Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

Renzi, linea dura sui corrotti: «Chi ruba va preso a calci», da L'Unità 08.06.14

«Se nel Pd c’è chi ruba, costui deve andare a casa a calci nel sedere, non c’è Pd che tenga». Il presidente del Consiglio Matteo Renzi conferma la linea dura del partito – e del governo – nei confronti dei responsabili dei due grandi scandali che hanno investito ancora una volta le grandi opere italiane, Expo e Mose. Tangenti e corruzione che stavolta non risparmiano nessuno, dai politici, ai finanzieri, ai magistrati. «Sono molto colpito dalla vicenda veneziana – dice il premier ospite de La Repubblica delle idee a Napoli, al teatro San Carlo -. Nel caso di Venezia è ancora peggio perché il fatto riguarda anche magistrati e finanzieri, cioè non solo i ladri ma anche le guardie». Ma di fronte all’indignazione generale – e agli attacchi di Grillo – da Palazzo Chigi non si annunciano effetti speciali, misure «emotive», né estemporanee, perché stavolta la risposta «deve essere strutturale e culturale», facendo innanzitutto pulizia di tutte quelle autorithy nate per controllare e rimaste a occhi chiusi durante tutti questi anni in cui il sistema …

"La corruzione è un peccato del mondo" mi ha detto Francesco, di Eugenio Scalfari

In un colloquio che avemmo lo scorso mese di marzo, parlando del peccato Papa Francesco mi disse la frase che qui riferisco letteralmente: «I peccati del mondo sono l’ingiustizia e la prevaricazione. Io li chiamo concupiscenza, cupidigia di potere, desiderio di possesso. Questi sono i peccati del mondo e dobbiamo combatterli con tutte le forze di cui disponiamo». Questi peccati indicati da Papa Francesco si servono di alcuni strumenti per esser commessi, il principale dei quali si chiama corruzione. Si tratta certamente di peccati del mondo ma in Italia sono più diffusi che altrove, anche se non sempre vengono a galla. Vent’anni fa scoppiò lo scandalo che fu chiamato Tangentopoli. Sembrava che fosse riuscito a bonificare la palude della corruttela pubblica, i suoi miasmi e il malaffare che ne derivava. I partiti più implicati e gli imprenditori più compromessi furono travolti. Tutto era cominciato nel 1992 e fu sull’onda del malcontento popolare abilmente cavalcato che ebbe inizio il berlusconismo. Certo non volevano questo i magistrati che avevano sperato d’aver liquidato il malaffare, ma sta di …

"La questione morale oggi", di Claudio Sardo

Il quadro di corruzione e di complicità disegnato dall’inchiesta di Venezia fa ribollire il sangue per lo sdegno e la rabbia. Milioni di euro della comunità distratti per fini di potere o di illecito arricchimento personale, mentre il Paese si dibatte nel gorgo della crisi. Un bubbone pestilenziale Eppure non è accettabile trarre da questo bubbone la conclusione che la politica sia irriformabile, che le istituzioni democratiche siano divenute esse stesse un cancro, che il sistema-Paese sia ovunque marcio. Non è accettabile anzitutto perché non è vero: migliaia e migliaia di persone lottano ogni giorno per un’Italia migliore, ricoprono incarichi pubblici con dedizione e serietà, alcuni persino esponendosi a gravi rischi, animano la vita democratica con impegno gratuito, danno vita a partiti, movimenti, associazioni andando contro la corrente do- minante dell’individualismo. Qualche populista pensa di lucrare consensi gridando che sono tutti uguali, che rubano tutti alla stessa maniera e solo una palingenesi alla fine ci libererà dalla politica. Ma questa illusione – travestita da antagonismo radicale – è in realtà la capitolazione ai corrotti. È …

