Tutti gli articoli relativi a: politica italiana

" Se a sbagliare non sono solo i politici", di Nadia Urbinati – La Repubblica 26.08.14

Questa crisi, se qualche cosa di buono ci lascerà, sarà probabilmente la rivalutazione di credito della politica e il ridimensionamento del potere degli esperti di dirigere il governo della cosa pubblica. Le parole pronunciate qualche giorno fa dal ministro Pier Carlo Padoan confermano questa considerazione: «Sfortunatamente, non lo dico come scusa, ci siamo tutti sbagliati. Intendo organizzazioni internazionali, governi e via di seguito. Tutti prevedevano una crescita maggiore per quest’anno nella zona euro e nessuno fino ad ora ci ha visto giusto». A seguire le cronache di questi giorni: sembra di registrare una Caporetto degli esperti nel governo delle società europee in crisi e l’ammissione seppur prudente che, alla fine, quando si tratta di prendere decisioni i modelli servono poco o nulla mentre resta preponderante la forza delle convinzioni ideologiche e dei pregiudizi nazionali. Scriveva Federico Fubini su Repubblica di qualche giorno fa che la storia di questa cri- si interminabile è lastricata di errori commessi e poi corretti (e ancora ricommessi). Errori che sono in effetti esito di calcoli tinti di emozioni poco scientifiche, …

"Quell'Italia scomparsa di Togliatti e De Gasperi", di Guido Crainz – la Repubblica 21.08.14

I ravvicinati anniversari della scomparsa, a dieci anni di distanza, di Alcide De Gasperi e di Palmiro Togliatti poco si prestano ad effimere polemiche agostane. Aiutano semmai a riflettere su di un’Italia abissalmente lontana: un’Italia che ha saputo rialzarsi dopo un disastro immane e costruire solida democrazia pur misurandosi con condizionamenti pesantissimi (interni e internazionali, politici e culturali). Aiutano a interrogarsi, anche, su di un nodo centrale: come si è passati dal sistema dei partiti del dopoguerra, cui si affidava con fiducia una società civile intrisa di sofferenze e di speranze, alla crisi verticale degli anni Ottanta e Novanta e al suo ulteriore degradare nei decenni successivi? Ove a questo si ponga mente è facile comprendere perché il dibattito sui primi anni del dopoguerra abbia progressivamente abbandonato le controversie sulle “occasioni perdute” e si sia trovato quasi insensibilmente a interrogarsi sulla straordinaria opera che fu allora compiuta. All’indomani del 2 giugno del 1946 Piero Calamandrei parlò della vittoria della Repubblica come di un “miracolo della ragione”: si è tentati di dare un valore ancor più …

"Più alternanza scuola-lavoro", di Eugenio Bruni – Il Sole 24 Ore 20.08.14

Valorizzazione degli insegnanti, autonomia degli istituti e competenze degli studenti. Sono i tre pilastri della strategia del governo in materia di scuola. Che verrà realizzata presumibilmente in due tempi: nel Consiglio dei ministri del 29 agosto, saranno presentate le «linee guida» annunciate ieri in un tweet dallo stesso premier; nelle settimane successive, arriveranno i provvedimenti veri e propri (probabilmente un decreto e un ddl), magari dopo una consultazione pubblica sulla falsariga di quella svolta per la Pa. Sin d’ora il menù degli interventi si annuncia ricco. Si va dal rafforzamento dell’alternanza tra i periodi in classe e in azienda all’addio alle supplenze brevi; dall’introduzione di un Erasmus alle superiori al varo del sistema nazionale di valutazione fino, forse, ai primi margini di flessibilità per i presidi nella scelta degli insegnanti. Se il punto di partenza è chiaro e consiste nel lavoro svolto nei mesi scorsi dai due cantieri messi su dal ministro Stefania Giannini (su cui si veda il Sole 24 ore del 15 luglio), quello di arrivo ancora non lo è. A fissarlo sarà …

"L'ottimismo non basta più", di Mario Lavia – Europa 19.08.14

La realtà, come al solito, sta asfaltando i sogni. Eserciti di analisti hanno discusso e realizzato report sballati. Adesso è tutto un fare a gara su chi ammette di essersi sbagliato. Di non aver capito che la crisi è molto più aspra e duratura del previsto. Di aver illuso se stessi e gli altri indicando una luce in fondo al tunnel che non brillava né brilla adesso né brillerà nei prossimi mesi. Così che gli economisti paiono ridotti alla stregua di quei meteorologi incerti sul dirci se domani pioverà, per non dire dei sondaggisti che sbagliano ormai di 20 punti la performance del partito vincente. È la rivincita della realtà. Realtà matrigna che pare vendicarsi di qualunque ricetta; e così sembra che nessuno abbia le chiavi per risolvere la crisi. L’Italia certo continua con lena a fare i suoi compiti a casa. Il governo si accinge ad un braccio di ferro con l’Europa, checché se ne dica, predispone diverse misure e altre ne ha già realizzate. Ma qualcosa è cambiato. Se il ministro dell’economia Padoan …

