Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Foto di gruppo con sorrisi e vittoria è la Renzi-generation", di Filippo Ceccarelli

Gente allegra, il ciel l’aiuta. La frustrazione non fa prendere voti, e chi mette su il muso o fa l’isterico sembra condannato a perderli — o almeno così sembra. E quindi la vittoria del Pd si rispecchia come meglio non si potrebbe nella foto qui sopra, realizzata in super grandangolo alle ore 1,25 della notte. Boschi, Guerini e Serracchiani hanno appena finito di parlare: «Fino a quel momento — ricorda Giuseppe Lami, dell’Ansa — stavano come delle mummie». Lami è inginocchiato dinanzi al tavolo della sala stampa, inquadratura frontale, obiettivo 17 mm, dietro di lui una rumorosa ed eccitata moltitudine di giornalisti, fotografi e cameramen reclama una foto di gruppo, «come una squadra che ha vinto la Coppa Italia». Altri dirigenti e ministri presenti in sede prendono allora ad accalcarsi sul fondale, che proietta bandiere europee e del Pd. C’è euforia, qualcuno dal mucchio fa notare gridando: «Ohi, manca quello più importante! ». «Sì, però noi ci siamo! — rispondono — e siamo tutti importanti», e sorridono, ridono, battono le mani, e Lami scatta, clic-clic-clic. …

"Riforme prima dell’estate. Si parte da lavoro e burocrazia", di Fabio Martini

Era stata una battuta molto lusinghiera, quella che Barack Obama aveva usato con Matteo Renzi in un colloquio a tu per tu due mesi fa e, per la verità, il ciarliero presidente del Consiglio non l’ha mai propalata. Disse il presidente degli Stati Uniti, sui divani di Villa Madama: «Matteo, tu puoi diventare un modello in Europa». Quella frase impegnativa deve essere tornata alla mente di Renzi in queste ore, adesso che il premier – forte di un mandato popolare impetuoso – vede aprirsi davanti a sé un orizzonte arioso. Come spendere questo bonus, questo surrogato europeo che lo ha finalmente legittimato a palazzo Chigi? In queste ore, chiacchierando con i suoi collaboratori più stretti – Graziano Delrio, Luca Lotti, Maria Elena Boschi – ha messo a fuoco e deciso il ruolino di marcia da qui alla pausa estiva di inizio agosto. Tre missioni ben scandite e che si possono riassumere in una espressione che Renzi non ha usato, ma che le racchiude: diventare il presidente di tutti. Un profilo che, ieri durante la conferenza …

"Primo in tutto il territorio il Pd ora è partito nazionale", di Ilvo Diamanti

Primo partito in Italia. Alle regionali, ha conquistato il Piemonte e l’Abruzzo. Alle europee, ha quasi doppiato il principale antagonista, ottenendo oltre 5 milioni più del M5s. Anch’esso partito “nazionale”, per distribuzione del voto. Il PD di Renzi. Un “post-partito” personale. Il PD(R) ha superato la soglia del 40%. Mai raggiunta da un partito di sinistra, neppure nella Prima Repubblica. Fino a ieri, e anche nel 2013, la base elettorale di Centrosinistra era addensata nelle regioni dell’Italia centrale. Nella “zona rossa”, come viene definita ancora oggi. Riflesso della frattura anticomunista che ha segnato il comportamento politico degli italiani. Riproposta, ad arte, da Silvio Berlusconi, per chiudere gli avversari dentro gli antichi steccati. In una condizione di “minoranza”. Ma quell’epoca è finita. E il PD si presenta come un partito nazionale. Il primo in quasi tutte le province italiane. E la sua crescita ha coinvolto non solo le province e le regioni del Centro. Ma, anche e soprattutto, territori ostili alla Sinistra. Come il “mitico” Nordest. Nelle province tradizionalmente più bianche del Veneto (bianco). Treviso, Padova, …

