Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"La soluzione per salvare la legislatura", di Elisabetta Gualmini

Nasce il Renzi 1. Da ieri il sindaco-segretario è diventato di fatto primo ministro di un nuovo governo politico di coalizione a guida Pd. Ha detronizzato Enrico Letta e ha deciso di giocarsi il tutto per tutto. Lo ha fatto con una spregiudicatezza non superiore a quella mostrata dagli accaniti sostenitori delle larghe e poi piccole intese rapidamente saliti sul nuovo carro, ma con molto coraggio in più. Renzi vuole cambiare direzione, velocità e ritmo. Per rianimare una legislatura in stato comatoso, che tuttavia – guarda caso – nessuno dei suoi protagonisti vuole interrompere. In assenza di una prospettiva chiara sui destini della legge elettorale e, ancora di più, sulle altre riforme istituzionali (Senato e Titolo V), il leader Pd scommette e rilancia. Senza la consacrazione salvifica delle urne e senza staffetta. Nessuno scambio aggraziato del testimone tra atleti della stessa squadra, nessun passaggio di mano consensuale; tra il segretario e Letta è stata guerra aperta, uno scontro frontale con annesse randellate furenti. Tra due che non si possono vedere. Al confronto quelle tra Veltroni …

"L’eterna anomalia italiana", di Cesare Martinetti

Dunque Matteo Renzi ha calciato il suo rigore senza paura, come aveva annunciato. Ma ancora non sappiamo se è gol o se la palla è andata sopra la traversa. Per adesso il segretario del Pd ci ha messo la sua «smisurata ambizione» per licenziare Enrico Letta, ringraziandolo frettolosamente per il «notevole» lavoro svolto. La manovra è riuscita e la politica italiana è entrata in una dinamica vorticosa ed impensabile fino a pochissimo tempo fa. Addirittura negata dallo stesso protagonista, Matteo Renzi, che ancora la settimana scorsa a chi gli chiedeva se stava lavorando per soffiare il posto al suo «amico» – secondo l’antico gergo democristiano – Enrico, rispondeva: chi me lo fa fare? Ecco, questo è il punto: chi glielo ha fatto fare? Che cosa è accaduto in queste ultime ore per accelerare a tal punto gli eventi precipitati ieri nella più sfacciata dichiarazione di sfiducia subita da un presidente del Consiglio in carica? Come lo stesso Renzi aveva spiegato a «La Stampa» 48 ore prima, lui non è uno che si tira indietro: se …

"L'azzardo dell'acrobata", di Ezio Mauro

DUNQUE tocca a Renzi, in anticipo sui tempi, cortocircuitando i modi, a dispetto forse perfino delle convenienze. Il sindaco di Firenze ha cambiato la scena in tre mosse, sempre muovendosi su un terreno di gioco parallelo a quello che voleva conquistare. Prima, puntando al governo, ha guadagnato la leadership del partito con le primarie. Poi, guardando alle elezioni, ha fatto ripartire in quindici giorni il treno delle riforme istituzionali bloccato da anni. Infine, scommettendo sul Pd, ha portato il governo sull’orlo del piano inclinato guardandolo scivolare ogni giorno più giù, fino a diventarne la naturale alternativa. Nei confronti dell’esecutivo ha usato la formula “né aderire, né sabotare”. Lo ha trattato da governo “amico”, ma non da governo del Pd. Tutto questo ha accentuato la fragilità congenita del ministero, forte dalla cintola in su (per il buon credito di Enrico Letta in Europa), debole in Italia per la gestione troppo prudente di una somma algebrica dei veti incrociati in una maggioranza spuria, con il minimo comun denominatore come risultato. Era inevitabile che il protagonista delle riforme …

