Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

"Il Mibac ora ha una visione", di Andrea Carandini

Le proposte di Franceschini individuano sei linee di tendenza che disegnano una strategia da verificare sul campo, evitando sia i catastrofismi che gli eccessivi entusiasmi Il ministro Franceschini propone di riformare il ministero: 46 pagine che vanno conosciute prima che appoggiarle, integrarle o demolirle. Il ministro deve aver cura del “mezzo” – il ministero – per attuare il “fine” – la promozione della cultura. Deve guardare strabicamente nelle due direzioni, difendendo prima di tutto l’interesse generale rispetto a quello pur lecito degli addetti. Sono fiorite fin’ora poche idee e tanti pregiudizi, tra chi da una parte vuole lasciare tutto come è stato e chi – ravvisando nelle soprintendenze addirittura un “nemico” al quale spuntare le armi – vorrebbe sottrarre alla tutela la “lontananza” che la fa vivere, pericolosamente avvicinandola alle amministrazioni locali, che non hanno dato purtroppo buona prova: nessun piano paesaggistico regionale approvato e territori divorati da cemento, incuria, boscaglia. Stare tra l’incudine e il martello è posizione scomoda, da sopportare. Oltre al ripristino del Consiglio superiore e dei Comitati tecnico-scientifici, cade l’occhio su …

Due Agosto, la bomba 34 anni fa. Poletti: "Risarcimenti prima possibile". Napolitano: "Resti vivo anelito alla verità", da repubblica.it

Oggi l’anniversario della strage alla stazione che provocò 85 morti e oltre 200 feriti. In Senato un minuto di silenzio. Grasso: “Ricordo contro cultura della dimenticanza”. Bolognesi: “Governo rispetti impegni presi”. Contestazione di collettivi e centri sociali pro Gaza BOLOGNA – La celebrazione del trentaquattresimo anniversario della strage alla stazione è iniziata in Consiglio comunale alle 8,30 con l’incontro tra gli amministratori e l’Associazione famigliari delle vittime presieduto dal sindaco Virginio Merola, dal presidente dell’associazione stessa Paolo Bolognesi e dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Alla stessa ora sono confluite in piazza Maggiore anche le staffette podistiche “per non dimenticare” provenienti da tutt’Italia. “Il governo italiano non dimentica né questa né nessun altra strage né nessun altro atto di terrorismo compiuto in questi anni nel nostro Paese”. E’ la “rassicurazione” che il ministro Giuliano Poletti ha consegnato oggi ai famigliari delle vittime del 2 agosto, oggi nella sala del consiglio comunale di Bologna. Poletti ha portato i saluti del premier Matteo Renzi. “L’obiettivo del governo è quello di dare piena attuazione alla legge 206 per …

"L’Aventino grottesco di grillini e leghisti parodia senza storia e piena di lapsus", di Francesco Merlo

Dopo l’uso che hanno fatto i senatori del M5S e i lumbard Roma rischia di non avere più sette colli, ma solo sei E DUNQUE la leghista Patrizia Bisinella si sente Giovanni Amendola: «La Lega resterà in aula solo per appoggiare gli emendamenti». E Vito Petrocelli trova l’eleganza di Emilio Lussu nella seguente frase carica di dottrina: «E’ una maggioranza schifosa». Il risultato non è neppure la parodia dell’Aventino sul quale sarebbe interessante interrogare (non solo) i leghisti e i grillini con domande trabocchetto come quelle che in tv fanno le Iene: in quale luogo dell’Aventino si ritirarono gli antifascisti? E chi erano gli aventiniani? Secondo me ci si potrebbe spingere sino a chiedere se c’era Gramsci, se c’era Gobetti e persino se c’era Matteotti. E non voglio banalmente e saccentemente dire che quei senatori d’opposizione aventiniana che giovedì hanno scritto sui loro cartelli «qual’è» con l’apostrofo non conoscono la storia d’Italia, ma più seriamente che la storia non c’entra più nulla con la parola Aventino perché nella decadenza decadono anche le citazioni, da Telemaco …

