Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Un marziano a palazzo Madama", di David Allegranti

I foglietti con gli appunti del discorso, quelli che gli servono, come sempre, per andare a braccio. L’abito scuro, forse di Versace (almeno di Versace era la custodia porta abiti immortalata al mattino in partenza da Pontassieve). Angelino Alfano alla sinistra, Federica Mogherini alla destra. Alle 14:07 il marziano arrivato da Rignano sull’Arno inizia il suo discorso con cui chiede la fiducia al senato. Non è emozionato, anzi, tutto il contrario, paradossalmente lo era a Verona quando nel 2012 si candidò alla guida del paese sfidando Bersani. Ingaggia subito uno scontro con i grillini – ci sono le Europee alle porte, e si vede – e nella prima parte non è il premier che parla ma il segretario del Pd in campagna elettorale permanente. Quando i grillini lo sfottono – «Ma questo è pazzo!», dice con il solito eloquio forbito la senatrice del M5S Paola Taverna – lui non si tira indietro, anzi è quasi divertito nel raccontare di come il Pd ha vinto in Sardegna, dove il Movimento di Grillo non si è presentato. …

Intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi al Senato della Repubblica

Signor Presidente del Senato, gentili senatrici, onorevoli senatori, ci avviciniamo a voi in punta di piedi, con il rispetto profondo, non formale, che si deve a quest’Aula, che si deve alla storia di un Paese che trova in alcuni dei suoi luoghi non soltanto un simbolo – cioè qualcosa che tiene insieme – ma anche un elemento di unità profondo. Ci avviciniamo con lo stupore di chi si rende conto della magnificenza e della grandezza non solo di un luogo fisico, ma anche del valore che questo rappresenta nel cuore di una lunga storia, come quella italiana. Ci avviciniamo, dunque, a voi con lo stupore di chi si rende conto di essere davanti a un pezzo di una storia che viene da una tradizione unica. Ma, contemporaneamente, sappiamo perfettamente che viviamo un tempo di grande difficoltà, di struggenti responsabilità e, di fronte all’ampiezza di questa sfida, abbiamo la necessità di recuperare il coraggio, il gusto e, per qualche aspetto, anche il piacere di provare a fare dei sogni più grandi rispetto a quelli che abbiamo …

"Il Pd nel Pse: fine dell’anomalia italiana", di Paolo Soldini

Sabato il Pd farà il suo ingresso nel Partito socialista europeo. Con il congresso di Roma si aggiungerà un mattone al muro del bipolarismo politico dell’Unione europea. Nelle assise sarà formalizzata la candidatura di Martin Schulz alla presidenza della Commissione Ue. Anche così l’Italia diventa quel «Paese normale » che in passato non è stato, o non è stato abbastanza. Con l’ingresso del Pd nel Partito socialista europeo, che sarà sancito proprio a Roma sabato prossimo, scompare un’anomalia e la scena politica italiana si allinea a quella dei grandi paesi del continente: una sinistra che si richiama ai valori e all’esperienza della socialdemocrazia (rinnovata quanto è indispensabile, va da sé) contro una destra conservatrice che è andata negli ultimi anni allontanandosi dalla matrice cristiana e sociale e ha perso progressivamente l’ispirazione «popolare» di cui conserva il nome. Un sostanziale bipolarismo che costringe allo schieramento a sinistra o a destra le altre forze, pur per nient’affatto marginali, che esistono sulla scena europea. Dall’estrema sinistra ai Verdi alle destre nazionalisteggianti e antieuropee: quelle che potrebbero essere il …

"La legge vergogna. Fecondazione assistita, la “40” compie dieci anni", di Marco Bucciantini

Dieci anni: nel febbraio del 2004 il parlamento italiano votò e legiferò su una materia che nutriva la vita e le speranze di milioni di persone: la procreazione assistita. Quella legge ha un numero identificativo: 40. Ha madri e padri da cercare in un brodo culturale che colloca l’Italia abbastanza indietro nella classifica della modernità e dell’umanità, anche se chi volle e difese quella legge aveva in bocca le parole più struggenti (e le irrobustiva con dati spesso falsi, e le impressionava di paure medievali). In quegli anni per le immonde leggi che salvavano uno (uno solo, Berlusconi, nelle intenzioni, e molti altri accidentalmente) si disse: leggi vergogna. Questa legge aveva un numero, molti fieri oppositori, molti indefessi difensori, un po’ di gente che raccolse firme per un referendum che non vide il quorum nemmeno da lontano (intorno al 25%), un legislatore succube di chi vedeva la vita ovunque (negli embrioni, intestatari di diritti, nel corpo di Eluana) e spaventato da chi voleva crescerla nelle coppie con problemi di fertilità. Ma era una legge vergognosa. …

