Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Prepensionamento a 70 anni: uscita «graduale» per 450 toghe", di Donatella Stasio

C’è chi evoca l’Ungheria, dove a dicembre 2011 fu adottata la nuova Costituzione che falciava di tre anni (dal 2015 al 2012) il mandato del presidente della Corte suprema, sgradito al governo, Andras Baka (che però ha presentato ricorso alla Corte di Strasburgo e ha vinto); chi ricorda che con l’unificazione tedesca tutti i giudici della DDR furono mandati a casa perché la loro cultura giuridica era incompatibile con l’economia di mercato e chi vede nell’«eliminazione di cinque generazioni di magistrati» nonché nell’avvicinamento alla pensione delle «battagliere generazioni degli anni 60-70» (formatesi alla scuola di Rodotà, Zagrebelsky, Ferrajoli) qualcosa di più di una semplice operazione di ricambio generazionale. C’è infine chi mette l’accento sull’incostituzionalità di una «rottamazione» che, con un tratto di penna, manda casa dall’oggi al domani 450 toghe ma soprattutto discrimina tra colonnelli e soldati semplici, prevedendo una minima gradualità per i primi (lasciati in servizio fino a tutto il 2015) e invece l’accetta per i secondi (costretti ad andarsene a ottobre). Certo è che non bisogna scomodare né la storia né la …

"Caos M5S, c’è un nuovo cerchio magico", di Tommaso Ciriaco

Senza una bussola, nel caos. E soprattutto ostaggio di un vuoto di potere che ha fatto emergere un nuovo cerchio magico. È il Movimento cinque stelle, allo sbando dopo la batosta delle Europee. Nessun summit, zero discussioni sulla linea politica e una giravolta strategica che ha disorientato un po’ tutti. Grillo in vacanza, Casaleggio assente. I due “fondatori” che fanno sentire meno la loro voce. Così, dietro la polvere, già si intravede la figura di Luigi Di Maio. Di fatto, è il reggente del nuovo corso. Gradito a molti e combattuto da altri, la sua ascesa ha scatenato un vespaio nei gruppi parlamentari. I segnali non sono incoraggianti. Il leader, per dire, è scomparso dai radar. Sfinito da un lunghissimo tour e demoralizzato dal voto, ha staccato clamorosamente la spina. Il “guru”, convalescente, ha rallentato il ritmo. «Manca una guida», sussurrano in molti. Da quando le urne si sono chiuse, in effetti, il comico ha evitato di mettere piede a Roma. Trascurati e un po’ abbattuti, deputati e senatori hanno appreso dal blog l’improvviso cambio …

"Distrazioni di massa", di Elisabetta Gualmini

Non è vero che Grillo ha scelto di entrare nel gioco. Che si è rassegnato alle logiche del compromesso parlamentare, dopo il flop delle europee. Beppe la politica la fa, a suo modo, da moltissimo tempo, dosa e distilla le strategie di breve e di medio periodo con oculatezza, talvolta vince e talvolta perde, ma non si butta mai a caso. A differenza di quello che può apparire, il Beppe istrione e improvvisatore sui palchi e nelle piazze è l’altra faccia del Beppe determinato e razionale. Un leader double-face che non scandalizza nessuno. Quello che dice che la tv è il peggiore dei mali (e cancella poco prima delle politiche l’unica intervista prevista) e poi decide, un anno dopo, che invece è meglio andarci in tv e si accomoda con agio da Bruno Vespa. Quello che dice: o vinciamo le Europee o lascio, ma poi rimane stabilmente in sella. E quello che dopo aver detto no, no e poi no all’odiato Pd poi ci ripensa e manda una richiesta formale di incontro, dai toni quasi …

Per sette italiani su dieci «la corruzione coinvolge tutto il sistema politico», di Nando Pagnoncelli

