Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"L'ignoranza e lo sfregio", di Gad Lerner

Ma come sono noiosi questi ebrei. Pretendono di essere intoccabili? Non sanno stare al gioco? Perché sugli altri si può scherzare e su di loro invece no? Immagino che siano questi i pensieri che frullano per il capo di Beppe Grillo davanti alle reazioni indignate che ha suscitato il suo fotomontaggio sull’insegna del lager di Auschwitz e la sua parodia di Primo Levi tirato addosso agli avversari politici, paragonati ai nazisti. Eppure questa non è vicenda che riguardi solo la sensibilità ebraica di fronte alla memoria della Shoah. Bisognerebbe proprio che lo capisse, Beppe Grillo, glielo vorrei dire accoratamente: quello che lui vive come meritorio, trasgressivo assalto al conformismo dei codici del linguaggio politicamente corretto, è invece uno sfregio ai valori condivisi su cui si regge la nostra democrazia. Non è il potere, non è un regime, tanto meno è una lobby che si pretende intoccabile a imporre il divieto di paragoni storici grotteschi, l’abuso di metafore evocative di un male assoluto che tuttora ci risulta indecifrabile. No, ne sia o meno consapevole, ben altro …

«Non accetteremo ricatti dalle banche», di Andrea Ducci

Scintille a distanza tra banche e governo. A fare scattare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, è un passaggio del direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, durante l’audizione sul Def di ieri davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Delrio si è detto «allibito» dal potenziale ricatto che il mondo bancario muove quando, per bocca di Sabatini, sostiene che l’aumento dal 12 al 26% delle imposte sulle quote di Bankitalia «sottrarrebbe oltre un miliardo di liquidità» alle banche italiane. Una frase che ha spinto il sottosegretario a replicare con toni accesi, «sono allibito della dichiarazione dell’Abi. Hanno preso mille miliardi dalla Bce e li hanno impiegati facendo di tutto, ma non aumentando i prestiti», ha detto Delrio. Una minaccia di restrizione nell’erogazione del credito che a Palazzo Chigi non pare, insomma, ricevibile. Intanto il governo, in vista del decreto legge di venerdì sulla riduzione del cuneo fiscale, ha tenuto una riunione nel pomeriggio di ieri per vagliare le possibili soluzioni da adottare. In ballo c’è il bonus per i redditi inferiori agli 8 …

"Donne, impegniamoci per cambiare l’Europa", di Sara Ventroni

L’Europa non è solo uno spazio. L’Europa è tempo: é il qui e l’ora delle nostre esistenze. L’Europa siamo noi. E ci siamo dentro fino al midollo. Non serve a nulla maledire l’austerità, abbaiando davanti allo specchio. Mordendoci la coda. Le donne lo hanno capito da tempo. La crisi economica è dentro la carne viva delle relazioni, private e politiche. Venerdì scorso, il convegno internazionale «Uno sguardo di genere per una nuova Europa», organizzato dalla Fondazione Nilde Iotti, ha disposto sul tavolo della discussione le questioni vitali. Tanto per dire: sulla crisi mondiale esplosa dal 2008, Judith Astelarra, docente di sociologia a Barcellona, è stata molto chiara: siamo obbligati – noi donne e noi uomini – a ridefinire, proprio tra uomini e donne, il triangolo economico di base: Stato-mercato-famiglia. Una triade che va rivista, sotto il profilo simbolico, ma soprattutto politico. Non ci sono alibi. Il nesso tra la mancata implementazione delle politiche di lavoro delle donne e il ripensamento della Comunità europea in una nuova ottica di genere, è essenziale per avviare l’uscita dalla …

