ha risposto il premier —, per noi è un fattore d’immagine molto importante». Poi domenica sera è arrivato, improvviso e in diretta tv, l’annuncio della nomina prossima ventura. Ma ammesso che davvero domani il Consiglio dei ministri approvi la scelta di Cantone su proposta del titolare della Pubblica amministrazione di concerto coi colleghi di Giustizia e Interno (per poi passare alla firma del presidente della Repubblica, previo parere delle commissioni parlamentari competenti), bisognerà restituire a quella mossa d’immagine un po’ di contenuti. Altrimenti non avrebbe nemmeno senso che il pubblico ministero anticamorra accettasse l’incarico, visto che un’immagine ce l’ha già, e piuttosto buona. Il primo nodo da sciogliere sarà la composizione dell’Anac, Autorità nazionale anticorruzione. Attualmente coincide con la Civit, la commissione varata nel 2009 dall’ex ministro Brunetta per la valutazione, la …

"Un voto contro il Paese", di Sara Ventroni

Chi ha paura delle donne? Il Paese no. L’Italia è pronta. Eppure s’è deciso di andare contro il sentimento del tempo, con il voto segreto in Parlamento, a sigillo di una convenienza camuffata da libertà di coscienza. Così, all’arma bianca, hanno bocciato gli emendamenti alla legge elettorale. Come se si trattasse di un vezzo. Di un capriccio. E li hanno debellati senza troppi complimenti. Per ogni donna che entra, un uomo deve stare fuori. Non è la jungla, ma la rappresentazione plastica di una legge elettorale, l’Italicum (checché ne dica il relatore Francesco Paolo Sisto: la sentenza della Corte Costituzionale n. 422 del 1995 è stata superata dalla nuova formulazione dell’arti- colo 51 della Costituzione) – a rischio di incostituzionalità, per il premio di maggioranza, e per le liste bloccate. E dunque: se di liste bloccate si tratta, donne e uomini hanno lo stesso diritto di competere per la piena eleggibilità. Non è una crisi di nicchia, non è una rivolta subalterna. Non è un computo piccolo-piccolo, da ghetto, ma l’indicazione di un correttivo essenziale. …