Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Nelle urne sarà una partita a due", di Ilvo Diamanti

Non ci sono ancora dati attendibili, in vista delle Europee. Stimare in modo credibile le scelte di voto, con troppo anticipo, è difficile. E, prima ancora, rischioso. Basti l’esempio delle elezioni politiche del 2013. E fare pronostici, partendo dai sondaggi, oggi è ancor più insidioso dell’anno scorso. UNPO’ per i limiti dello strumento. Ma soprattutto perché sono molti gli elettori indecisi, che scelgono all’ultimo momento se e per chi votare. L’anno scorso, ad esempio, secondo le indagini del LaPolis dell’Università di Urbino (pubblicate in Un salto nel voto, Laterza), oltre il 10% degli elettori del M5s (3-4 punti, in termini complessivi) maturarono la loro scelta negli ultimi due giorni. I last minute voterpremiarono largamente il M5s ai danni del Pd. Oggi, comunque, per azzardare stime di voto — usandole come previsioni — c’è la complicazione del tempo. E del tipo di elezione. Manca ancora molto. E, soprattutto, si tratta di elezioni europee. Che gli elettori hanno sempre affrontato in modo diverso, rispetto alle altre consultazioni. Usandole, di frequente, come un test per lanciare messaggi “interni” …

"Il codice della mezza mafia", di Francesco Merlo

Il mezzo mafioso si sente un mafioso e mezzo, e dunque Dell’Utri è patacca pure nella fuga proprio perché è un uomo di mezza mafia, uno dei tanti rovinati dal film il Padrino dove il vecchio satrapo (Hyman Roth) se la gode in Florida e nella Cuba di Battista. Dell’Utri voleva godersela nella Beirut a 5 stelle, con carte di credito e telefonino, e non infilarsi nella botola dei mafiosi veri come il Malpassoto e Provenzano, e neppure in un’altra vita comeBuscetta e forse Matteo Messina Denaro. La mezza mafia, nel codice penale, si chiama concorso esterno. Prima che un reato è un’antropologia fatta di mafiosità (che è diversa dalla mafia) e di narcisismo. Dell’Utri è di quelli che si mettono in posa con i libri al posto delle pupe, e ora la sua fuga è sgangherata come i diari finti di Mussolini che storici autorevoli accreditarono mentre il mezzamafia li definiva «presunti veri» con il sigaro della sbruffoneria al posto della cicoria di Provenzano. E fu presunzione da mezza mafia ridurre il boss Mangano …

Renzi: «Violenta lotta alla burocrazia», di Vladimiro Fruletti

«L’Italia c’è già, basta liberarla da tutto ciò che c’è in più». È il modello Michelangelo quello che il premier, di fronte agli imprenditore del mobile alla Fiera di Milano, rilancia. Quel Michelangelo che a chi gli chiedeva come fosse riuscito a far venire fuori il David da un blocco di marmo delle Apuane spiegava che era stato abbastanza semplice: «è bastato togliere tutto il marmo che c’era in più». E per Renzi il marmo in eccesso è rappresentato dal sistema burocratico opprimente, da un fisco da incubi («più che degli F35 ci sarebbe da preoccuparsi del F24»), da una giustizia che ha tempi «quattro volte superiori a quella dei paesi concorrenti», da una politica impegnata nelle «occupazioni di poltrone» e da un mercato del lavoro meno ingessato. «Semplificare non vuol dire precarizzare anche perché di precarietà ne abbiamo già abbastanza» nota Renzi. Vuol dire, spiega agli imprenditori del mobile, che servono meno regole, ma più chiare che tolgano a chi fa impresa «la paura di assumere». Detta così la ricetta appare anche semplice. In …

"Silvio e Marcello", di Sebastiano Messina

Solo un destino cinico ma non baro poteva volere che dopo vent’anni passati a fuggire dai giudici, dai processi e dalle manette Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri si ritrovassero a vivere, senza condividerla, l’angoscia per le condanne che li aspettano. Condanne separate, e assai diverse tra loro. L’ex Cavaliere aspetta di sapere se potrà estinguere una pena di quattro anni per frode fiscale con una simbolica collaborazione a un servizio sociale, mentre sul suo sodale, sul suo socio, sul suo carissimo amico Marcello pende una spada di Damocle assai più pesante, sette anni di carcere (carcere vero, senza scappatoie) per concorso esterno in associazione mafiosa. Ma anche l’attesa, stavolta, li separa. BERLUSCONIsi è cupamente blindato nella villa di Arcore, dove non può neanche riaccendere le luci del bunga-bunga, mentre Dell’Utri è semplicemente scomparso, sparito, dissolto: da ieri è ufficialmente “latitante”, anche se lui ha trovato il modo di far sapere che non è in fuga ma sta solo «effettuando esami e controlli», chissà come e chissà dove — c’è chi dice a Santo Domingo, chi …

