"Guardie, ladri e finanzieri", di Alberto Statera
Guardie e ladri che si rincorrono sotto lo stesso tetto, come in un vaudeville all’italiana interpretato da Totò e Aldo Fabrizi. Va in scena in tutti gli ultimi scandali, dal Mose all’Expo, fino all’Unipol. Popolati da quelli che una volta si chiamavano con la maiuscola Servitori dello Stato: pubblici ufficiali, magistrati e quasi sempre anche da finanzieri, nel senso non di gnomi della finanza, ma di ufficiali della Guardia di Finanza. L’uomo che fa onore a uno dei simboli del corpo rappresentante un grifone, metà aquila e metà leone (cioè saggezza e forza), è stato segnalato ieri dal “Sole-24Ore”: si chiama Renzo Nisi. È il colonnello che quattro anni fa fece la prima verifica al Consorzio Venezia Nuova, l’inizio della fine. Trasferito a Roma, non è stato lui mercoledì a portare via in manette Emilio Spaziante, suo mega-superiore, fino a pochi mesi fa comandante generale in seconda del corpo. Il generale ladro — secondo l’accusa — ha intascato 500 mila euro, prima tranche dei due milioni e mezzo promessi dal presidente del Mose Giovanni Mazzacurati …