Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Le incognite europee", di Andrea Bonanni

Ogni elezione ha le sue incognite. Quella di domani ne ha addirittura trenta: ventotto incognite nazionali, e due grandi incognite europee. In ogni Paese il responso degli elettori sarà letto alla luce degli equilibri locali. In Italia ci si chiede se Grillo diventerà il primo partito superando il Pd. IN FRANCIA si guarda con timore all’annunciato trionfo dell’ultra destra di Marine Le Pen. In Olanda i primi exit poll sembrano smentire la vittoria annunciata del populista Geert Wilders. In Gran Bretagna si aspetta di capire se lo Ukip, il partito che vuole l’uscita dall’Ue, diventerà la seconda o la terza forza politica. In ciascuno dei ventotto Paesi dell’Unione il voto delle europee potrebbe avere serie ripercussioni di politica interna pur non esercitando effetti diretti sui parlamenti nazionali. Alla fine però tutti questi interrogativi rischiano di mettere in secondo piano la vera posta in gioco alle elezioni di domani, che è il colore politico dell’Europa e delle sue istituzioni. E qui le incognite sono due: quanto spazio prenderanno in Parlamento i movimenti anti-europei, ma, soprattutto, chi …

L’ultimo affondo di Renzi “Saremo noi a salvare l’Italia il governo andrà avanti se vinco o perdo non cambia”, di Francesco Bei

«Noi salveremo l’Italia. Lo faremo anche per chi ci fischia e nonostante loro. Non lasceremo il Paese a chi lo vuole distruggere». Matteo Renzi torna a Firenze, lì dove tutto è cominciato. Dove, come dice il candidato sindaco Dario Nardella, «cinque anni fa un manipolo di giovani è partito credendo che si potesse cambiare l’Italia». I dubbi sulla piazza, che all’inizio stentava a riempirsi, vengono spazzati via alle dieci di sera quando, dal palco montato di fronte alla Loggia dei Lanzi (dove lo voleva sempre Enrico Berlinguer), il premier può finalmente abbracciare con lo sguardo una distesa di volti e di bandiere. È allora, in un momento di silenzio, che un anziano riesce a prevalere sulla folla e urla con quanta voce ha in corpo: «Matteo, ‘un ci ferma più nessuno!». Renzi ride. Vista da qui certo è un’Italia diversa. I fischi e le proteste certo ci sono, come quelli dei movimenti per la casa, ma arrivano molto attutiti. Grillo sembra un fantasma lontano. Se non fosse per uno striscione che lo evoca: «Noi da …

"Il nuovo inizio per un’Europa utile", di Mario Deaglio

In queste ore milioni di elettori italiani si domandano quali vantaggi ci possa portare l’Europa e se sia il caso di andare a votare per il rinnovo del Parlamento europeo. Si tratta di un interrogativo sbagliato: prima di essere una questione di vantaggi, l’Europa è una questione di identità, l’economia viene dopo. Dobbiamo esprimere il nostro voto principalmente perché i nostri valori sono più vicini a quelli degli altri europei che a quelli dei russi, degli americani, degli arabi, degli africani e degli asiatici e perché nel mondo globalizzato l’Italia è troppo piccola e troppo debole per stare da sola. Unicamente dopo questa premessa ha senso considerare i vantaggi economici. Non esiste una dimostrazione semplice delle ragioni per le quali non solo «Europa è bello (o comunque necessario)», nel senso che i valori europei fanno parte del nostro Dna, ma anche «Europa conviene». La storia non si fa con i «se», è difficile pensare a come saremmo oggi senza l’Europa. Veniamo da mezzo secolo di integrazione, con l’Europa ci arrabbiamo (qualche volta a ragione), ma …

“Biagi è in pericolo, dategli la scorta” l’allarme il giorno prima del delitto, di Carlo Bonini

