Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Il M5S si astiene su dimezzamento F35. La guerra di Grillo ai suoi elettori di sinistra", di Alessandro Parodi

In Commissione Giustizia della Camera, il Partito Democratico, vota il dimezzamento del programma sui cacciabombardieri F35. Il Movimento 5 Stelle, invece, si astiene. Un caso? Crediamo di no. Da quanto il movimento è in Parlamento, Beppe Grillo sembra aver dichiarato una vera e propria guerra, trasversale a quella all’indefinita Casta, ai propri elettori di sinistra. Dopo aver pescato a mani basse nell’immaginario identitario della sinistra italiana, da Pertini a De Andrè, da Gaber a Berlinguer, una volta conquistata quella fetta di elettorato deluso, non senza motivi, dai partiti progressisti tradizionali, Grillo ha indirizzato i suoi cittadini verso una deriva conservatrice, postulata nel celebre brano pubblicato dopo il voto favorevole dei suoi all’abolizione del reato di clandestinità: Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico Insomma, sembra dire Grillo ai suoi: “Se avessimo inserito nel nostro programma un tema così di sinistra, non ci avrebbe votato …

"Abbiamo chiuso il sogno in un bunker", di Saskia Sassen

Il nostro mondo, preda di ingiustizie e conflitti, ha bisogno dell’Europa. Ma dell’Europa come era stata pensata, e cioè basata su un forte contratto sociale che ambisce alla giustizia collettiva e a proteggere gli svantaggiati; dell’Europa che per gestire i conflitti internazionali ricorre alla diplomazia e alla legalità, e non alla forza degli eserciti; dell’Europa che lavora con l’ambiente, e non contro l’ambiente, dimostrando così di essere più avanzata di buona parte del pianeta. QUESTA Europa ideale, però, è venuta meno e nel corso degli ultimi anni ha preso alcune decisioni che l’hanno allontanata da ciò che doveva essere. Il regresso è evidente in molti ambiti, perfino in quei settori economici che quasi per definizione sono un po’ “predatori” e che dunque negli anni potrebbero aver tratto vantaggio, come le grandi banche europee. Oggi, invece, ci stiamo richiudendo nei bunker. Due dei bunker più grandi che abbiamo appena ultimato sono il regime di asilo dettato dal regolamento di Dublino III e il nuovo progetto di unione bancaria. Invece della molto discussa unione bancaria che darebbe …

"Simulazione di schifo", di Massimo Gramellini

L’immagine immortala Riccardo Fraccaro dei Cinquestelle in uno studio televisivo mentre si spazzola il gomito della giacca dopo che il suo vicino di posto Pippo Civati gliel’ha sfiorata. Il Pippo del Pd non risulta portatore di malattie infettive (non è neanche comunista) e tra i tutti i membri dell’esecrabile nomenclatura è senz’altro il meno impuro, essendosi sempre schierato all’opposizione di chiunque. Eppure il cittadino Fraccaro ritiene inconcepibile ogni contatto fisico con lui. Non subito però. Impiega tre secondi per accorgersi dell’oltraggio, come quei giocatori diplomati in simulazione che ci mettono del tempo prima di cadere moribondi al suolo. Nella spazzolata ritardata di Fraccaro latitano l’ironia e la spontaneità che avrebbero saputo profondervi degli istrioni matricolati come Grillo o il Berlusconi ilare spolveratore della sedia di Travaglio. La sua sembra piuttosto l’esecuzione gelida di uno schema mandato a memoria per esprimere con un gesto plastico, a beneficio del pubblico votante, lo schifo suscitato dai politici di professione. Ma se persino i grillini cominciano a recitare i loro malumori, ai cercatori di certezze alternative al sistema non …

"Cosa succede se usciamo dall’euro", di Tito Boeri

C’è una domanda cui tutti i detrattori dell’euro, soprattutto quelli più violenti sul web, si rifiutano di rispondere: come si fa ad uscire dall’euro? Ammesso e niente affatto concesso (ne abbiamo già discusso su queste colonne) che convenga farlo, cosa accadrebbe durante la transizione dall’euro alla nuova/vecchia lira? Sarebbe davvero rapida e indolore come ci fanno pensare coloro che si ostinano a non volerne parlare? Bene partire dalla prima domanda, quella su come si può uscire. L’EUROPA non sarà certo un esempio di democrazia, ma in tutti i paesi con l’euro c’è una maggioranza di cittadini a favore della moneta unica, come certificano i sondaggi Eurobarometro condotti a fine 2013, dopo 7 anni di crisi. L’uscita dall’euro sarebbe, invece, profondamente antidemocratica, come la nostra entrata in guerra cent’anni fa: senza un voto del Parlamento, scavalcato dalla decisione del re di rompere la posizione di neutralità assunta sin lì dal nostro paese nella Prima Guerra Mondiale. Come allora, sarebbe un atto d’imperio, un Consiglio dei ministri straordinario, convocato di notte, a decretare l’uscita dell’Italia dall’euro, mentre …

