"Voti gonfiati al referendum veneto", di Davide Lessi
Per citare Dostoevskij si potrebbe dire che la famiglia degli indipendentisti veneti è infelice a modo suo. «Il referendum è stato una truffa», tuona dal suo blog il venetista Loris Palmerini. E giù statistiche e diagrammi per spiegare che al voto i partecipanti non sono stati «più di 100 mila». Un numero infinitamente più basso rispetto a quello riecheggiato venerdì sera a Treviso. «Con oltre 2 milioni di voti è rinata la repubblica veneta», aveva annunciato con toni trionfali Gianluca Busato, leader del comitato Plebiscito.eu. La consultazione, sull’onda di quella in Crimea, è rimbalzata sui media internazionali pur non avendo alcun valore legale. Le preferenze correvano sul web, è proprio partendo da internet che le cifre non tornano. Nessuna «secessione da clic», insomma. Secondo i dati di quattro contatori (Trafficestimate, Calcusta, Semrush e Alexa), che monitorano il traffico in entrata e in uscita in un sito, la media degli accessi quotidiana a Plebiscito.eu è stata di 22,5 mila. Moltiplicando il dato per i sei giorni di voto online si arriva a 135 mila. Cifra che …