“Ecco la mia idea di destra e sinistra”, di Matteo Renzi

C’È stato un tempo in cui a sinistra la parola “sinistra” era una parolaccia. Sacrificata al galateo della coalizione di centrosinistra, tanto da giustificare dibattiti estenuanti e buffi sul trattino, ricordate? “CENTRO-sinistra” o “centrosinistra” era la nuova disputa guelfi-ghibellini, tra chi pensava il campo progressista come un litigioso condominio, caseggiato rumoroso di partiti gelosi delle proprie convenienze e confini e chi, invece, vagheggiava il Partito-Coalizione, area politica aperta, il cui orizzonte schiudeva l’universo del campo progressista. In questo incrocio, che ha opposto due linee in parte intente a far baruffa ancora adesso, c’è il Partito democratico, la parola “sinistra” come un laboratorio, sempre in trasformazione, sempre ineludibile. Una frontiera, non un museo. Curiosità, non nostalgia. Coraggio, non paura. Erano quelli gli anni dell’Ulivo, il progetto di Romano Prodi di abbattere gli steccati che separavano gli eredi del Partito comunista da quelli della Democrazia cristiana, di una forza che raccogliesse istanze liberaldemocratiche, ambientaliste, in una nuova unità, una nuova cultura politica semplicemente, finalmente potremmo dire, “democratica”. Erano, nel mondo, gli anni della “terza via”, di Bill …

Bersani: «Anche la politica deve guarire», di Claudio Sardo

Pier Luigi Bersani sta bene. È dimagrito ma l’ho visto mangiare con appetito, rendendo il giusto onore a quegli straordinari tortelli piacentini fatti in casa. Sulla testa sono ormai pallidi i segni dell’operazione che ha bloccato la sua emorragia cerebrale: bisogna cercarli per riconoscerli. Gli sono pure ricresciuti i capelli (dove possono). Da quella drammatica mattina del 5 gennaio non ha più fumato: «Nessuno me lo ha imposto, ma visto che c’ero…». Il suo volto, le reazioni, lo sguardo sono quelli di sempre. E così la voglia di scherzare, che penso sia diventata per lui una sorta di autodisciplina, un modo per darsi un limite, per non prendersi mai troppo sul serio. I collegamenti con Roma tornano a farsi giorno dopo giorno più intensi, soprattutto attraverso il telefonino che ronza nonostante la moglie Daniela fulmini quell’oggetto con gli occhi. La passione per la politica resta per lui una carica vitale. S’arrabbia nel parlare del- le cose che non gli sono piaciute in questi giorni, a partire dai modi con i quali Renzi ha scalzato Letta …

"Italicum urgente ma senza forzature: il tavolo tra Renzi e i partiti minori", di Francesco Losardo

Le soglie di sbarramento: quelle sì potrebbero cambiare, scendendo dal 4,5 per cento al 4 per i partiti coalizzati e dal 12 al 10 per le coalizioni. Ultime notizie dal fronte Italicum. Il movimento non si vede, ma c’è. Il sussurro dei giorni scorsi è diventato un mormorio: il patto Renzi-Berlusconi potrebbe essere “addolcito” nei confronti dei partiti minori. Non sulle preferenze, però: lì il Cavaliere e il segretario del Pd non cedono di un millimetro. «Renzi non mostra fretta di forzature e, se questo è l’impianto con cui accoglie tutti, è perché vuole traguardare la legge elettorale». «Traguardare», nel politichese della Seconda repubblica in viaggio verso la Terza, significa incassare. In filigrana molti degli interlocutori politici passati per la Sala del Cavaliere di Montecitorio dove il presidente incaricato sta svolgendo le consultazioni per la formazione del nuovo governo hanno colto segnali di pace sull’Italicum. «La legge elettorale Renzi la mette sempre in premessa», raccontano tutti quelli che sono sfilati davanti a Renzi e ai suoi due “corazzieri”, Del Rio e Guerini. Ma è il …