Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Padoan: l’evasione fiscale non si sconfigge con i blitz, aiutiamo i contribuenti onesti", da Il Corriere della Sera

La domanda è quella classica per ogni ministro dell’Economia, specie all’inizio dell’estate, quando vengono al pettine i primi nodi di bilancio. Sarà necessaria — chiede Lucia Annunziata nel corso della trasmissione di Raitre In mezz’ora — una nuova manovra correttiva? «Il sentiero è stretto — risponde Pier Carlo Padoan — noi continuiamo nella direzione che abbiamo preso, nei margini che abbiamo, nel rispetto dei vincoli che ci siamo dati». Non un sì ma nemmeno un no secco. Molto dipende da quello che sta accadendo in queste settimane all’economia italiana: «Dobbiamo attendere i risultati del prodotto interno lordo del secondo trimestre, per capire se il primio trimestre è un fatto isolato o piuttosto una tendenza». Nei primi tre mesi del 2014 il Pil italiano è tornato a scendere: -0,1% rispetto agli ultimi tre mesi del 2013 che avevano invece fatto segnare il segno più, anche se di un soffio. Il governo spera che in queste settimane si faccia sentire l’effetto del bonus da 80 euro, arrivato per la prima volta con le buste paga di maggio. …

"La paura della solitudine", di Ilvo Diamanti

Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio si sono detti disponibili a confrontarsi sulla legge elettorale con Renzi. Legittimato dal voto europeo. Così, Grillo è uscito dall’isolamento, in cui si era rifugiato per inseguire un elettorato eterogeneo. Dal punto di vista sociale e ancor più politico. Equamente distribuito fra sinistra, destra e antipolitici. Anche se la polemica con Renzi e il Pd l’aveva spinto, sempre più, verso destra. Per questo, comunque, Grillo ha sempre evitato di scegliere un alleato stabile. Accettando il rischio di finire fuori gioco. Di apparire, comunque, disinteressato ad assumersi responsabilità, a influenzare scelte e decisioni. Soprattutto, insieme ad altri soggetti politici. Così ha pagato un prezzo alto, alle elezioni europee. Ma anche alle amministrative. Alle europee. Aveva “minacciato” il sorpasso ai danni del Pd di Renzi. Con il risultato di convincere molti elettori di centro, ma ancor più di sinistra, incerti se e per chi votare, a recarsi alle urne. E a raccogliersi intorno a Renzi. Non solo, ma la stessa, aggressiva “profezia” statistica di Grillo — vinciamo noi! — ha trasformato un …

"Il partito della sinistra plurale", di Claudio Sardo

Le feste dell’Unità torneranno a chiamarsi con il loro nome. È una gran bella notizia. Che rende felici noi dell’Unità, e tutti coloro che hanno continuato a credere al futuro di questo giornale, le cui radici nella storia della sinistra italiana sono intrecciate con forti sentimenti popolari e con le culture democratiche. Ma la decisione di Matteo Renzi, ne siamo certi, rallegrerà anche tantissime persone che a quelle feste, in ogni parte d’Italia, hanno dedicato tempo, cuore, passione civile e la loro fatica di volontari. Non è un caso che, nonostante incertezze e divergenze, molti hanno continuato a usare il brand dell’Unità. E il numero delle feste cittadine o di quartiere con questo nome è cresciuto di anno in anno. Qualcuno sostiene che solo Matteo Renzi, il quale per formazione non proviene dalla sinistra storica, poteva prendersi la libertà di recuperare il marchio Unità e metterlo al servizio dell’impresa di tutti i democratici. Ma poco importa se sia vero o meno. Ciò che vale di più è che Renzi abbia fatto l’annuncio in un’assemblea nazionale …

«Sarò il garante di tutti. Dobbiamo essere uniti», l'Unità intervista Matteo Orfini