Napolitano va in tv “Gli euroscettici non fermano la Ue”, di Umberto Rosso

L’euroscetticismo alle prossime elezioni europee non vincerà. Giorgio Napolitano, per la prima volta nei panni di ospite in una trasmissione tv, ne è convinto: preoccupazioni ce ne sono ma «l’Europa non tornerà indietro». E lo spiega a Fabio Fazio, che è andato a intervistarlo nello studio alla Vetrata al Quirinale. Certo, se a Strasburgo dovesse far breccia una forte ondata anti-euro «il timore è che nel Parlamento il cammino diventi più faticoso». Ma il capo dello Stato non crede appunto ad un’Europa che innesti la retromarcia, pure «con tutti coloro che arrivassero appunto da euroscettici». Anzi, forse «qualcuno sarebbe conquistato da una conoscenza diretta, da una partecipazione diretta» all’avventura fra i banchi dell’europarlamento. Potrebbe finire arruolato alla “causa”. Il messaggio del capo dello Stato sembra indirizzato soprattutto a Grillo e grillini (e al variegato arcipelago anti-Ue), e alla sbandierata convinzione di far man bassa di voti il prossimo 25 maggio, nella speranza di mandare all’aria in un colpo solo Renzi, il governo, il Pd e l’intera legislatura. Scenario in cui evidentemente il capo dello Stato, …

"Laureati, disoccupati e scoraggiati", di Carlo Buttaroni

Nella prima metà degli anni Cinquanta, per le strade circolavano poco più di 400mila automobili e c’erano 4 apparecchi televisivi ogni 1.000 abitanti. Per vedere Febo Conti, Settenote o la Domenica sportiva comodamente seduti nel salotto di casa, bisognava spendere una cifra che corrispondeva a circa dodici mensilità di un reddito medio, vale a dire il costo attuale di un’utilitaria di fascia media. Dieci anni dopo, le auto circolanti in Italia erano 2,5 milioni e gli apparecchi televisivi quasi 6 milioni. Erano gli anni di una crescita non solo economica ma anche sociale. Gli italiani guardavano Non è mai troppo tardi, un programma d’insegnamento elementare condotto dal maestro Alberto Manzi che ha aiutato milioni di italiani ad affrancarsi dall’analfabetismo. Le grandi trasformazioni avvenute in quegli anni alimentavano l’idea che in Italia, come in altri paesi occidentali, la rigida divisione in classi appartenesse ormai al passato. E, in effetti, il cambio di struttura economica iniziato negli anni Cinquanta con il processo d’industrializzazione prima e di terziarizzazione poi, hanno segnato una rapida crescita della classe operaia urbana …

"Delrio: parità di genere anche nelle nomine Oggi il governo decide", di Goffredo De Marchis

Tutto pronto per le nomine delle grandi aziende pubbliche Enel, Eni, Finmneccanica e probabilmente per Terna e Poste. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio annuncia il rispetto della parità di genere anche nella scelta dei manager. A Repubblica, Delrio spiega anche come verrà finanziato il bonus da 80 euro per i redditi più bassi. Il capo dello Stato, intervistato da Fazio, dice che bisogna ridurre il debito «per i figli e non per la Ue: non si può lasciare ai giovani un fardello da ottanta miliardi all’anno d’interessi». Con le nomine delle grandi aziende pubbliche il governo si propone «una rivoluzione culturale» attraverso la promozione di manager uomini e donne in egual misura. «Una sostanziale parità di genere – annuncia il sottosegretario a Palazzo Chigi Graziano Delrio – per colmare un ritardo dell’Italia che è di almeno 30 anni». Oggi Matteo Renzi sceglierà i vertici di Eni, Enel, Finmeccanica e Poste. Ma questa è anche la settimana del decreto sul taglio dell’Irpef, gli 80 euro in busta paga da maggio, con le relative …

"Perché servono candidature che funzionino", di Stefano Lepri

Se il 25 maggio sarà una bella domenica di sole, alcuni avranno la tentazione di passarla al mare o in campagna. «Tanto il Parlamento europeo ha pochi poteri» si dirà, per trovare una scusa. Ma non è così. L’assemblea di Strasburgo era senza poteri o quasi la prima volta che fu eletta a suffragio universale, 35 anni fa. Poi, piano piano, se ne è guadagnati sempre di più. Certo non ha il potere di iniziativa legislativa, come la hanno – la devono avere – i Parlamenti nazionali di uno Stato sovrano democratico. Però le leggi europee vi vengono discusse e cambiate. Le maggioranze che vi si formano influiscono sugli eventi politici. Seppur in modo mediato, il peso dell’opinione pubblica vi si fa sentire; può correggere i compromessi di potere tra governi. Il caso più recente è quello dell’unione bancaria: per opera del Parlamento europeo l’accordo finale è meno segnato dalle riluttanze tedesche di quanto lo fosse l’accordo originariamente raggiunto tra i ministri; rende meno opaca e meno macchinosa la procedura per impedire che le difficoltà …