"Renzi: senza riforme Italia ridotta a fanalino di coda Ue", di Vladimiro Fruletti
L’alternativa è secca: o guida dell’Europa o fanalino di coda. O fare da traino, diventare la locomotiva o accontentarsi di essere trainati. Il premier si presenta al convegno organizzato dal Pd sulle riforme istituzionali dopo che nella mattina, alla direzione democratica, ha chiesto al suo partito di giocarsi la sfida elettorale a viso aperto, nelle piazze. E dai costituzionalisti e parlamentari, chiamati a dire la propria sul disegno di legge costituzionale, Renzi incassa un sostanziale via libera. È vero che sono assenti i cosiddeti “professoroni” come Rodotà e Zagrebelsky, e che non mancano le osservazioni, i distinguo e le critiche: Valerio Onida e anche altri gli fanno notare che le riforme non possono avere come giustificazione il taglio dei costi della politica. Ma tirando le somme finali la platea sembra più orientata a dare fiducia al progetto del governo che non ad affondarlo. Del resto lo stesso Renzi dando il via al confronto smonta subito le accuse più dure dei suoi professori avversari. Il progetto di riforma costituzionale non è né autoritario né estemporaneo. Che …