Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Ma ora è tempo di valori comuni", di Michele Ciliberto

Come ci ha spiegato alcuni secoli fa un signore nato a Firenze, in politica sono necessarie sia la fortuna che la virtù. E non è detto che la virtù funzioni allo stesso modo in situazioni differenti: un uomo apparso virtuoso in una determinata situazione può rivelarsi inetto se viene meno il “riscontro” con il tempo. Sono insegna- menti, anzi principi, validi ieri come oggi. Il nostro presidente del Consiglio ne è un esempio. Ha saputo cogliere l’occasione offertagli dalla fortuna e l’ha rivolta a suo vantaggio. L’Italia, in uno dei momenti più tragici della sua storia do- po la costituzione dello Stato nazionale, cercava una parola e una prospettiva di speranza, sia a destra che a sinistra; e l’attuale presidente del Consiglio è apparso in grado di dirgliela, ottenendo così una straordinario credito da parte degli italiani, come hanno mostrato le ultime elezioni europee. Non è stato un risultato improvvisato o casuale, anzi. La virtù del presidente del Consiglio è consistita nell’aver percepito prima di altri l’esaurimento di una intera stagione della storia della Repubblica …

"Il footing dell’ostruzionismo", di Francesco Merlo

Che nel museo della rottamazione vada a finire anche l’ostruzionismo parlamentare non è un colpo di stato ma una festa di liberazione. Dopo sessant’anni infatti la scienza del perdere tempo, dell’imbrigliare per imbrogliare, dell’emendare per impantanare non è più un’arma in difesa dello Stato di diritto e delle istituzioni. L’OSTRUZIONISMO non è più la reazione estrema ma nobile alle violazioni delle libertà personali, alle leggi-truffa, ai soprusi della polizia di classe, a tutte le mille diavolerie antidemocratiche della Prima repubblica. E che non sia in gioco la democrazia, che la decisione di contingentare i tempi per votare al più presto la riforma del Senato non sia né un attentato alla Costituzione né un anticipo di autoritarismo lo si capisce dal tono scanzonato e irreale di quel corteo di protesta che al grido grillesco rilanciato via Facebook “dittatura dittatura, così uccidono la democrazia”, ieri si è incamminato dal Senato verso il Quirinale. Più che una marcia, sembrava un footing dietetico, ovviamente legittimo come protesta pacifica, ma certo era paradossale vedere i fanti della democrazia liquida difendere …

"Il grande gioco delle parti", di Stefano Folli

La versione più rassicurante (forse, chissà, anche la più vera) vuole che il premier Renzi sia alquanto compiaciuto per l’ostruzionismo dei Cinque Stelle, arricchito ieri sera dalla breve marcia sul Quirinale insieme ad altri esponenti dell’opposizione. Il premier ritiene infatti di ricavarne un considerevole aumento di popolarità. Il ragionamento ha una sua logica. Come dire: più si scatena la protesta disordinata contro la riforma, più rifulge il dinamismo innovatore del presidente del Consiglio. Peraltro il merito del disegno di legge costituzionale è già quasi dimenticato, seppellito sotto gli ottomila emendamenti e ucciso nello scontro delle opposte propagande. Per cui anche la ghigliottina che ora calerà sugli ostruzionisti sembra un po’ la scena di una commedia in cui ciascuno recita la sua parte e incarna un certo ruolo. Renzi veste i panni del decisore che non guarda in faccia a nessuno. L’uomo forte che non esita quando si tratta di rimuovere i sassi lungo il proprio cammino, fossero pure i dati del Fondo monetario: «Che la crescita sia dello 0,3 o dello 0,8 o dell’1,5 per …

"Caso Stamina è ora di agire", di Pietro Greco

Finalmente, verrebbe da dire. Finalmente anche la politica si assume le sue responsabilità e decide di intervenire nella «vicenda Stamina», che da anni ormai versa in un insopportabile stato di confusione. Stiamo parlando di Luigi Zanda e di Donata Lenzi, entrambi del Partito democratico. Il primo capogruppo al Senato, la seconda capogruppo presso la commissione Affari sociali della Camera, si stanno impegnando per spingere il governo a definire un decreto che impedisca ai magistrati «di disapplicare l’ordinanza dell’Aifa che vieta le infusioni» messe a punto dal gruppo che fa capo a Davide Vannoni. Finora la partita è stata giocata in buona sostanza tra due sole comunità: la magistratura e quella medico-scientifica. Essendo entrambe divise al loro interno vi sono magistrati che accusano Vannoni e i suoi collaboratori di gravi reati e altri che impongono le infusioni dei loro preparati segreti; vi sono scienziati che hanno limpidamente dimostrato la mancanza di presupposti per considerare quei preparati uno strumento terapeutico e medici che invece li somministrano la confusione è grande e molte le sofferenze, attuali e potenziali, …