"La campagna d'autunno", di Stefano Folli

Per fortuna l’equivoco si è chiarito. Ieri per un attimo è sembrato che il presidente Grasso avesse adombrato l’intervento della polizia per sedare i tumulti. Certo, l’istituto sta decidendo la propria semi-soppressione, ma la forza pubblica in un’aula parlamentare non sarebbe il modo migliore per accelerare la riforma. Sarebbe, non c’è dubbio, un precedente nella storia delle democrazie occidentali. Finora esiste solo il caso del colonnello Tejero in Spagna, ma quello era un tentativo di colpo di Stato da parte della Guardia Civile. A Palazzo Madama invece non c’è pericolo di “golpe”, nonostante il parere di Beppe Grillo. E non c’è nemmeno quella «deriva autoritaria» che tanto irrita il premier Renzi quando gli viene rinfacciata nel fuoco delle polemiche. A Roma c’è solo una gran confusione. Il modo peggiore di cambiare la Costituzione a opera degli stessi che fino a tre anni fa, quando ancora governava Berlusconi, la definivano «la più bella del mondo». Certo, a questo punto bisogna augurarsi che si arrivi al traguardo senza ulteriori lacerazioni. In fondo, «i tacchini stanno anticipando il …

"E Terracini non voleva Palazzo Madama", di Guido Crainz

“LE REGIONI e i Comuni eleggeranno la seconda Camera”: è un titolo dell’ Unità del 17 ottobre del 1946 e dà conto dei lavori della Assemblea Costituente. CITA, più esattamente, un ordine del giorno approvato dalla seconda sottocommissione con l’astensione di comunisti e socialisti: prevede che il Senato sia eletto per un terzo dalle Regioni e per due terzi dai Comuni. Nello stesso numero del giornale un autorevole costituzionalista come Vezio Crisafulli critica appunto “la struttura della seconda Camera”(questo il titolo dell’articolo), vi vede un contrappeso conservatore. Solo curiosità d’epoca, naturalmente, ma ben al di là di esse il clima generale del dibattito di allora andrebbe ricordato a quanti urlano di “Costituzione stracciata” o minacciano di abbandonare il Parlamento (per la verità lo aveva già fatto Silvio Berlusconi l’autunno scorso, e sappiamo come è andata a finire). Quel clima andrebbe ricordato soprattutto perché spiega bene le ragioni per cui si affermò allora il bicameralismo perfetto: è sufficiente rileggere il discorso con cui De Gasperi inaugurò a Roma nel maggio del 1946 la campagna elettorale della …

"Il silenzio dell'Europa", di Andrea Bonanni

ORMAI sembra quasi un luogo comune dire che, di fronte all’eterno massacro che si consuma in Medio Oriente, l’Europa è assente. Ma non è un luogo comune. UN dato di fatto che dovrebbe pesare dolorosamente sulla coscienza di mezzo miliardo di cittadini europei incapaci di fermare la carneficina e anche solo di tentare di farlo. E dovrebbe spingerci a chiederci il perché di questa nostra impotenza che sconfina in una tragica ignavia. Mentre a Gaza la gente muore nelle scuole, nei mercati, negli ospedali bombardati, stritolata tra due poteri che sembrano aver perso di vista il più elementare senso di umanità, l’Europa se ne è andata in vacanza rinviando al 30 di agosto la scelta dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue. Non sappiamo se la titolare della poltrona tuttora in carica, lady Ashton, sia andata in vacanza pure lei. Di certo, se è al lavoro, non se ne vede traccia. Né si vede traccia di Tony Blair, inviato speciale per il Medio Oriente del Quartetto composto da Russia, Stati Uniti, Onu e, appunto, Unione …

"Stranieri e città d’arte tengono a galla il turismo italiano. Record di americani", di Flavia Scicchitano

Gli italiani tornano (lentamente) a viaggiare: almeno in Italia, dove nei primi sei mesi del 2014 il flusso dei vacanzieri connazionali è cresciuto dell’1,8%. Numeri che lasciano ben sperare, quelli forniti dall’Osservatorio nazionale del turismo (dati Bankitalia-Istat, rielaborati da Ciset) e presentati ieri al ministero dei Beni culturali. Ma ancora poco competitivi con il turismo straniero che, per lo stesso periodo e con un aumento del 2,3%, si conferma traino del settore. Per il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, però, non basta. «Dobbiamo moltiplicare l’offerta turistica, lavorare sulla digitalizzazione e sulla qualità dell’ospitalità — ha detto — e promuovere il Paese in modo compatto, superando la concorrenza tra regioni». Se «investire nel turismo è una delle condizioni fondamentali per far crescere l’economia», il piano di azione del ministero punta tutto sul Mezzogiorno: «Al Sud si trovano dei tesori unici come Pompei, i Sassi di Matera, i Bronzi di Riace e i turisti scelgono sempre le grandi città d’arte. Bisogna lavorare per renderlo più attrattivo». È anche dai dati che emerge come gli stranieri in …