"Ci saranno altri Nord", di Ilvo Diamanti – La Repubblica 18.08.14

Incapace di di sostenere il ruolo del partito di governo. Eppure per vent’anni Lega e Fi, Fi e Lega hanno percorso un cammino comune. Con interruzioni improvvise. Anche lunghe. Ma, in fondo, hanno proceduto insieme. Al governo o all’opposizione. A livello nazionale e territoriale. La Lega, insieme a Forza Italia, è all’origine della Seconda Repubblica. Ha rappresentato il Nord. Ha fatto divenire la “questione settentrionale” questione “nazionale”. E ha imposto la rivoluzione federalista. Il trasferimento delle competenze e dell’autorità verso Regioni, Province, città. Vent’anni fa la capitale si è spostata. Da Roma al Lombardo-Veneto, patria del forza-leghismo, per ricorrere alla suggestiva definizione di Edmondo Berselli. Ma oggi, vent’anni dopo, che cosa resta del Nord? Della Lega? Di Forza Italia? Del Forza-leghismo? Francamente poco. La Lega, alle recenti europee, ha ottenuto un buon risultato, ma ha quasi dimezzato i voti rispetto alle politiche del 2008 e alle europee del 2009. A Fi, d’altronde, è andata anche peggio. Entrambi sono in crisi di identità. La leadership di Bossi, in particolare, è stata compromessa dalla malattia e, ancor …

"Il dibattito impazzito sui fondi europei", di Giorgio Santilli – Il Sole 24 Ore 15.08.14

Sui fondi strutturali Ue è forse utile riprendere alcuni fondamentali fili della discussione perché il dibattito pubblico sembra impazzito. Non rischiamo di perdere 41 miliardi della programmazione 2014-2020 perché comunque chiuderemo l’accordo quadro con Bruxelles (se non a settembre, a ottobre): rischiamo, questo sì, di partire malissimo, come già successo con il ciclo 2007-2013 e di dover spendere in cinque anni quello che andrebbe speso in sette. Rischiamo di stare fermi proprio ora che avremmo un gran bisogno di far ripartire gli investimenti. Rischiamo soprattutto di perdere 7-8 miliardi dei fondi 2007-2013. Un piccolo segnale positivo c’è stato fra il 31 maggio e oggi: la spesa contabilizzata è passata dal 55,8% al 57,5%. Non c’è da sprizzare ottimismo. Capiremo presto se l’accelerazione riguarda la sola contabilizzazione o se il lavoro di stimolo fatto da Graziano Delrio abbia spinto lavori veri. Un dato confortante riguarda la Campania che ha contabilizzato 251,4 milioni di spesa Fesr, passando dal 33,3% al 38,7%. La fotografia impietosa scattata dal Sole 24 Ore il 29 giugno, con dati ufficiali Opencoesione del …

Innovazione 30 anni dopo – Manuela Ghizzoni

Anche se è Ferragosto, o forse proprio per questo, ho scelto un articolo di Francesco Clementi apparso oggi sul Sole 24 ore che mi dà lo spunto per qualche riflessione. Il tema sono ancora le riforme costituzionali, un processo che si è avviato verso una strada di rinnovamento delle istituzioni che sembra finalmente condivisa e attuabile. Ma anche in questo caso ci arriviamo dopo almeno trent’anni di dibattito, come sempre succede quando i cambiamenti si attorcigliano in una sorta di avvitamento inerziale. Nell’anno in cui celebriamo i trent’anni dalla scomparsa di Enrico Berlinguer basti pensare che nel 1983 la sua relazione al congresso del PC parlava di “proposte innovative, come il superamento del bicameralismo, della efficienza e dei poteri dell’esecutivo, dei criteri di nomina negli enti pubblici in modo da dare spazio alle competenze e porre fine alle lottizzazioni”. Sono parole (riprese oggi sempre sul Sole 24 ore da una lettera di Emanuele Macaluso) che definiscono chiaramente quello slancio riformatore che oggi sembra riemergere, dopo 30 anni di involuzione e dispersione. Vale la pena ricordarle, …