Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

Vicinanza ai terremotati, condanna per chi specula

Nelle ore in cui la terra continua a tremare e le scosse fortissime e ripetute stremano la resistenza dei cittadini coinvolti, c’è bisogno di solidarietà e di vicinanza per chi soffre, c’è necessità di informazioni scientifiche su quanto sta accadendo, si sente l’urgenza di analizzare i fatti. Non si sente il bisogno, invece, di opinioni demagogiche, scorrette e di inutile polemica politica: NON ESISTE alcuna legge che collega il risarcimento del danno subito alla magnitudo del sisma, come afferma la sen. Blundo del M5S. Una balla che è circolata a lungo dopo il terremoto dell’Emilia, registrato a 5.9 della scala Richter e quindi, per i “gomblottisti” di professione, sospetto di essere stato declassato per non assegnare i contributi a chi ha subito danni, che una fantomatica normativa – CHE NON ESISTE – garantirebbe solo per sismi superiori a 6.1. Tanto è vero che, come riporta tempestivamente La Stampa, la stessa Blundo ha modificato – meno male – quanto precedentemente affermato. Sempre troppo tardi, purtroppo, perché sui social media la disinformazione corre più veloce di qualsiasi smentita: …

Riforma costituzionale: titoli, attribuzioni e incompatibilità dei nuovi senatori (artt. 63 e 66)

Nel nostro viaggio all’interno della riforma costituzionale, esploriamo due articoli che regolano l’ingresso a Palazzo Madama e l’attività dei nuovi senatori: l’art. 63 e l’art. 66. Poiché rappresenterà le istituzioni territoriali, il Senato riformato sarà prevalentemente composto (95 su 100) da consiglieri regionali (ma non è esclusa la previsione che possano farvi parte anche i presidenti delle Regioni) e sindaci. Tenuto quindi conto del doppio ruolo svolto dei nuovi senatori, è stato introdotto un nuovo comma all’art. 63, che rimette al Regolamento del Senato l’individuazione specifica dei casi nei quali “l’elezione o la nomina alle cariche negli organi del Senato possono essere limitate in ragione dell’esercizio di funzioni di governo, regionali o locali”. La ragione è facilmente intuibile: per il miglior funzionamento della nuova Assemblea è bene che si eviti che una stessa persona sommi su di sé la rappresentanza di organi istituzionali monocratici di diversa natura ed estrazione. Un esempio, per capirci: il presidente di Commissione consiliare forse è bene che non diventi presidente di Commissione del Senato, poiché l’una carica potrebbe risentire negativamente …

Riforma costituzionale, tutela delle minoranze e partecipazione degli eletti (art. 64)

Prosegue il nostro viaggio all’interno del testo riformato della Costituzione. Affronto, oggi, alcuni aspetti raramente oggetto di discussione pubblica, ma che introducono novità di un certo rilievo. Tra le modifiche apportate all’articolo 64 vi è la nuova disposizione, introdotta in seguito al dibattito parlamentare tra il primo esame del Senato e della Camera, che rende espressa, in Costituzione, l’attribuzione ai Regolamenti parlamentari di garantire i diritti delle minoranze e, alla Camera, di disciplinare lo statuto delle opposizioni. La prima obiezione a questa previsione – attesa, in verità, da tempo – è rivolta contro l’assenza di precise disposizioni di principio già in Costituzione in grado di orientare i Regolamenti, ma è evidente che la sede naturale (e tradizionale) per definire le modalità con le quali si rende concretamente esigibile la tutela delle minoranze è il Regolamento, che può e deve essere aggiornato per stare al passo con il contesto, che si modifica di continuo. In che modo si “garantiscono” i diritti delle minoranze, fino al limite di non farli diventare una capacità di interdizione all’iniziativa della …