«È vero, mi sono emozionato, credo sia normale di fronte al grande onore di rivestire un ruolo così importante». Il giovane turco Matteo Orfini, neopresidente del Partito democratico, tira finalmente un sospiro di sollievo perché sa bene che la partita non è stata facile con Area riformista che fino all’ultimo ha cercato un nome alternativo. «Dimostrerò con i fatti che saprò essere una figura di garanzia per tutti», assicura mentre continua a ricevere valanghe di congratulazione, compresa quella della Fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema. Orfini, come immagina il suo ruolo di presidente? «Noi abbiamo bisogno, dopo lo straordinario risultato elettorale, di costruire un partito all’altezza delle aspettative che abbiamo creato e per farlo è necessario un partito che sappia essere affianco al governo nella sfida di portare il Paese fuori dalla crisi. Penso ad un Pd in cui un gruppo dirigente nuovo, plurale nelle idee ma che condivide prima di tutto l’amore per il Pd, si metta in gioco accettando la sfida. Mi piacerebbe riuscire a dare una mano affinché tutti si sentano protagonisti in …

"Delrio: commissario solo per l'attività sul cantiere", di Fabrizio Forque

«Rafforzare il contrasto del malaffare e dare efficienza alla realizzazione delle opere». Graziano Delrio ribadisce la ratio della norma sul commissariamento delle imprese coinvolte in indagini sulla corruzione. Sottosegretario Delrio, dopo il Consiglio dei ministri di venerdì abbiamo sentito parole e annunci, magari abbiamo anche sbirciato qualche bozza, ma il dubbio resta: cosa è stato approvato davvero dal Governo? Due grandi pacchetti di norme. Da una parte le semplificazioni e gli interventi sulla pubblica amministrazione, in modo da permettere al nostro Stato di essere più semplice, più aperto e più leggero; dall’altra un insieme di provvedimenti per aumentare la competitività del sistema, rendendo più facile fare impresa, costruire, investire. Tante misure, molte utili, altre meno. Ma non c’è il rischio di produrre uno zibaldone in cui si perde il senso generale? Abbiamo fatto una scelta chiara. Tutte le norme di questo pacchetto sono unite da una filosofia che è quella riassunta dal presidente del Consiglio con la frase: «Un’Italia semplice e coraggiosa». Ma quello è uno slogan, qui si tratta di far ripartire un Paese …

"La doppia anima dei Cinque Stelle", di Piero Ignazi

Il M5Stelle come la Gallia di Giulio Cesare: divisa in partes tres: il suo elettorato, la sua embrionale classe dirigente di militanti locali e di eletti, e la sua leadership. Tutte e tre queste parti hanno caratteristiche, visioni e strategie contrastanti. Ed ora, con la scelta europea, le differenze vengono in superficie. Fin qui Beppe Grillo e il suo movimento hanno veleggiato sull’onda del successo, senza troppi sforzi: la strada è stata spianata dagli errori, dalle inconcludenze e dalle malefatte degli altri partiti. Oggi il quadro è cambiato. Se torniamo all’origine dell’avanzata grillina, alle regionali del 2010, allora il M5S pescava nell’insoddisfazione di un elettorato di sinistra che non ne poteva più di un partito anchilosato, velleitario e incapace di mettere all’angolo un avversario screditato come Silvio Berlusconi. Non per nulla gli iniziali successi elettorali del M5S si sono registrati in Emilia Romagna, terra rossa per eccellenza, tra persone con alto livello di istruzione, attente alla politica e spesso coinvolte in prima persona in associazioni e movimenti. In questa fase iniziale i meet up( anglicismo …

"Lo sforzo di cambiare lo Stato", di Fabrizio Forquet

È sicuramente un ircocervo. Mostruoso. Un insieme di norme incoerente, con due decreti omnibus che più omnibus non si può. Una roba che lascia stecchiti i puristi del drafting legislativo. Ma il «pacchetto» approvato ieri dal Consiglio dei ministri contiene, pur tra contraddizioni, errori ed omissioni, una raffica di misure che si aspettavano da tempo. Rientrato appena ieri mattina dalla Cina, Renzi si è ricordato di Deng Xiaoping: «Non importa che il gatto sia bianco o nero, importa che acchiappi i topi». E all’interno di questi testi zibaldone qualche buona trappola per topi c’è. Ma prima di entrare nel merito dei provvedimenti, va riconosciuta al premier la determinazione con cui porta avanti la sua sfida. Questa infilata di norme, e di nomine (buona la scelta di Rossella Orlandi all’Agenzia delle Entrate), è infatti frutto dello stesso atteggiamento che spinge il premier a ribadire in conferenza stampa che «il tempo delle mediazioni è finito». La questione “Mineo” e dei dissidenti del Senato può sembrare lontana dai decreti semplificazione e crescita, ma la logica è la stessa: …