"Il grande spreco di Capitan Beppe", di Michele Serra

Ma davvero Beppe Grillo (tirando in ballo ex post De André e il suo Maggio) crede che gli italiani abbiano votato in massa Pd perché antepongono a tutto “la sicurezza e la disciplina”, perché hanno “paura di cambiare”? Di sicurezza e di disciplina ce n’è molta di più nel suo Movimento, blindatissimo anche nelle sue propaggini internautiche, piuttosto che in quella baraonda raccogliticcia e fratricida che è il Pd . QUANTO alla paura di cambiare è esattamente quanto può essere imputato a lui per avere dilapidato, poco più di un anno fa, un patrimonio politico formidabile e inedito, nel nome di quel ticchio stravagante (suo e di Casaleggio) secondo il quale «destra e sinistra sono la stessa cosa». Pidielle e Pidimenoelle: vi ricordate? Ora il paradigma grillino va brutalmente aggiornato. Alla luce dei risultati il Pd è, semmai, Pidipiuelle, nonché Pidipiucinquestelle. Chieda Grillo agli analisti del voto — ammesso che ne conosca qualcuno che non ritenga venduto al nemico — quanti consensi hanno perduto, i Cinque Stelle, tra gli italiani di sinistra delusi che li …

Renzi: Questo è il momento dell'Italia

“Questo Paese è decisamente migliore di come ce lo raccontiamo”. Così il premier e segretario del Pd Matteo Renzi nell’apertura della conferenza stampa a palazzo Chigi dopo le europee dove ha sottolineato come “gli italiani hanno dimostrato, con una partecipazione significativa, forse la più alta d’Europa, che c’è un’Italia profonda che non si rassegna”. “Il primo segnale, prima ancora del risultato è che l’Italia c’è, è più forte delle paure che la attraversano ed è in grado di incidere con più forza in Europa. Io avverto questa responsabilità innanzitutto”. “E’ stata una campagna elettorale molto feroce, dico ai a chi sarà eletto di abbassare i toni e alzare le ambizioni. Il risultato di questa notte ci dice che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più veloci”. Europee “Grazie dal profondo del cuore a tutti italiani che hanno dimostrato con una partecipazione molto significativa, una delle più alte d’Europa, che questo Paese è decisamente migliore di come ce lo raccontiamo. L’Italia c’è. Confermo, non era un referendum sul governo, non lo considero …

"L’onda anti-euro è stata contenuta", da L'Unità

La valanga europea non c’è stata. C’è stata una valanga francese, che ha provocato e provocherà vittime e danni in patria ma non sconvolge gli equilibri politici del continente. Insomma, l’estrema destra antieuropea non ha sfondato: all’inquietante 25% raccolto dal Front National di Marine Le Pen non fanno riscontro altre avanzate clamorose. Anzi, a parte i sedicenti «liberali» austriaci della Fpö che guadagnano parecchi voti ma falliscono comunque l’obiettivo di scalzare i grandi partiti, i populisti antieuro, nazionalisti, «sovranisti» (per dirla con un neologismo triste segno dei tempi) che rifiutano per principio ogni cosa che sia sopra la nazione – o la regione – in cui chiudono il loro orizzonte culturale, i movimenti apertamente o potenzialmente xenofobi se non razzisti, sono stati contenuti dappertutto ben al di sotto delle previsioni pessimistiche della vigilia. Ieri sera, nell’attesa ansiosa dei risultati italiani, c’era ancora da capire quanto avrebbero contato gli alleati che madame Le Pen s’era cercata al di qua delle Alpi: leghisti e «fratelli d’Italia». Bisognerà vedere il risultato definitivo dell’Ukip di Nigel Farage in rapporto …

Il premier commosso: “Un risultato storico", di Goffredo De Marchis

«Siamo il primo partito socialista d’Europa. Se vogliono fermare il populismo dovranno ascoltarci anche a Bruxelles». Col 41 per cento e Grillo dietro di 20 punti «è un risultato storico». All’una e 42 il suo tweet certifica la vittoria: «Commosso e determinato adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa. Grazie #unoxuno. @pdnetwork #senzapaura». Sembrano tutti ubriachi al Nazareno. Hanno un sorriso stampato sulla faccia. Sono tantissimi, tutta la nuova generazione, attraversando le correnti. Fermano l’immagine, nella grande sala della direzione, in una foto che resterà rinnovando definitivamente l’album di famiglia della sinistra. C’è il nucleo storico renziano. Orfini e Stumpo, Fassina e Speranza. Le giovani donne del nuovo Pd. Restano a casa D’Alema, Bersani, Bindi, Veltroni, che oggi vede polverizzato l’ottimo risultato del 2008. Ma non scorre champagne nella stanza del segretario. Solo acqua. Con l’eccezione del portavoce di Renzi, Filippo Sensi, che stappa una bottiglia grande di Coca Zero, il suo doping, e offre nei bicchieri di plastica. QUANDO sugli schermi tv scorrono le prime proiezioni e c’è il “4” davanti alla doppia …