Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Tagli facili e tagli pericolosi", di Paolo Baroni

Arrivare a risparmiare 34 miliardi su un bilancio dello Stato che ne assorbe più di 700 sulla carta non dovrebbe essere un gran problema, perché alla fine stiamo parlando di un 5% scarso di spesa. Ciò non toglie che quello della spending review che il governo sta avviando si presenti come un vero e proprio percorso di guerra, fatto comunque di trabocchetti, ostacoli burocratici, prassi da scardinare, ma soprattutto volontà politiche da affermare e imporre ad ogni livello. Partendo dal presupposto che il Paese non può più permettersi sprechi, le 70 pagine messe a punto dal «commissario straordinario per la revisione della spesa» Carlo Cottarelli forniscono al governo il menù completo dei possibili interventi, da pure e semplici azioni di «efficientamento» a veri e propri tagli, come quelli ipotizzati sulle pensioni (e già esclusi da Renzi). Sarà banale dirlo, ma mai come in questa occasione il pallino è in mano alla politica. Al governo. Al presidente del Consiglio Matteo Renzi, che già in altre occasione ha dimostrato che quando vuole sa e può procedere con …

"Difesa, sospesi i pagamenti su quattro F-35 previsti a febbraio. Via libera al saldo per altri cinque velivoli", di Gianandrea Gaiani

Dopo giorni di dichiarazioni e indiscrezioni circa i programmi militari destinati ad affrontare la scure della “spending review”, primo tra tutti il controverso acquisto dei cacciabombardieri statunitensi F-35, ieri Il Consiglio Supremo di Difesa ha congelato tutto almeno fino alla fine dell’anno. Riunito al Quirinale sotto la presidenza del Capo dello Stato, il Consiglio ha rimandato ogni decisione in termini di tagli ai programmi miliari (che quest’anno assorbiranno circa 5,5 miliardi di euro) alla messa a punto di un Libro Bianco già anticipato dal Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che dovrà determinare le linee guida della Difesa, dai compiti richiesti dal Paese ai mezzi e fondi necessari per espletarli. “Il Consiglio è dell’avviso che il disegno complessivo della riforma trovi espressione in un Libro Bianco” si legge nel comunicato emesso al termine del Consiglio al quale hanno partecipato ai anche il premier Matteo Renzi, i ministri di Esteri, Economia, Sviluppo Economico e Difesa oltre al capo di stato maggiore della Difesa. Anche se, a quanto riferito, non si è discusso di F-35 o di altri …

“Troppi 34 miliardi di tagli” Il premier congela Cottarelli, di Federico Fubini

Qualche giorno fa Carlo Cottarelli ha incontrato Matteo Renzi e gli ha presentato una proposta: imporre un prelievo, anche temporaneo, che riduca di fatto tutte le pensioni al di sopra dei 26 mila euro l’anno. Così riferiscono vari osservatori le cui ricostruzioni sono convergenti. Il Commissario per la spending review non ha presentato al premier la sua idea in maniera improvvisata. In Italia i trattamenti previdenziali sono circa 11 milioni e di questi circa un milione, meno di uno su dieci, viaggiano al di sopra della soglia dei 26 mila euro lordi l’anno. Per effetto di decenni di sistema a ripartizione, in cui gli assegni previdenziali sono finanziati dai contributi dei lavoratori attivi, quei pensionati sopra i 26 mila euro l’anno nella stragrande maggioranza hanno un punto in comune: ricevono dal sistema previdenziale più di quanto abbiano versato. A titolo di confronto, ha spiegato Cottarelli a Renzi, in Germania i pensionati sopra i 26 mila euro al mese sono 59 mila. Una volta fatte le proporzioni fra gli abitanti dei due Paesi, significa che in …

"I Comuni siano liberi di investire sui centri antiviolenza», di An. T.

