"Regge il tavolo Renzi-Di Maio, preferenze in cambio del doppio turno di lista", di Francesco Maesano
Il vicepresidente della camera entusiasta: «Con i nostri voti, insieme al Pd, gli italiani ad ottobre avranno le preferenze nella legge elettorale» Il Rio delle Amazzoni è un po’ più stretto. I diritti su questa metafora appartengono a Matteo Renzi, che l’ha utilizzata parlando della riforma del senato. Ma, per ora, ad essersi ridotta sensibilmente è la distanza tra Pd e M5S sulla legge elettorale, tanto da consentire a Di Maio una, seppure molto ottimistica, rivendicazione del primo passo fatto: «Con i nostri voti, insieme al Pd, gli italiani ad ottobre avranno le preferenze nella legge elettorale». Il vicepresidente della camera, piuttosto teso, si era presentato al tavolo con l’ennesima lista di punti: le preferenze, il no alla presenza dei condannati in parlamento e alla candidature plurime, il doppio turno di lista e l’assenza delle soglie di sbarramento. Renzi, arrivato all’incontro un po’ a sorpresa, si è occupato della spunta. Ok a una norma per il “parlamento pulito” e allo stop alla presenza in più collegi dello stesso candidato. Fin qui tutto facile. Sul doppio …