"La lezione di Draghi e il passo da fare", di Federico Fubini

AVEVA una cravatta blu e la faccia di uno che nell’ultimo mese ha dormito poco. Mario Draghi il 26 luglio 2012 a Londra iniziò a parlare con la mano sinistra in tasca, gesticolando appena con la destra. Andò avanti dieci minuti, ma furono poche parole, al minuto sette, a togliere l’Italia da una rotta che la stava portando sugli scogli. Quel giorno di due anni fa la storia d’Europa è cambiata. «C’è un messaggio che voglio darvi», disse l’italiano da nove mesi presidente della Bce. ALL’INTERNO del nostro mandato», scandì due volte, «la Banca centrale europea farà qualunque cosa serva per preservare l’euro». Draghi prese una pausa e ripartì, deliberato: «E credetemi, sarà abbastanza». In inglese furono 21 parole, ma bastarono a cambiare la psicologia dei mercati e segnarono una svolta. Senza quelle frasi e senza il programma (condizionato) di acquisti di titoli che esse prepararono, sarebbero falliti alcuni Stati sovrani, centinaia di banche e centinaia di migliaia di imprese. L’economia italiana sarebbe una landa desolata, ben più di oggi, la politica in mano a …

"Non basterà l'euro debole a far ripartire l'Italia", di Fabrizio Galimberti

Da marzo a oggi l’euro ha guadagnato un paio di punti di competitività, secondo i dati Bri dei cambi effettivi reali. E uno degli scopi inconfessati delle recenti misure della Bce (di inizio giugno) era quello di accompagnare e proseguire in quel guadagno, affiochendo quella che veniva comunemente percepita come una scomoda forza della moneta unica. L’inciampo delle esportazioni extra-Ue, appena comunicato dall’Istat, sembra confermare quanto sia urgente un’ulteriore discesa dell’euro. Dall’inizio del 2012 a oggi, in effetti, l’euro, malgrado la discesa degli ultimi mesi, rimane apprezzato (e quindi perde competitività) di 5 punti (e di 6 per il cambio effettivo nominale). Ma è veramente fuori linea il cambio del l’euro? Quando si ragiona di movimenti in alto o in basso di quell’indice-principe di competitività-prezzo che è il cambio effettivo reale, molto dipende dalle date che si scelgono: aumenti o diminuzioni rispetto a quando? Se, per esempio, andiamo a vedere come è cambiato quell’indice dagli albori della Grande recessione a oggi, vediamo che dall’agosto 2007 al giugno 2014 l’euro si è deprezzato (guadagno di competitività) …

"Vergogna e riscatto", di Gabriele Romagnoli

ARRIVA un bastimento carico di… paure e speranze, esistenze cancellate e nuove vite, vergogna e riscatto, stupidità e intelligenza, specchi e buchi neri. Di tutto. Troppo. La vicenda della Costa Concordia affondata davanti all’isola del Giglio il 13 gennaio 2012 e ripartita ieri per l’ultimo viaggio è il grande romanzo popolare italiano che nessun autore ha saputo né voluto scrivere per difetto di fantasia ed eccesso di narcisismo. Eppure quella metafora ri-galleggiante, quel vaso di Pandora è anche legata al nostro ombelico: basta guardarla e guardarsi, ma senza caricarla di troppe allegorie, altrimenti torna giù. La notte in cui va a fondo ridefinisce i confini della tragedia, almeno per chi, anziché conoscerla, la immagina. Nella sua rappresentazione la si ammanta di epica e di mistero. L’aereo malese scompare nel nulla. Il treno spagnolo esplode squarciato dall’esplosivo terrorista. La nave italiana cola a picco davanti alla terraferma mentre esegue un “inchino”, termine e gesto associati al buffo, mai al drammatico. Eppure è così, le strade che portano alla fine sono diverse e perverse: un giovane Kennedy …