Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

Renzi: “Il mio programma dei mille giorni", di Francesco Bei

Ecco il «programma dei mille giorni». Quello che traghetterà l’Italia fino alla fine della legislatura. Matteo Renzi, abituato a scartare di lato, a non farsi trovare dove uno se lo aspetta, oggi sorprenderà deputati e senatori convocati per ascoltare la solita litania sulle «linee guida del semestre di presidenza italiana dell’Ue». E invece no. O almeno non solo. Perché nella visione del premier le riforme interne sono le fondamenta su cui costruire quella «nuova Europa» che inizia a scorgersi dietro le formule astratte del documento Van Rompuy. Tutto si tiene nella testa di Renzi. E allora ha senso dare più respiro all’appuntamento di oggi in Parlamento, rompendo la consuetudine dei discorsi scritti dai consiglieri diplomatici. Il premier ci ha lavorato tutto il giorno a palazzo Chigi, ma quello che filtra sono solo i cinque capitoli su cui impostare «l’agenda dei mille giorni». Le cinque grandi aree di intervento per «cambiare l’Italia cambiando l’Europa»: pubblica amministrazione, lavoro, scuola, sanità, giustizia. Le riforme, come l’abolizione delle province e la fine del bicameralismo, non solo soltanto un «fuoco …

"Ecco gli ex di Sel e M5S Con maggioranze variabili Renzi si allarga al Senato", di Francesco Bei e Giovanna Casadio

Una nuova maggioranza a geometria variabile. Un mese dopo quello strabiliante 40,8%, la calamita renziana sta ridisegnando i confini di tutti i gruppi parlamentari. Dodici deputati e quattro senatori in più, tra quelli appena usciti e quelli in procinto di mollare le vecchie imbarcazioni. Non è solo un fatto numerico, si assiste a un vero e proprio smottamento delle vecchie appartenenze. Alla Camera il dato è eclatante, benché il premio di maggioranza garantito dal Porcellum renda le nuove adesioni politicamente ininfluenti. Da Sel sono già andati via in sei — capitanati dal capogruppo Gennaro Migliore — attratti dal Pd ma per il momento in transito nel Misto. Altri sei vendoliani li dovrebbero raggiungere nei prossimi giorni. La scomposizione di Scelta Civica è inarrestabile. Andrea Romano è ormai già fuori e molti altro lo seguiranno. Ma dove il dato diventa significativo è al Senato, finora luogo infido per Renzi. La transumanza è cominciata. Tra i sette senatori di Sel i più insofferenti sono Dario Stefàno, protagonista nella fase della decadenza di Berlusconi, e Massimo Cervellini. Se …

Padoan: «Priorità è ridurre le tasse», da redazione Unità

«È urgente intervenire per contenere l’elevata pressione fiscale che è ostacolo al ritorno a ritmi di crescita in linea con i partner internazionali» ha affermato ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo alla cerimonia ufficiale per festeggiare il 240esimo anniversario della Guardia di Finanza, nata nel lontano 1774 per volere dell’allora re di Sardegna, un secolo prima dell’unità d’Italia. E probabilmente, in questo lungo periodo di storia patria, ben poche dichiarazioni politiche sono state ripetute tanto spesso e tanto inutilmente quanto la necessità o la promessa di ridurre il carico fiscale. Ma Padoan, a differenza della quasi totalità di quanti lo hanno preceduto in materia, fa parte di un governo lontano da campagne elettorali e che ha già incassato a marzo una legge delega per mettere mano al sistema tributario nel suo complesso. LA REVISIONE DEL SISTEMA E il responsabile del dicastero di via XX settembre ne ha ribadito ieri le finalità, sottolineando come l’esecutivo punti «a rendere più equo l’onere del prelievo fiscale» e a «tenere conto delle difficoltà dei contribuenti onesti», attraverso …

"Gradimento record per il premier. Dubbi sull’efficacia del governo" di Nando Pagnoncelli