Gli scandali delle tangenti dell’Expo di Milano e del Mose di Venezia rappresentano un banco di prova molto importante per Matteo Renzi, non tanto per le responsabilità riguardo ai fatti di cui si parla, che non vengono certamente imputate a lui o al suo governo, quanto piuttosto perché la domanda di palingenesi morale è largamente diffusa nell’opinione pubblica e la corruzione rappresenta simbolicamente la massima espressione della distanza tra cittadini e politica. Le inchieste in corso riportano l’Italia indietro nel tempo e tutto ciò potrebbe vanificare quanto sta cercando di fare il governo per modernizzare e trasformare il Paese, facendo prevalere la disillusione e la rassegnazione. L’onestà della politica, tanto reclamata dai cittadini, è una sorta di precondizione all’altrettanto reclamato cambiamento del Paese. L’opinione pubblica sta reagendo alle vicende in questione con molta severità e cupo pessimismo: il 70% ritiene che si tratti di fatti che riguardano indistintamente tutto il sistema politico, mentre solo il 26% pensa che le responsabilità siano individuali e non sia coinvolta tutta la politica. È un’opinione che prevale nettamente tra …

"Gli chef e il bello dell’Expo", di Michele Brambilla

Se si facesse un rapido sondaggio fra gli italiani chiedendo che cosa viene loro in mente non appena sentono la parola «Expo», quasi certamente la risposta più frequente sarebbe: «Tangenti»; e la seconda «ritardi nei lavori». Se ce ne fosse poi una terza, sarebbe «opere inutili». Di simili risposte i primi responsabili saremmo, ovviamente, noi giornalisti, che dell’Expo raccontiamo esclusivamente gli aspetti negativi. Ma, più in generale, responsabile sarebbe un’antica – e in questo momento particolarmente vivace – vocazione italiana all’autodiffamazione. Che l’Expo possa essere una straordinaria occasione non solo per creare lavoro nel 2015, ma soprattutto per far conoscere nel mondo le nostre eccellenze, non viene in testa quasi a nessuno. Prova ne sia, fra l’altro, che dell’Expo si continua a parlare come di un evento milanese, senza pensare a quanta parte del Paese si potrebbe coinvolgere. Qualcuno, per fortuna, reagisce. Sabato e domenica prossimi, 21 e 22 giugno, davanti al Grand Hotel di Rimini verrà inaugurato un grande spazio nel quale ventiquattro grandi chef – dodici emiliani, dodici stranieri – cucineranno i prodotti …

“Hai vinto, incontriamoci” Grillo apre a Renzi La replica: niente giochini, di Francesco Bei

“Renzie” non c’è più. Al suo posto ora c’è un premier «legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd». Per questo i due leader del movimento cinque stelle, Grillo e Casaleggio, spiazzano tutti aprendo a una trattativa sulla legge elettorale proprio con l’odiato Pd. La novità è contenuta in un lungo post a doppia firma sul blog del comico: «Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo. Il M5S risponderà. All’incontro eventuale con il Pd, che speriamo ci sia, parteciperanno i due capigruppo M5S di Camera e Senato, oltre a Danilo Toninelli, estensore tra altri della versione definitiva della legge e Luigi Di Maio come massima rappresentanza istituzionale in Parlamento nel suo ruolo di vicepresidente della Camera». All’offerta dei grillini risponde subito positivamente Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd. «Pronti a confrontarci con tutti, nel rispetto dei ruoli e delle posizioni diverse, sapendo bene che per …

"Le troppe norme aiutano i furbi", di Michele Ainis

Un grosso paio di forbici volteggia sulle nostre chiome. Le impugna il presidente del Consiglio, che ne ha fatto ancora uso lo scorso venerdì. Tagli alle prefetture (da 106 a 40). Tagli alle camere di commercio (ne sopravvivranno una ventina). Tagli alle sezioni distaccate dei Tar (amputazione totale). E poi sforbiciate sui permessi sindacali. Sulle propine degli avvocati dello Stato. Sui gettoni dei segretari comunali. Sui doppi incarichi dei magistrati. Sulle 5 scuole della pubblica amministrazione. Sui ruoli dirigenziali. Su ogni ufficio locale, centrale, interstellare. Risultato: ci era cresciuta sulla testa una zazzera leonina, rischiamo di finire pelati come un uovo. Però l’Italia aveva bisogno d’un barbiere. Non solo perché troppi capelli non riesci a pettinarli, e infatti il nostro Stato è fin troppo arruffato. Anche perché sotto ogni ricciolo può ben nascondersi la pulce della corruzione. Quella che negli ultimi vent’anni ci ha fatto precipitare dal 33º al 69º posto nella classifica di Transparency International anche in virtù di scandali come quelli del Mose e dell’Expo. Non a caso la seconda lama della forbice …