"Un marziano a palazzo Madama", di David Allegranti
I foglietti con gli appunti del discorso, quelli che gli servono, come sempre, per andare a braccio. L’abito scuro, forse di Versace (almeno di Versace era la custodia porta abiti immortalata al mattino in partenza da Pontassieve). Angelino Alfano alla sinistra, Federica Mogherini alla destra. Alle 14:07 il marziano arrivato da Rignano sull’Arno inizia il suo discorso con cui chiede la fiducia al senato. Non è emozionato, anzi, tutto il contrario, paradossalmente lo era a Verona quando nel 2012 si candidò alla guida del paese sfidando Bersani. Ingaggia subito uno scontro con i grillini – ci sono le Europee alle porte, e si vede – e nella prima parte non è il premier che parla ma il segretario del Pd in campagna elettorale permanente. Quando i grillini lo sfottono – «Ma questo è pazzo!», dice con il solito eloquio forbito la senatrice del M5S Paola Taverna – lui non si tira indietro, anzi è quasi divertito nel raccontare di come il Pd ha vinto in Sardegna, dove il Movimento di Grillo non si è presentato. …