Dopo i fatidici cento giorni dall’insediamento di un nuovo governo solitamente viene misurato il giudizio dei cittadini sul suo operato. L’opinione pubblica è molto divisa in proposito. I giudizi positivi prevalgono su quelli negativi riguardo alla riduzione della burocrazia e della spesa pubblica (53% contro 45%), al contenimento dei costi della politica (51% contro 45%) nonché alle riforme costituzionali e alla nuova legge elettorale, sia pure di poco (49% contro 45%). Al contrario prevalgono i giudizi negativi relativamente al contrasto della disoccupazione (i critici sono il 55%, mentre il 42% apprezza quanto realizzato finora) e alla diminuzione della pressione fiscale (58% negativi contro 40% positivi). Tra gli elettori del Pd, com’era lecito attendersi, le opinioni sono nettamente più favorevoli, con l’eccezione della riduzione delle tasse che vede una polarizzazione dei giudizi. Prevale il segno negativo invece tra gli elettori di Forza Italia e, più marcatamente, del M5s. Nel complesso il 37% degli italiani ritiene che il governo abbia mantenuto del tutto o in larga misura gli impegni assunti, il 45% pensa che abbia rispettato le …

"Al di là del bene e del Maalox", di Luca Landò

Alla fine ha ceduto. Come il braccio del Dottor Stranamore, che si tende all’improvviso rivelando l’anima segreta dell’ex generale tedesco, il blog di Grillo ha mostrato mercoledì la vera natura dell’ex comico genovese. Difficile dire se alla notizia delle difficoltà economiche de l’Unità (sai che scoop) l’avambraccio del leader sia partito davanti alla tastiera in un destro saluto: cose d’altri tempi e d’altri luoghi (anche se la maschia traversata del- lo Stretto a nuoto qualche neurone lo aveva riscaldato). Sappiamo però che l’idea di avere meno voci e meno giornali (soprattutto il nostro) ha eliminato del tutto i già scarsi freni inibitori del guru a cinque stelle che preso dall’entusiasmo, non solo ha smesso di assumere la quotidiana dose di Maalox, ma ha messo nero su bianco (più il primo che il secondo) il suo candido pensiero: «Meno giornali significa più informazione». Che il tipo fosse allergico alle più elementari forme di democrazia lo avevamo sospettato da tempo. Dal «non ti faccio parlare» urlato a Renzi in diretta streaming, al divieto di partecipare ai talk …

"Il dilemma a sinistra del Pd" di Michele Prospero

Lo smembramento del gruppo parlamentare di Sel non è proprio una buona notizia. Non lo è per una formazione che si candidava a presidiare il fianco sinistro di una possibile coalizione di governo e invece si è frantumata trascinando con sé i costi politici (e non solo) che sempre accompagnano gli abbandoni. E non lo è per il sistema politico che di sicuro conserva uno spazio per una forza di sinistra più marcata nel profilo identitario e capace di assorbire spezzoni preziosi dei radicalismi che, nei tempi di crisi, trovano altri interpreti, sovente inquietanti, cui aggrapparsi. Ma quando alla fuga da un partito si perviene, e con dimensioni così ampie, a nulla vale ricamare su ciò che c’è dietro le scelte dei singoli transfughi, sui contatti avuti chissà con quale emissario. Chiacchiere. Una rottura così lacerante, come quella ancora in corso, si spiega solo con il fallimento di una strategia politica. E ne portano le responsabilità chi esce dal progetto, perché lo avverte come ormai logorato e irriconoscibile al punto da preferire l’addio, e chi …

"Doppio turno e niente preferenze: Renzi blinda l’Italicum", da L'Unità 21.06.14

Aspetta di leggere tutte le dichiarazioni, adesso che gli emendamenti dei relatori in Commissione Affari costituzionali sono stati depositati. L’Italia ha appena perso la partita, l’umore non aiuta, ma quel tentativo di Roberto Calderoli di intestarsi la quadratura del cerchio non se lo manda giù. E così Matteo Renzi con i suoi non la lascia passare: «Si tratta di un ottimo punto di arrivo. Calderoli prova a rigirare la frittata facendo finta di aver vinto. Ma chi conosce la vicenda sa come sono andate le cose: il Senato non sarà elettivo e infrastrutture, energia, commercio con l’estero, promozione turistica, sono materie che passano dalle Regioni allo Stato». Rivendica cioè quell’impostazione iniziale che è sempre stata il suo pallino fisso e oggi dice, «si tratta di un ottimo punto di arrivo. La Lega era tagliata fuori dal patto tra la maggioranza e Fi e adesso prova a mettere la sua bandierina. Facciano pure se hanno bisogno di visibilità. A noi interessano le riforme». Sa bene il premier che adesso la tentazione di salire sul carro del …