Ripensare lo stipendio dei parlamentari, ma senza demagogia

I parlamentari sono sempre più invisi ai cittadini, e per come si sta mettendo il dibattito, non si può dar loro tutti i torti. Il senatore Ghedini, avvocato a tempo pieno di Berlusconi, si vanta del suo 0,85% di presenze nell’Aula di Palazzo Madama. E’ questa la sua bislacca “risposta politica” alla proposta di agganciare l’indennità del parlamentare alle presenze in Aula avanzata dal Pd, mentre il M5s cavalca la madre di tutte le battaglie, dimezzare gli stipendi. Salvo, poi, scoprire che parlano della sola indennità (quella, cioè, su cui si pagano le tasse), mentre la diaria e il rimborso delle spese per il mandato verrebbero sottoposti a sola rendicontazione. La proposta grillina è accompagnata da una significativa mobilitazione, in piazza e nelle stesse tribune di Montecitorio, ma approda in Aula, stante il regolamento della Camera, senza che se ne sia concluso l’esame in Commissione, con il voto sugli emendamenti e il mandato al relatore. A scanso di equivoci, faccio subito presente che, nel mio piccolo, a Montecitorio vado e ci lavoro con continuità (eccetto in caso di malattia: …

Referendum, il nuovo Senato (art. 57, 58 e 59 della riforma)

Proseguo il nostro viaggio all’interno della riforma costituzionale. Dopo aver affrontato le modifiche all’articolo 55, che supera il bicameralismo paritario e definisce funzioni differenti tra Camera e Senato, oggi ci dedichiamo alle nuove modalità di composizione e di elezione del Senato (articoli 57, 58 e 59). La riforma – rispetto all’attuale composizione di 315 membri eletti a base regionale, di cui 6 eletti nella Circoscrizione esteri – prevede che esso sia costituito da 5 senatori di nomina presidenziale (che durano in carica 7 anni) e da 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali, quindi eletti dai Consigli regionali e delle Province autonome in proporzione alla popolazione della regione; dei 95 senatori, 74 sono eletti tra i membri dei Consigli regionali e 21 tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori. Poiché si tratta quindi di un “doppio ruolo”, i senatori non riceveranno alcuna indennità per la nuova funzione. La prima novità, quindi, è relativa alla sensibile diminuzione del numero dei senatori: 95 è un numero adeguato per dare rappresentanza alle istituzioni territoriali. A questo proposito, ritengo …

Telecamere, Baruffi e Ghizzoni “Lavorato per migliorare il testo”

Non una legge esclusivamente securitaria, ma orientata alla selezione, alla formazione e alla verifica di idoneità del personale e al sostegno della qualità del servizio: i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi, componente della Commissione Lavoro, e Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione, spiegano l’importante lavoro svolto, in queste settimane, per arrivare a un testo di legge equilibrato, ieri approvato dalla Camera, recante misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità. “Il dibattito rischiava di rimanere incagliato nel contrasto frontale tra “telecamere sì-telecamere no” – spiega Davide Baruffi – Si tratta di un tema estremamente delicato che coinvolge aspetti di privacy, diritto del lavoro, ma anche educativi, a partire dal fondamentale patto tra scuola, famiglie e istituzioni su cui si basa l’intero sistema educativo”. In Parlamento, soprattutto dopo i casi di cronaca sui maltrattamenti a bambini o anziani, erano state depositate diverse …

Lo StudentAct visto da me: quattro gambe per il tavolo che sorregge l’art. 34 della Costituzione

Una misura mai applicata in Italia, la no tax area, e tre provvedimenti complementari in grado di allargare la risposta a diverse sfaccettature dello stesso bisogno, il diritto allo studio universitario. Una sorta di tavolo con quattro gambe: tutte insieme garantiscono l’equilibrio, se ne viene a mancare una, il tavolo si ribalta. Il tavolo, nel mio immaginario, è il dettato dell’articolo 34 della Costituzione, laddove dice che “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Le quattro gambe sono i provvedimenti contenuti nella legge di bilancio appena presentata dal Governo. In quelle quattro gambe c’è molto del mio lavoro, ma anche di quello di tutti i colleghi del Pd e delle altre forze politiche che, in questi anni, si sono interessati al diritto allo studio. Nel luglio scorso, alla Camera è stata approvata una mozione a mia prima firma sull’accesso all’università, promossa anche a fronte degli sconfortanti dati circa le percentuali di immatricolati e di laureati del nostro Paese. Quella mozione impegnava il Governo …