"La mafia al nord che nessuno voleva vedere", di Roberto Saviano

La‘ndrangheta comanda al nord. È una sentenza storica questa della Cassazione che conferma le condanne e tutto l’impianto accusatorio del processo Infinito. Quando ne parlai, in prima serata tv, nel novembre del 2010, su Raitre, le mie accuse generarono una reazione incredibile. Raccontare come la ‘ndrangheta comandasse nel nord Italia sembrò un’accusa insopportabile: ancor più, svelare che la criminalità interloquiva con tutti i poteri politici. Una bestemmia, per di più pronunciata all’ora di cena in tv, nella casa di ogni italiano. Quando, poi, l’inchiesta smentì la diversità della Lega, che anzi era spesso complice o nel silenzio o nella connivenza — come si vedrà con il caso Belsito anni dopo — la scoperta scatenò tutti i pretoriani del governo Berlusconi — e un impegno diretto dell’allora ministro dell’Interno. ROBERTO Maroni si precipitò a smentire in ogni angolo delle tv, cercando di far passare la presenza criminale al nord come una cosa minore, anzi scontata: lo sapevano tutti, e poi la Lega non c’entrava. I professionisti del fango iniziarono a raccogliere firme contro di me che …

"La città dei bambini", di Maria Novella De Luca

«Quando è nata Viola, la mia prima figlia, ho scelto di tornare qui, dove ero cresciuta. Stessi nidi, stesse scuole, stesso mondo a misura di bambino. E di certo poter contare su una vera rete di sostegni mi ha aiutato a diventare madre per la seconda volta, ed è arrivato Jacopo, che oggi ha 18 mesi…». Laura Pedroni è una ex bambina degli “asili più belli del mondo”, gli asili di Reggio Emilia, luoghi di architetture luminose e salda pedagogia, cuore e fulcro di una città dove la demografia ancora tiene e i figli continuano a nascere. Echi di un baby boom che fino al 2011 ha fatto impetuosamente crescere la popolazione 0-6 anni, grazie ad una forte immigrazione residente, ma anche, dice Claudia Giudici, che presiede l’istituzione “Scuole e nidi d’infanzia” del comune di Reggio, «grazie a molte coppie italiane che hanno continuato non solo ad avere figli, ma anche ad averne due o tre». Piccoli e piccolissimi che nel giardino profumato di tigli del “Gianni Rodari”, uno dei tanti nidi di Reggio, giocano …

Il governo deve «metterci la faccia», di Vittorio Emiliani

Stavolta, per usare una espressione cara al Premier, “il governo ci deve mettere la faccia”. Dopo lo scandalo dell’Expo 2015 e quello, dai contorni ancora più terrificanti, del Mose, delle «grandi opere» quali fabbriche di tangenti per politici singoli e a gruppi, sedi di spartizione della torta fra le imprese «protette» e di moltiplicazione di costi per i soliti contribuenti, non c’è tempo da perdere. Né basterà un solo decreto per quanto incisivo e impegnativo: occorrerà spendere ogni energia nella sua immediata e non diluita applicazione in sede parlamentare e poi amministrativa. Norme anti-corruzione (preventive soprattutto e, per la repressione, più incisive) e riforma della giustizia devono, più che mai, essere i punti-cardine di una azione di governo che voglia tirare fuori il Paese dal pantano morale, politico ed economico nel quale è stato e si è cacciato nell’ultimo ventennio. Questi scandali, dall’eco planetaria, hanno fatto male all’Italia ben più del bicameralismo “alla pari” o della lentocrazia. La reazione a Tangentopoli si concretizzò in quella legge Merloni del 1994 che doveva ridare chiarezza e rigore …

"Ma il muro del malaffare sta crollando", di Luigi La Spina

Prima, lo sconcerto, per la ripetitività, quasi settimanale, con la quale esplodono in Italia clamorosi casi di corruzione politica. Poi, l’indignazione per il pervasivo dilagare di un malaffare da cui non sembra essere escluso nessun centro di potere, nazionale o locale, e che contagia l’intero arco dei partiti. Infine, la sfiducia per il dover constatare, ancora una volta, come proclami di assoluta severità, leggi che prescrivono rigorosi controlli, regolamenti amministrativi che impongono onerose e lunghe trafile burocratiche continuino a lasciare, ai ladri di soldi pubblici, mani sostanzialmente libere di delinquere. Sono questi i sentimenti con cui l’opinione pubblica segue la catena di scandali che le cronache giudiziarie, da ogni parte d’Italia, rivelano. La coincidenza temporale con cui la magistratura riesce a intervenire per far fronte al fenomeno della corruzione politica e para-politica nel nostro Paese, però, dovrebbe indurre a una riflessione, preoccupata sì, ma forse non del tutto priva di qualche speranza. Sembra sgretolarsi, infatti, quel muro di complicità, di interessi, di protezioni, di omertà che ha permesso a un ceto di politici, alti burocrati, …