Marco Biagi morì due volte. Del piombo brigatista, alle 20.15 del 19 marzo 2002. E quindi, come ora documentano gli atti e le testimonianze acquisite dalla Procura di Bologna, nelle tre settimane che seguirono, della sapiente opera di “cover up” della cosiddetta “Relazione Sorge”. Il documento di 57 cartelle commissionato da Claudio Scajola al suo allora capo di gabinetto doveva infatti elidere (come del resto fece) agli occhi dell’opinione pubblica e del Parlamento, ogni circostanza di fatto in grado di documentare la piena consapevolezza dell’allora ministro dell’Interno Claudio Scajola, del suo gabinetto e del vertice del Dipartimento di Pubblica sicurezza del rischio che il giuslavorista correva. Doveva tagliare ogni possibile nesso causale tra il cinismo di chi decise di non raccogliere il grido disperato di “un rompicoglioni” e la sua terribile fine. Per poter così agevolmente scaricare le responsabilità “amministrative” e politiche di quella morte sull’asserita ignavia degli uffici periferici di Polizia di Bologna, Milano e Roma. Quelli che, tra il settembre e l’ottobre del 2001, avevano proceduto alla revoca della scorta. La Relazione Sorge …

"Smemorati e distratti", di Michele Ainis

Domani votiamo, però senza sapere bene per che cosa. Pare ci sia di mezzo il governo presieduto da Renzi: i suoi avversari (e molti suoi compagni di partito) non aspettano che un flop per buttarlo giù dal trono. Secondo altre indiscrezioni la posta in palio è invece il Quirinale: Grillo e Casaleggio sono pronti a chiamare una ditta di traslochi, se il loro movimento verrà benedetto dalle urne. Berlusconi no, lui è in una botte di ferro. Ma se perde di brutto, perde pure la legge elettorale: come fai a timbrare il ballottaggio previsto dall’Italicum, quando al ballottaggio balleranno soltanto i tuoi nemici? E il Pd, avrà ancora voglia di cambiare il Senato, se tracolla alle elezioni? Non si sa, non si capisce, anche perché c’è un tale baccano! Durante questa campagna elettorale abbiamo sentito rimbombare minacce ed improperi, chi ha evocato Stalin, chi Hitler, chi il fumo nero che saliva al cielo dalle fornaci di Auschwitz. Eppure è proprio su Auschwitz che si vota. Perché l’Europa è nata lì, da quell’orrore senza precedenti. È …

"Mafia, Napolitano chiede di combatterla con le armi della Scuola", di Alessandro Giuliani

Il Capo dello Stato per la prima volta a Civitavecchia per salutare i 1.500 studenti della Nave della legalità in partenza per Palermo in occasione dell’anniversario della strage di Capaci: per vincere la mafia bisogna studiare, capire, impegnarsi ed entusiasmarsi. Bisogna combattere tenacemente, contiamo su di voi. Il presidente del Senato Pietro Grasso: stando con voi mi sento più forte e ricco. Il ministro Giannini: è giunta l’ora di investire la scuola di compiti che vanno oltre la classe dandole mezzi, sostegno e fiducia che forse sono mancati negli ultimi anni. È arrivato il momento di “puntare anche sulle armi della Scuola” per combattere la criminalità organizzata. A dirlo è stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, salutando per la prima volta a Civitavecchia gli studenti della Nave della legalità in partenza per Palermo. Il Capo dello Stato ha parlato della necessità di contrastare la criminalità organizzata, commuovendosi al ricordo dell’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. “Prevenire soprattutto la corruzione che è la principale fonte di cedimento verso le mafie”, ha detto Napolitano. Incaricando …

"L’Europa al voto vista da Auschwitz" di Roberto Della Seta

Oggi mi trovo in Polonia, a Oswiecim: Auschwitz in tedesco. Qui settanta anni fa, il 23 maggio 1944, furono ammazzati perché ebrei un fratello (Giovanni) e tre sorelle (Eva, Gina, Valentina) di mio nonno Angelo Della Seta con le loro famiglie: Jacopo Franco marito di Gina; Enrico Di Capua marito di Eva; Angelo e Elda Di Nola marito e figlia di Valentina; Mario e Renzo Roccas marito e figlio di Elda (Mario e Renzo furono ammazzati alcuni mesi dopo gli altri). Mio nonno non c’era, era morto di malattia quattro anni prima. Non c’era neanche mio padre Piero: per sua (e per mia) fortuna si era allontanato dalla famiglia d’origine e avvicinato a una nuova, quella del Partito comunista clandestino. Anche per questo quando ad aprile 1944 i suoi zii e cugini vennero arrestati dai fascisti a Chianni, vicino a Pisa, dove credevano di stare al sicuro, poi portati nel carcere di Firenze, infine consegnati ai nazisti e deportati nel campo di Fossoli e da qui ad Auschwitz, lui invece si trovava a Roma come …