I nostri consigli per il rilancio dell’Europa

Anni di politiche di austerità devastanti non hanno limitato o ridotto la recessione, ma l’hanno resa più profonda e più duratura di quanto sarebbe stata altrimenti. L’Fmi, la Commissione europea e molti governi europei hanno imposto delle politiche sbagliate basate su assunti difettosi e idee ingenue. Queste politiche hanno stabilizzato le banche europee, e poco altro. Hanno peggiorato le condizioni dei Paesi in crisi. Notiamo oggi che il dipartimento di ricerca del Fondo Monetario Internazionale sostiene in gran parte queste conclusioni. I risultati, oggi, sono sotto gli occhi di tutti. La disoccupazione è deflagrata e ha colpito più duramente i giovani. Circa un terzo dei disoccupati è già intrappolato in una disoccupazione di lungo termine. La povertà e l’esclusione sociale hanno raggiunto proporzioni assolutamente scioccanti. La coesione e la solidarietà, una volta assi portanti dell’integrazione europea, sono scomparse dal dibattito politico. La deflazione è una minaccia. I rapporti debito-Pil continuano a salire. Il calo degli investimenti unito all’emigrazione dei lavoratori qualificati comprometterà la crescita della produttività in molti Paesi europei. La disuguaglianza è in aumento …

"F35, accordo sul dimezzamento. Oggi ok ai tagli, 1 miliardo l’anno" da l'Unità

È stato raggiunto un accordo per una «drastica riduzione» del programma d’acquisto degli F35, che potrebbe essere dimezzato da una spesa di 12 miliardi a 6 miliardi, sempre nell’arco di trent’ anni. Oggi si vota in commissione Difesa alla Camera la relazione del governo sulla riforma dei sistemi d’arma e complessivamente potrebbe esserci una riduzione delle spese non so- lo per i 150 milioni indicati da Renzi, ma oltre un miliardo l’anno già dal 2015 per i prossimi cinque anni. Ieri sera in una riunione del gruppo Pd a Montecitorio è stato prodotto un documento, come contributo alla relazione del governo in commissione, che sarà discusso con gli altri gruppi. Scelta civica e Ncd infatti già stavano contestando un accordo che pensavano fosse stato trovato solo fra governo e Pd. Il gruppo dem alla Camera chiede un ridimensionamento molto significativo del programma che vincola l’Italia all’acquisto dei cacciabombardieri F35 (anche se l’ambasciatore Usa ha avvertito l’Italia di non ridurlo). Si parla del dimezzamento delle forniture, quindi da 90 caccia potrebbero essere acquistati 40 o 45, …

"È una battaglia dello Stato", di Marco Bucciantini

L’intervento del Presidente della Repubblica sui fatti di sabato ridimensiona il ruolo dello Stato. Additare il perverso rapporto fra le società di calcio e gli ultras è uno sprono sul quale vigilare ma fuori e dentro l’Olimpico si è consumato il dramma di un sistema-Paese. Sarebbe cinico e poco utile non considerare questa realtà. E solo lo Stato può intestarsi una definitiva battaglia contro l’inquinamento di uno spaccato di vita pubblica e sociale qual è il calcio in Italia. Per ragioni essenziali alla sua nobile esistenza e legittimità: lo Stato come titolare delle politiche che permettono un pieno diritto di cittadinanza. Non solo inasprendo le sanzioni, come viene promesso a ogni rovescio (come se i divieti non ci fossero), ed è inutile ricordare i 45 milioni spesi in questo «capitolo» se poi si depositano i tifosi a 4 chilometri dallo stadio, obbligandoli alla processione in città, con tutti i rischi annessi: nei Paesi civili i «mezzi» avvicinano gli appassionati alle strutture, senza ghettizzarli altrove e poi – magari – scortarli. Non ci piace, non ci …