Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Il percorso difficile delle riforme", di Federico Geremicca

Due via libera preoccupati. Il primo sancito con la controfirma al decreto che, ora si può dirlo ufficialmente, aggiungerà 80 euro al mese al reddito di 10 milioni di italiani; il secondo confermato in un colloquio con Anna Finocchiaro, presidente della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama dov’è confusamente in discussione il testo di radicale riforma del Senato. Due questioni spinose sulle quali, ieri, Giorgio Napolitano ha voluto vederci più chiaro, dispensando consigli e avvertimenti. Alla fine, in fondo, due buone notizie per il governo: anche se lassù al Colle la preoccupazione permane. Il lungo colloquio col ministro Padoan e la successiva controfirma al cosiddetto decreto-Irpef chiudono – almeno temporaneamente – una vicenda rapidissimamente trasformata da provvedimento a sostegno delle famiglie e dei consumi in oggetto di violente dispute pre-elettorali. I chiarimenti forniti dal ministro dell’Economia sul senso dell’operazione, e soprattutto sulle sue coperture (Napolitano ha voluto risposte anche sugli anni a venire) sono stati giudicati convincenti e dunque accolti dal Presidente della Repubblica: si tratta, comunque la si veda, di un punto fermo ad …

"Il negoziatore inaffidabile", di Sebastiano Messina

Berlusconi torna da Vespa e per dimostrare che è sempre quello di prima — il patteggiatore più inaffidabile che si sia mai visto — fa saltare subito il patto del Nazareno: la riforma del Senato «così non è votabile», annuncia, e l’Italicum «forse è incostituzionale». Non è cambiato nulla, insomma. Altro che padre della Patria. Alla vigilia delle europee il leader di Forza Italia — nel suo nuovo status di condannato con agibilità politica — rovescia il tavolo delle riforme, sostiene che «le regole della democrazia sono state obliterate », come se la Costituzione fosse un biglietto del tram, e attacca frontalmente l’uomo del gran rifiuto, il presidente che non gli ha voluto concedere la grazia: Giorgio Napolitano. L’accusa, durissima, è quella di aver tramato contro di lui. Non è nuova, ma stavolta è presentata con l’annuncio inedito di prove clamorose. Il presidente della Repubblica — sostiene Berlusconi tornando dopo 14 mesi di astinenza nello studio amico di “Porta a porta” — nel 2010 tentò di far cadere il mio governo, spingendo il mio principale …

"Quel paragone errato", di Gian Enrico Rusconi

Matteo Renzi è un dilettante, ma non uno sprovveduto. Ed è sbagliato associarlo sempre a Berlusconi. Nel nostro linguaggio il termine «dilettante» ha un sapore vagamente sprezzante, o quanto meno ironico, contrapposto a «professionista». Ma non è un caso che proprio nel nostro paese (non altrove) il termine di professionismo politico abbia acquistato un significato sempre più negativo. Facciamo un passo indietro. Il primo Berlusconi è entrato in politica e ha raccolto consensi proprio contrapponendosi ai professionisti della politica. In realtà il suo non era un «dilettantismo politico» ma un professionismo di stile aziendale, tentativamente trasposto in politica. Poco alla volta Berlusconi si è circondato di politicanti servizievoli e di mediocri uomini e donne la cui principale competenza consisteva nell’eseguire le sue direttive. Abbiamo visto come è finita. La lettera di Sandro Bondi ieri alla Stampa («FI ha fallito, sosteniamo Renzi») è una schietta, drammatica testimonianza anche se il riferimento a Renzi è problematico. E’ un difetto d’analisi, quasi una psicosi dei commentatori critici di sinistra, collocare Renzi accanto a Berlusconi. Oltretutto costoro dimenticano la …

"La falsa scienza di Stamina e quei malati usati come cavie", di Umberto Veronesi

