Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Governo battuto alla Camera" da L'Unità

187 sì, 180 no: il governo è andato sotto ieri sull’emendamento della Lega sulla responsabilità civile dei giudici. Decisive le astensioni dei grillini e una trentina di franchi tiratori Pd. Il premier Renzi, irritato, ha annunciato che la norma sarà cambiata al Senato. Durissime le critiche di Csm e Anm. Due anni e quattro mesi dopo la solita Lega, il solito Pini e, quando si dice la coincidenza, lo stesso sottosegretario alle Politiche Europee Sandro Gozi combinando lo stesso misfatto. Mescolando normative europee sui succhi di frutta e responsabilità civile per i magistrati, l’aula della Camera ha approvato, per la seconda volta, il vecchio emendamento del leghista Gianluca Pini che rende responsabili in sede civile, costringendoli al risarcimento diretto del danni i magistrati che sbagliano. Allora furono Pdl, Lega e i responsabili di Popolo e Territorio a mandare sotto il governo Monti con il Guardasigilli Paola Severino che andò su tutte le furie per «l’imboscata in aula». Oggi va sotto il governo Renzi. Per mano, anche, di circa trenta, quaranta deputati Pd che per dolo …

"Dalla Finanza ai servizi segreti la cordata dei Pollari boys", di Carlo Bonini

Nell’arco di soli sette giorni, cadono nel disonore dell’accusa di corruzione due generali di corpo d’armata: Emilio Spaziante e Vito Bardi. Il secondo succeduto al primo a settembre scorso nell’incarico di Comandante in seconda del Corpo, il più alto gradino di carriera. Nell’arco di sette giorni, dal saccheggio del Mose al baratto napoletano sulle verifiche fiscali, si ripropone la saga nera di una congrega di altissimi ufficiali e del loro ramificato sistema di relazioni che ha trasformato le guardie in ladri e i ladri in guardie. Spaziante, come Bardi, sono oggi i campioni e l’esito di una stagione che ha il suo atto fondativo alla fine degli anni ‘90. Quando un brillante e giovane ufficiale di nome Nicolò Pollari stringe un patto che è insieme di fedeltà e potere con un gruppo di altrettanto giovani ufficiali, per lo più gravitanti nel II Reparto del Comando Generale (l’Intelligence del Corpo), e la cui posta in palio è prendersi la Guardia di Finanza. Pollari è tanto ambizioso quanto politicamente spregiudicato. Comincia flirtando con un pezzo dell’ex Pci, …

#terremotoemilia #alluvionemodena: ancora passi avanti

Oggi pomeriggio, se non avessi avuto solo pochi minuti per intervenire in discussione generale alla Camera sul decreto legge n. 74, avrei esposto alcune valutazioni che vi metto in calce in modo esteso. ” Il decreto che stiamo esaminando viene sinteticamente definito come il decreto Alluvione Modena. Ma questa definizione è corretta a metà, perché solo il primo articolo è interamente dedicato agli interventi in favore delle popolazioni modenesi che nel giro di 24 mesi sono state colpite da un terremoto rovinoso, da una tromba d’aria, poi da un’imponente alluvione e infine da un’altra tromba d’aria: una coincidenza straordinaria di eventi calamitosi, abbattutisi su un’area relativamente circoscritta, mai verificatasi prima nella storia repubblicana, di fronte alla quale il governo ha dato una risposta tempestiva, positiva e concreta, nella consapevolezza – non scontata – che lo Stato debba assumere misure straordinarie di fronte a situazioni eccezionali. Bene, molto bene, quindi, i 210 milioni di risorse vere destinate al ritorno alla normalità di coloro i quali hanno subito prima i danni del terremoto e poi quelli dell’alluvione. …

"Il piano di Renzi per il Colle una “proroga” per Napolitano “Rimanga ancora al suo posto almeno fino a maggio 2015”, da repubblica

Solo un «temporaneo prolungamento» del mandato. Nessuno si metta in testa che il settennato bis del capo dello Stato, già di suo eccezionale, proseguirà ancora a lungo. È un’appendice, destinata a concludersi col compimento del percorso delle riforme. Giorgio Napolitano torna a suonare il campanello della sveglia ai partiti in Parlamento. E lo fa davanti a una platea inconsueta, forse volutamente estranea alla politica: quella che si è radunata nel salone delle feste del Quirinale per l’annuale presentazione delle candidature ai premi David di Donatello 2014. Appena il giorno prima, al Colle era salita il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, per aggiornare il presidente sull’andamento delle trattative. Ieri la stessa si dichiarava «ottimista», convinta che un accordo si chiuda nei prossimi giorni. «Non potevo mancare anche quest’anno, visto il temporaneo prolungamento del mio mandato che svolgo nei limiti del possibile, fermamente e rigorosamente, ma soltanto nell’interesse generale del paese, che suggerisce oggi cambiamenti e riforme in molti campi, anche in quello istituzionale» sottolinea ad apertura il capo dello Stato. L’Italia ha «bisogno di …