"Il cuneo fiscale è sempre troppo elevato", di Luigina Venturelli

Del recentissimo taglio dell’Irpef deciso dal governo c’era un disperato bisogno. Una verità che risulta non solo dall’analisi del Paese reale, di cui ben si conoscono stati di crisi e situazioni di malessere sociale in larghi strati della popolazione, ma anche dalle ultime ricerche dell’Ocse: incrociando i dati relativi all’economia, al fisco e alla retribuzione del lavoro in Italia, infatti, la distorsione salta subito all’occhio. La nostra è la terza economia dell’area euro, eppure i nostri stipendi medi si fermano ai posti bassi della classifica, al nono per l’esattezza. Rispetto ai colleghi europei, i lavoratori italiani sono fra i più tartassati dal fisco, eppure il cuneo tra il lordo e il netto di quel che guadagnano ha continuato a salire fino a pochi mesi fa. Almeno per le persone single e senza figli. Le uniche variazioni positive registrate dall’organizzazione parigina nel 2013 hanno riguardato le famiglie, ma in ogni caso la pressione sulle retribuzioni resta elevatissima, di gran lunga superiore alle medie Ocse. In dettaglio, l’Italia nel corso dell’anno scorso ha ridotto il cuneo fiscale …

"Il film di una storia italiana", di Francesco La Licata

Onestamente, c’è qualcuno che possa dirsi davvero sorpreso per l’epilogo toccato alla vicenda di Dell’Utri? Chi ha memoria e conosce, anche superficialmente, la cronaca e la storia del nostro paese non può non provare una sensazione di fastidioso «déjà-vu» di fronte alla trita sceneggiatura messa in scena dai vari protagonisti, che concorrono alla realizzazione dell’ennesima «storia italiana». Lo stesso Dell’Utri, per quella che è stata la lunga e annosa sua vicenda politico-giudiziaria, sembra perfettamente rispondere al più classico cliché della italianissima sceneggiata. Che l’ex senatore dovesse finire latitante ai più appariva scontato. Dopo averle tentate tutte, sempre al riparo del formidabile scudo del suo amico e protettore, Silvio Berlusconi, dopo aver «italianamente» sfidato il comune senso del pudore definendo lo stalliere Vittorio Mangano «eroe» della resistenza ai giudici, non gli rimaneva altra strada, sopraffatto da un sistema giudiziario che – seppure in grave ritardo e con mille tentennamenti – si avvia ad una conclusione non proprio favorevole a Dell’Utri, ormai privo della tutela parlamentare che lo stesso Berlusconi gli ha «dovuto» negare per non essere …

Mosca: «Offese sessiste che fanno orrore. La nostra è una scelta coraggiosa», di Ninni Andriolo

«Doppiamente sgradevoli gli insulti di Grillo…». Trentotto anni, a Montecitorio dal 2008, Alessia Mosca guiderà il Pd nel Nordovest alle Europee del 25 maggio. «È stata una sorpresa spiega Non mi aspettavo di essere capolista e mi ha piacevolmente stupita la scelta al femminile compiuta dalla direzione». Immaginava una candidatura la deputata lombarda del Pd. «La mia storia politica e personale, come la mia formazione, sono indissolubilmente legate all’Europa spiega Molti mi chiedono: “Ma come, lasci Roma per Strasburgo?” Vorrei ricordare che il 70% della legislazione nazionale è di derivazione europea…». Nata a Monza, tesi di dottorato sul Parlamento europeo, Alessia Mosca è espressione della prima generazione Erasmus. Poche settimane fa ha pubblicato un instant book «l’Unione in pratica, un’Europa a misura d’Italia» che racconta la sua concezione dell’Ue. Nell’Università prima, l’attuale capolista Pd nel Nordovest si è impegnata successivamente nell’Arel di Enrico Letta. Durante il governo dell’ex premier ha lavorato nello staff tecnico della presidenza del Consiglio. «La più grande soddisfazione da parlamentare è stata l’approvazione della legge sulle quote femminili nei consigli d’amministrazione …