Renzi: “Il mio programma dei mille giorni", di Francesco Bei
Ecco il «programma dei mille giorni». Quello che traghetterà l’Italia fino alla fine della legislatura. Matteo Renzi, abituato a scartare di lato, a non farsi trovare dove uno se lo aspetta, oggi sorprenderà deputati e senatori convocati per ascoltare la solita litania sulle «linee guida del semestre di presidenza italiana dell’Ue». E invece no. O almeno non solo. Perché nella visione del premier le riforme interne sono le fondamenta su cui costruire quella «nuova Europa» che inizia a scorgersi dietro le formule astratte del documento Van Rompuy. Tutto si tiene nella testa di Renzi. E allora ha senso dare più respiro all’appuntamento di oggi in Parlamento, rompendo la consuetudine dei discorsi scritti dai consiglieri diplomatici. Il premier ci ha lavorato tutto il giorno a palazzo Chigi, ma quello che filtra sono solo i cinque capitoli su cui impostare «l’agenda dei mille giorni». Le cinque grandi aree di intervento per «cambiare l’Italia cambiando l’Europa»: pubblica amministrazione, lavoro, scuola, sanità, giustizia. Le riforme, come l’abolizione delle province e la fine del bicameralismo, non solo soltanto un «fuoco …