"Vince solo chi cambia", di Elisabetta Gualmini

Alla fine tutto torna. I risultati del secondo turno delle comunali, combinati con gli esiti del primo, mandano un messaggio forte e chiaro. Vince chi cambia. Chi propone facce nuove e programmi che appaiono credibili. E quanto più i partiti tradizionali riescono a rinnovarsi nella leadership e nei messaggi, a proporre candidati che segnano uno scarto rispetto alla deriva nostalgica in cui i due poli principali si erano chiusi negli ultimi anni, tanto più i movimenti di protesta come il M5S si sgonfiano, derubati della loro stessa essenza, battuti sul loro stesso terreno. L’elettore fluttuante con cui abbiamo imparato a fare i conti dalle elezioni politiche di un anno fa, non lo freghiamo più. Non basta la nostalgia. Né il rimpianto o la malinconia. Perché l’elettore infedele è anche brutale. Il giovane non vota più come gli dicono i genitori, la moglie se ne infischia dei suggerimenti del marito, e il marito decide di testa sua, non c’è collega o amico che tenga. Questa fondamentale (e banale) legge della politica, particolarmente pregnante in un’Italia ancora …

Il “Partito di Renzi” fa meglio del Pd così il centrosinistra conquista 167 città, di Ilvo Diamanti

Chi ha vinto queste elezioni? Il Pd o il PdR? Il Partito Democratico o il Partito di Renzi? È il quesito che echeggia, all’indomani dei ballottaggi delle amministrative, appena conclusi. Ultimo atto della competizione elettorale, cominciata due settimane fa, con le elezioni europee e il primo turno delle amministrative. Le europee, infatti, hanno fornito un risultato inequivocabile. E hanno offerto, al tempo stesso, una chiave di lettura che ha condizionato quel che è avvenuto dopo. Fino al risultato di ieri. Con la tentazione, paradossale, di interpretarlo tutto in chiave interna. Ponendo Renzi di fronte – e, in alcuni casi, contro – il suo partito. D’altronde, l’esito del voto amministrativo e, in particolare, dei ballottaggi, tende ad essere riassunto in alcuni “casi”, di particolare importanza simbolica. Livorno, Urbino, Perugia, Riccione: città storicamente “rosse”, dove il Centrosinistra ha perso. Come a Padova, dove governava da dieci anni. Peraltro, in termini percentuali, il confronto fra il voto al PdR e il PD, nelle città dove si votava, ha mostrato una chiara prevalenza del primo. Non per caso, il …

"Le sette regole degli appalti puliti", di Gianluigi Pellegrino

Le infrastrutture sono vitali per l’Italia. Risanamento ambientale, ferrovie, acquedotti. La corruzione avvelena l’aria che respiriamo. Ci presenta un ricatto inaccettabile: rinunciare allo sviluppo o sopportare il cancro. Correggere ciò che non va è ovviamente possibile. Ma mentre si discute dei poteri di Raffaele Cantone bisognerebbe prima evidenziare alcuni aspetti dell’”anomalia italiana”. UNO . La parolina magica. In Europa, “discrezionalità amministrativa” vuol dire procedure adeguate per opere moderne e complesse. Da noi invece è la parola magica che apre la porta dell’arbitrio. Quando per una grande opera c’è già un progetto esecutivo non modificabile, la discrezionalità non dovrebbe applicarsi. Invece l’aggiudicazione avviene spesso con criteri impalpabili, inutili per l’opera e buoni solo per avere mani libere per scegliere l’aggiudicatario. 2. La nebbia sull’esecuzione. Peraltro sono noti anche i rischi delle offerte con il 50% di sconto. Si punta su varianti e riserve esecutive, con relativi ritardi e lievitazione dei costi. Qui, del resto, si agisce all’ombra di un rapporto negoziale senza più concorrenti tra i piedi, dove ogni intesa corruttiva è possibile. Ma allora è …