La chiusura delle indagini sul caso Stamina con venti indagati, su cui pesano accuse gravissime, era inevitabilmente scritta nella storia perché la terapia proposta non ha mai dimostrato di avere alcuna base scientifica. Tuttavia io per primo — e tanti medici con me — non ci siamo scagliati contro Davide Vannoni, pur avendo sommessamente ma chiaramente espresso il nostro parere, perché era in gioco la speranza dei malati, un valore che la medicina dovrebbe tutelare sempre, anche nelle situazioni più drammatiche. Il dibattito profondo su Stamina è, per la medicina, come trovare il punto di equilibrio fra le ragioni della scienza e le ragioni della pietà, nel senso latino di pietas, che significa empatia e amore compassionevole nei confronti dei sofferenti. Riuscire a infondere fiducia e coraggio al paziente è una forma di amore che è parte integrante della cura e per questo credo che il medico non possa e non debba mai spegnere prima del tempo la fiammella della speranza, anche remota, di poter guarire. Le mie posizioni laiche sono note, ma se un …

Renzi: «Gli 80 euro sono per sempre», di Marco Rogari

Non più di 9-10 miliardi. Almeno sulla base dello schema di coperture presentato dal Governo con il varo dell’operazione taglia-cuneo fiscale. Sono le riduzioni di spesa per il 2015 che dovranno scattare in autunno con la legge di stabilità per rendere permanente il bonus Irpef da 80 euro mensili, garantito a circa 10 milioni di lavoratori, ma per il momento per il solo 2014, dal decreto varato la scorsa settimana dal Governo Renzi. Anche se il premier tiene a ribadire che gli 80 euro «sono per sempre». I tagli ex novo per il prossimo anno potrebbero comunque non superare quota 4-5 miliardi visto che una fetta di 5 miliardi è già attesa dalla stretta sugli acquisti di beni e servizi nella Pa prevista dal Dl. E, sulla falsariga di quanto indicato dal Def, una fetta consistente, pari a circa 1,6 miliardi, dovrebbe arrivare da interventi su Comuni e Forze di polizia. Già nelle prossime settimane i tecnici dell’Esecutivo e il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, saranno al lavoro per giungere all’inizio dell’estate con il …

"Quegli ostacoli alla crescita da rimuovere", di Pier Carlo Padoan

Caro Direttore, raccolgo con piacere l’invito di Eugenio Scalfari a fornire chiarimenti sul programma di finanza pubblica approvato dal Parlamento il 17 aprile. Tanto più alla vigilia di elezioni europee in vista delle quali l’Unione viene troppo spesso descritta come un’entità astratta capace solo di dettare vincoli. Certamente la programmazione ruota intorno ad alcuni parametri definiti nei trattati dell’Unione, che l’Italia ha volontariamente sottoscritto. Il più noto di questi è il rapporto tra deficit nominale pubblico e Prodotto Interno Lordo (Pil). Il Trattato di Maastricht ha fissato al 3% il valore soglia per questo rapporto. Con le successive riforme al Patto di Stabilità e Crescita, ai Paesi Membri è stato richiesto di specificare un obiettivo in termini di saldo di bilancio strutturale (ovvero il deficit nominale al netto degli effetti derivanti dalle misure temporanee e dal ciclo economico), finalizzato al conseguimento di una posizione di bilancio prossima al pareggio o in avanzo nel medio termine. Perché se spendi più di quanto incassi accumuli un debito che prima o dopo dovrai ripagare; puoi farlo quando è …

"Le scelte delle madri", di Chiara Saraceno

L’Italia è tra i Paesi sviluppati uno di quelli che più scoraggia l’occupazione femminile, con effetti negativi per lo sviluppo e la competitività. Lo ripetono da anni studiose e studiosi di vario orientamento. Di recente lo ha denunciato anche Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale. L’effetto negativo, tuttavia, non riguarda solo la scarsa valorizzazione del capitale umano e la resistenza ad ogni tipo di innovazione organizzativa. Riguarda anche lo scoraggiamento della fecondità. Come avviene ormai in quasi tutti i Paesi Ue, in Italia il numero di figli desiderati è più alto rispetto al numero di figli che effettivamente si hanno. Lo scarto tra i due numeri, tuttavia, in Italia è mediamente maggiore, avendo l’Italia uno dei tassi di fecondità tra i più bassi. Il nostro è un Paese in cui conciliare responsabilità famigliari e lavoro remunerato è molto difficile: perché i servizi per la prima infanzia e le scuole a tempo pieno sono mediamente insufficienti e distribuiti in modo molto disomogeneo; perché la divisione del lavoro in famiglia continua ad essere molto asimmetrica tra …