"Lo scontro fra due velocità", di Mario Calabresi

Il passaggio politico in cui siamo stati tutti improvvisamente scaraventati crea a molti italiani, penso alla maggioranza, un senso di incredulità se non di disagio. Se i sondaggi, le lettere che arrivano ai giornali, i commenti sui social network e i ragionamenti che si ascoltano per strada hanno ancora valore, allora questo cambio di governo è inaspettato. Gli occhi erano puntati su un altro tema: le elezioni. La domanda più frequente, fino a tre giorni fa, era: andremo a votare questa primavera o nel 2015 con una nuova legge elettorale? Nessuno, o quasi, immaginava una sostituzione in corsa di Letta con Renzi. Eppure questo strappo, che si sta consumando e di cui non conosciamo ancora l’esito finale, è figlio naturale dell’opinione pubblica di questo tempo, di un Paese impaziente che chiede spallate, forzature, che sogna fuochi catartici e non sopporta più il riformismo, le attese e i tempi lunghi, anche quando possono essere giustificati e inevitabili. Gli stessi che oggi dicono di non volere il segretario del Pd a Palazzo Chigi senza un passaggio elettorale …

L'ANISA sostiene l'iniziativa PD "Metti in circolo il pittore"

L’ANISA – Associazione Nazionale insegnanti di Storia dell’arte sostiene l’iniziativa “Metti in circolo il pittore”, organizzata dai circoli del Partito Democratico in Italia e all’Estero “In coerenza con l’intenso impegno sociale che da sempre accompagna la sua azione associativa, ANISA ha accolto l’invito del Partito Democratico a collaborare alla iniziativa “Metti in circolo il pittore”, volta a promuovere la Storia dell’Arte ed il suo insegnamento nei circoli del PD grazie al coinvolgimento di docenti di ruolo e precari della scuola italiana. Si tratta di una proposta fresca e intelligente che intende soprattutto arrivare al cuore del paese, nei piccoli come nei grandi centri, attraverso una molteplicità di incontri capaci di coinvolgere i cittadini in un grande fenomeno collettivo di valorizzazione del patrimonio diffuso e dei principi identitari che, da sempre, accompagnano la Storia dell’Arte nel nostro Paese. ANISA coinvolgerà le proprie sezioni provinciali, i referenti territoriali e le scuole per offrire assistenza alla elaborazione dei contenuti e delle manifestazioni collegate al progetto. Dopo gli anni difficili che hanno visto la contrazione delle ore di storia …

"Se il segretario si gioca tutto", di Massimo Adinolfi

Se non fosse per il titolo, che si potrebbe prestare a equivoci e ironie, il film di queste giornate potrebbe essere raccontato alla maniera del primo Kubrick, quello di «Rapina a mano armata». Un colpo all’ippodromo, raccontato da punti di vista ogni volta diversi, con flash-back sincronici che costringono lo spettatore a rivedere più volte la stessa azione, da angolature e con sottolineature differenti. È quello di cui il cronista avrebbe bisogno, per muovere nello stesso, complicato scenario il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il segretario del Pd, più gli altri attori politici (il centrodestra di Alfano, i frammenti del centro montiano, la minoranza Pd) relegati per il momento nel ruolo di comprimari, ma – come accade nel film – non per questo meno decisivi per la riuscita del colpo. Il colpo è il nuovo governo. Allo stato, tutto o quasi sembra spingere in direzione di un incarico a Matteo Renzi. Le ipotesi alternative – il rimpasto, un nuovo governo Letta, il precipizio delle elezioni – non si sono ancora definitivamente consumate, ma …

"Quel vizio antico della staffetta", di Filippo Ceccarelli

La si chiami pure staffetta, ma non lo è, o forse sì. Dipende anche oggi da un’infinità di variabili che da una teorica e generosa collaborazione trascinano e insieme spintonano la parola verso il più inesorabile assassinio politico. In mezzo non c’è nulla. In un prezioso “bloc-notes”, la rubrica che un quarto di secolo fa compilava per l’Europeo, Andreotti vivamente consigliava di «lasciar fuori» dalle vicende del potere «questa terminologia non carica di troppa fortuna». Con apparente spontaneità raccontava di un suo anonimo corrispondente, primatista mondiale della «5 x 50», che rivendicava al nuoto la primogenitura della staffetta. Ma qualche riga sotto ecco che in una lettera di un ferroviere andreottiano, erano menzionati i «trenistaffetta », quelli cioè che precedevano i convogli del re, «per verificare che non vi fossero imboscate », e qui la sublime malizia del Divo superava se stessa: «Un po’ come gli assaggiatori nelle messe papali, quando c’era l’hobby dei veleni». Tutto questo per ribadire — ma Renzi&Letta lo sanno benissimo — l’inconfessabile corrispondenza che esiste fra la staffetta e a …