Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"L’elettore in apnea nell’Italia che s’informa di più", di Carlo Buttaroni

Negli ultimi anni, il tema della partecipazione politica è stato al centro di un ampio dibattito che, partendo dal progressivo calo della partecipazione elettorale registrato nelle ultime tornate elettorali, ha riguardato le diverse misure che possono essere adottate per incoraggiare i cittadini a prendere parte alla vita politica del Paese. All’interno di questo dibattito cosa s’intende per «partecipazione»? Possono essere considerati partecipativi soltanto alcuni comportamenti come l’esercizio del voto o la militanza in un partito (entrambi in costante diminuzione negli ultimi anni) oppure anche quanti «discutono» di argomenti politici o si impegnano in ambiti informa- li? Secondo quanto si allarga o si stringe il campo di osservazione i risultati cambiano profondamente. Se si analizza solo la partecipazione elettorale, il calo registrato negli ultimi anni è evidente e segnala un generale deterioramento del processo partecipativo. Ma se si osservano altri indicatori, come l’interesse a informarsi o a seguire i di- battiti politici, a discutere con amici e parenti o a intervenire sui social network, i risultati sembrano suggerire l’opposto, cioè una crescita della partecipazione. È evidente …

"Il contrasto all'evasione accelera in cinque mosse", di Valentina Maglione e Giovanni Parente

La lotta all’evasione cerca il cambio di passo. Il decreto Renzi sul bonus degli 80 euro punta a recuperare 2 miliardi in di euro in più di tasse non pagate nel 2015. In campo ci sono cinque possibili mosse. Entro giugno il Governo dovrà presentare una relazione al Parlamento sui risultati dei controlli 2013 e sulle prospettive per il 2014. Ma c’è anche l’attuazione della delega fiscale e si punta a migliorare l’incrocio delle banche dati per mirare le verifiche sui contribuenti a più alto rischio di evasione e a potenziare la tracciabilità con la fattura elettronica. Senza dimenticare l’input al rientro dei capitali. La lotta all’evasione alza il tiro e mette nel mirino un obiettivo potenziale: riportare imposte non pagate (insieme a sanzioni e interessi) per 2 miliardi in più nel 2015. A conti fatti, se si considera che il recupero dell’agenzia delle Entrate (almeno quello annunciato dal direttore Attilio Befera) è stato di poco più di 13 miliardi nel 2013 significherebbe voler alzare l’asticella fino all’ambizioso traguardo di 15 miliardi di incassi. Un …

"Renzi apre sulle riforme Sfida a Grillo e Berlusconi", di Vladimiro Frulletti

Dopo l’incontro al Colle, il premier apre sulle riforme: «L’accordo si troverà». Berlusconi e Grillo? «Due facce della stessa medaglia». E’ sicuro che il pantano o le sabbie mobili non lo inghiottiranno, ma forse proprio per questo sembra pronto anche a rivedere alcuni dettagli della sua corsa pur di evitare di finire dentro pozzanghere troppo grandi e profonde. Così, non a caso proprio il giorno dopo il faccia a faccia col Capo dello Stato, Renzi spiega che sul progetto delle riforme l’intesa è davvero vicina e che quindi non sarebbe politicamente intelligente legarsi (fino a rischiare l’immobilità) a dei dettagli. Né temporali né di merito. Quindi sebbene resti l’obiettivo di ave- re la prima votazione nell’aula del Senato del disegno di legge costituzionale prima del 25 maggio, giorno delle elezioni europee e amministrative, «una settimana in più» non cambierebbe molto visto che sono trenta anni che il Paese sta aspettando. «Non mi impicco a una data – dice Renzi da Lucia Annunziata su Rai Tre – se serve una settimana in più che se la …

"Pagliacciata populista per un pugno di voti", di Gad Lerner

Quando Berlusconi gigioneggia sui tedeschi sostenendo che «secondo loro i campi di concentramento non sono mai esistiti», va ben al di là di un’esibizione di ignoranza: il falso storico diviene arma impropria di propaganda, grottesca pulsione demolitrice di un’architettura europea già pericolante. Pur di colpire un avversario politico, il socialista Martin Schulz, che solo l’altro ieri a Genova aveva voluto visitare Villa Migone, il luogo in cui 69 anni fa il generale tedesco Gunther Meinhold sottoscrisse davanti ai partigiani il suo atto di resa incondizionata, Berlusconi non esita a provocare un incidente diplomatico. Lo fa da sprovveduto, con quella sua intonazione canzonatoria che ancora una volta lo rimpicciolisce al cospetto della tragedia storica con cui vorrebbe misurarsi. Come il 27 gennaio 2013 quando, subito prima di assopirsi in prima fila al Memoriale milanese della Shoah, aveva definito Mussolini «un leader che per tanti versi aveva fatto bene». Il suo fare maldestro rischia di indurci a sottovalutarne la pericolosità. Biascica a vanvera di «fosse di Putin, no scusate, di Katyn», per sostenere che i tedeschi ricordano …