Il 30 ottobre del 2013 più di centomila donne con minori al seguito, nel mondo, sono state accolte in un centro antiviolenza. Nello stesso giorno più di dodicimila non hanno trovato rifugio, mentre sono 767 (tra donne e bambini) quelle assistite nei 45 centri italiani. Sono percentuali elevatissime quelle sulla violenza di genere e le cronache contano casi ormai ogni giorno. Così l’Anci e l’associazione nazionale Di.Re (Donne in rete contro la violenza) il 16 maggio scorso hanno firmato un protocollo per istituire un Centro in ogni comune d’Italia. E ieri hanno presentato le linee guida del progetto per creare una collaborazione tra associazioni, comuni e servizi sociali. «Il primo vero ostacolo – denuncia Alessandro Cosimi, vicepresidente dell’Anci e sindaco di Livorno – sono i finanziamenti. Gli enti locali non devono giustificarsi, come invece avviene, se intendono investire su questo aspetto dell’assistenza. E bisogna spingere con l’Anci perché venga creata una norma che dica che è normale spendere per avere sul proprio territorio un Centro antiviolenza. L’attenzione dell’Anci è totale. Gli eventi cui si assiste …

"Società di Stato a peso d’oro. Dove gli amministratori sono più dei loro dipendenti" di Sergio Rizzo

Il buonsenso ci fa domandare se per gestire una società pubblica al 100% sia sempre necessario un consiglio di amministrazione con indennità multiple, gettoni e rimborsi spese, o invece non basti un più sobrio amministratore unico. Sempre che poi l’esistenza della medesima società abbia una reale giustificazione. Interrogativi ineludibili, di fronte a casi come quello della Ram: Rete autostrade mediterranee. Trattasi di una società interamente posseduta dal Tesoro creata pomposamente nel 2004 dal secondo governo di Silvio Berlusconi per il grandioso progetto delle autostrade del mare. Dieci anni dopo ha il compito di gestire le istruttorie per i contributi agli autotrasportatori che caricano i tir sui traghetti. Con cinque consiglieri di amministrazione e due impiegati, secondo i dati comunicati alla Camera di commercio. Nel 2012 i dipendenti erano ben quattro, di cui tre a tempo determinato. Vero è che li aiutavano una dozzina di co.co.co. Ma è pur vero che i compensi degli amministratori, pari a 312.500 euro, superavano di gran lunga gli stipendi di tutto il personale: 258.560 euro. Somma, quest’ultima, di poco superiore …

"Silvio e il lavoro una leggenda tradita", di Filippo Ceccarelli

Frode fiscale, falso in bilancio e appropriazione indebita, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine e così da oggi Silvio Berlusconi, il Cavaliere, non è più Cavaliere del Lavoro. Con ordinaria astuzia e rinomato tempismo si è autosospeso in extremis, poche ore prima che la Federazione lo cacciasse via per indegnità. Sono gli effetti, per certi versi anche un po’ ritardati, di una sentenza definitiva che a 77 anni oscura per sempre non solo l’identità e la cultura, ma anche la stessa leggenda imprenditoriale di Berlusconi. QUEST’ULTIMA precocemente gli valse l’»Ordine al Merito del Lavoro», ma adesso proprio il lavoro, il lavoro senza maiuscole e senza onorificenze, il lavoro di tutti e di tutti i giorni, quei delitti hanno prima offeso e poi colpito al cuore. Per cui basta, via, vade retro, gli altri meno noti Cavalieri non lo riconoscono più come tale, e non è un modo di dire, ma davvero finisce un’epoca. Per vent’anni e più egli è stato in effetti «il Cavaliere», là dove l’articolo determinativo, oltre ad accomunarlo ad …

"Europee, sì alla parità di genere Ma entra in vigore solo nel 2019", di Claudia Fusani

Sul gran tavolo delle riforme, incardinato al Senato, si comincia a fare un po’ di ordine. Complice, anche, il gradimento europeo al piano Renzi. Sono cinque i dossier che scottano, e ballano. Ciascuno, a suo modo legato agli altri. La prima casella risolta è quella della legge elettorale europea che viene licenziata (tra ieri sera e stamani) dopo giorni di stallo. Sconfitta, ancora una volta, la parità di genere. Con buona pace del Pd che ieri pomeriggio a maggioranza, ma segnando l’ennesima spaccatura (capofila la senatrice Lo Moro), ha rinunciato al principio dell’alternanza nel voto europeo del 25 maggio. La legge lo stabilisce ma a partire dal 2019. Per ora ci si deve accontentare del fatto che se il cittadino elettore esprimerà tre preferenze, una dovrà essere per forza una donna. Come sempre, nulla è quello che appare. Il vero «pericolo» – dal punto di vista di Fi e Pd – di questo testo era però la soglia di accesso che veniva abbassata dal 4 al tre per cento. Una vera iattura per Forza Italia …