"A Renzi serve un partito forte", di Michele Ciliberto
La vittoria di Renzi sta suscitando molte aspettative nel paese, in tutti i settori, compresa la Confindustria. Si capisce: come è stato detto da molti, il successo elettorale del premier è dovuto alle speranze che ha saputo suscitare. Le ha suscitate in molti strati della nazione compresa un’area mode- rata che si era finora riconosciuta in altre forze politiche. Certo, ha giocato in questo la volontà di contrastare Grillo e Casaleggio che hanno suscitato negli italiani antiche paure con le loro parole minacciose. Ma c’è stato anche altro in quel voto. Renzi è stato avvertito come portatore di idee finalmente nuove, di posizioni finalmente estranee al tradizionale gioco politico. Questa è stata fin dall’inizio la sua forza: aver intercettato sentimenti di speranza, desideri di muta- mento, la voglia di uscire dalla palude. Simmetricamente, il risultato del voto sta provocando reazioni e preoccupazioni nella destra, che comincia a interrogarsi sulle conseguenze dello stato di frantumazione in cui si trova. In questa situazione il premier quale politica vuole fare? Diceva Horkheimer, parafrasando Marx, che gli uomini vanno …