"Thyssen, nell’appello bis possibili aumenti di pena", di Massimo Solani

Resta la rabbia dei parenti, esplosa dopo la lettura del dispositivo della Corte di Cassazione, ma anche la sensazione che dopo le prime reazioni negative la sentenza possa contenere sorprese valutabili solo leggendo il testo che sarà depositato entro 90 giorni. Perché dopo lo sgomento dei più, seguito alla decisione della Suprema Corte di rinviare il processo Thyssen in appello per la rideterminazione delle pene a carico dei dirigenti della multinazionale imputati per il rogo che nel 2007 causò la morte di sette operai, le indiscrezioni uscite dal Palazzaccio di piazza Cavour sembrerebbero frenare il timore di un ulteriore ribasso delle pene, già falciate in appello quando l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale venne derubricata in omicidio colposo con colpa cosciente. Una speranza che rimane aggrappata, ostinatamente, attorno a tecnicismi legali tutti da decifrare. «Con la decisione di giovedì gli imputati per il tragico rogo della Thyssen non sono stati favoriti in alcun modo e non è stato accolto alcun motivo di ricorso dei loro difensori», ha infatti spiegato una fonte della Cassazione. «Le …

"Al Pd quasi un Consenso su due da chi votava altro", di Nunzio Paglioncelli

Chi aveva scelto il centrodestra nel 2013 per il 59% preferisce Forza Italia mentre l’8% va al partito di Alfano di Le elezioni dello scorso anno sono risultate un vero e proprio terremoto politico. Secondo il Cise del professor D’Alimonte si è registrato il più elevato tasso di volatilità di sempre, ossia la percentuale di elettori che hanno modificato il proprio comportamento di voto rispetto alla tornata elettorale precedente. Ebbene, nel 2013 quasi due elettori su cinque (39,1%) hanno cambiato la scelta del 2008, tradendo il partito votato allora. È un dato che risulta ancor più eclatante se si considera il confronto internazionale: infatti analizzando le 279 elezioni legislative che si sono tenute in 16 paesi europei dal 1945 al 2013, il dato italiano dello scorso anno si colloca al terzo posto. L’emorragia di voti dei principali partiti è stata davvero impressionante: il Pdl, che aveva trionfato nel 2008, ha perso 6,3 milioni di elettori; il Pd ne ha persi 3,5 milioni, la Lega Nord ha più che dimezzato il proprio elettorato perdendo 1,6 milioni …

"Riforme, ecco il piano B di Renzi", di Francesco Bei e Giovanna Casadio

Avanti anche senza Berlusconi. Oggi il premier da Napolitano. Il premier lavora a un piano B sulle riforme dopo la sortita di Berlusconi. Per Renzi si tratta di estendere l’Italicum anche per Palazzo Madama e andare al voto in autunno. Sarebbe così il nuovo Parlamento ad eleggere il successore di Napolitano che Renzi vedrà oggi. «Avanti anche senza Forza Italia », avverte il ministro Boschi, mentre il presidente del Consiglio sottolinea: «Fi non rompe, ha la necessità di recuperare posizioni su Grillo». Ne ha parlato soltanto con pochissimi e fidati. Ma il piano esiste, eccome. Se tutto dovesse finire nelle sabbie mobili, se Berlusconi si dovesse rivelare un ostacolo insormontabile sulle strade per le riforme, Matteo Renzi ha in già in mente cosa fare. «Non mi faccio cuocere a bagnomaria. Facciamo l’Italicum anche per il Senato e torniamo a votare». Certo, per ora si tratta di una nube lontana, un’operazione rischiosa da adottare soltanto come extrema ratio. Escluso che Renzi solleverà la questione oggi al Quirinale, nel colloquio che avrà con Napolitano. Per il momento …