Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"A Matteo serve un successo alle europee", di Luigi La Spina

Tra mille agguati e mille affanni la cavalcata di Matteo Renzi si avvia a superare il primo ostacolo, l’approvazione alla Camera della legge elettorale. Ma il successo non dovrebbe illudere troppo il premier, sia perché il passaggio del testo al Senato si annuncia ancor più tempestoso, sia perché è sulla partita economica che si gioca l’azzardo più importante per le sorti del suo governo. È su questo terreno, infatti, che il neo-inquilino di Palazzo Chigi spera di stringere quella alleanza con la gran parte dei cittadini italiani che potrebbe consentirgli di abbattere le barricate che partiti, a cominciare dal suo, sindacati e Confindustria si apprestano a elevare per opporsi ai suoi progetti. Ecco perché l’appuntamento con le elezioni europee del 25 maggio è fondamentale per Renzi e a questo obiettivo sono subordinate tutte le scelte che, in questi mesi, si appresta a compiere. Un significativo successo elettorale permetterebbe al premier di far dimenticare «il peccato originale» della sua presa del potere, la manovra di palazzo che ha estromesso Enrico Letta da Palazzo Chigi, ma anche …

Di Giorgi «La risolviamo al Senato. Ma Boschi doveva parlare», di Claudia Fusani

«La parità di genere diventerà legge al Senato». E perché mai visto che il Pd l’ha affossata alla Camera dove avete ampia maggioranza? «I partiti stanno riesaminando le loro posizioni per recuperare la rottura di ieri. Il premier Renzi è la dimostrazione nei fatti, e non a proclami, del coinvolgimento delle donne nelle giunte e nei consigli di amministrazione. Non ci sono dubbi circa il suo convincimento. E poi, tanto vale ammetterlo:al Senato non c’è il voto segreto e giochi e giochetti saranno più difficili». Fiorentina, ricercatrice del Cnr, ex assessore della giunta Renzi, Rosa Maria Di Giorgi è stata eletta al Senato un anno fa ed è membro della Commissione parlamentare per la semplificazione. L’anagrafe la mette teoricamente fuori dal cosiddetto cerchio-magico renziano. L’esperienza l’ha fatta però essere tra le prime fedelissime del giovane sindaco. Delusa per il voto alla Camera? «È stata un’occasione persa che ha generato grande delusione. Non parlimo di quote meno che mai di colore rosa. È stata bocciata una norma che doveva correggere una grave discriminazione di genere in …

"Tagli Irpef sui redditi bassi risorse da spending e una tantum Interventi anche sull’Irap", di Roberto Petrini

Matteo Renzi tira dritto e assicura: «Il 27 aprile ci saranno 100 euro in più in busta paga». Dopo una giornata al cardiopalma alla ricerca della quadra sulle coperture e sui dettagli delle misure, Palazzo Chigi è ottimista. «Ci sono fino a 20 miliardi, il doppio del necessario». «La più impressionante operazione politica mai fatta a sinistra per il recupero del potere d’acquisto per chi non ce la fa», manda a dire con un tweet il presidente del Consiglio in tarda serata e conia un nuovo hashtag “lasvoltabuona”. L’attesa è per il consiglio dei ministri di oggi pomeriggio alle 16, dopo una mattinata occupata dal rituale preconsiglio e soprattutto dall’ultimo incontro decisivo con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Dopo le febbrili consultazioni alcuni punti sembrano fermi: l’aumento sarà sulle detrazioni e, dopo il pressing della Confindustria, torna nel menù anche un taglio all’Irap per le imprese. Il piatto forte sarà tuttavia l’annuncio e l’impegno sul taglio delle tasse (anche se non sarà formalizzato in un articolato) e si metterà in piedi un meccanismo a …

“Ricorda il meglio di Blair” “No, Tony era tutta un’altra cosa”, di Francesca Paci

Il parere dei corrispondenti stranieri in Italia sul leader del Pd. Se il congresso del partito socialista europeo doveva essere il debutto internazionale di Renzi, il corrispondente del quotidiano berlinese Die Tageszeitung Michael Braun è convinto che il neo premier se la sia cavata bene. O, quanto meno, che abbia stupito con la sua ormai proverbiale velocità: «Bersani aveva sempre caldeggiato l’adesione del Pd al Pse senza riuscire a vincere la resistenza di ex Dc e popolari. Renzi ha giocato come al solito sul fattore tempo, non c’è stato neppure un vero dibattito in segreteria, hanno votato tutti a favore con l’eccezione di Fioroni, detto fatto. Una questione formale perché il Pd era già nel gruppo socialista a Strasburgo, ma l’entrata nel partito è significativa in un momento in cui i socialisti devono rafforzarsi non tanto per sperare di crescere al voto di maggio quanto per non perdere». Braun era già in Italia da due anni quando nel 1998 nascevano i Ds, ha seguito tutti i mal di pancia e le mutazioni genetiche della sinistra …

"Congresso Pse, Renzi saluta l'ingresso del Pd: "Un giorno speciale", da repubblica.it

Un manifesto in dieci punti, con il lavoro al primo posto. E’ questo il documento approvato oggi al Congresso del Pse a Roma che ha incoronato il tedesco Martin Schultz a candidato per la presidenza della Commissione Europea, con l’obiettivo di “cambiare” l’Europa dopo che i conservatori hanno portato “paura e austerità” . Dal palco ha preso la parola anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a lungo seduto in prima fila tra Schulz e la segretaria della Cgil, Susanna Camusso. Renzi ha innanzitutto ringraziato Pierluigi Bersani, Piero Fassino, Massimo D’Alema e tutti i predecessori alla guida del Pd e dei suoi ‘affluenti’. “Per i democratici è un giorno speciale – ha detto in inglese – perché è un momento molto importante per la nostra comunità. E un pensiero va al mio amico Bersani, a Piero Fassino e Massimo D’Alema e a tutti i leader del Pd e prima del Pds-Ds”. “Io credo – ha proseguito il segretario democratico – che la più grande scommessa che dobbiamo vincere è quella dell’educazione e l’attenzione verso la …

"Il sisma che porta il Pd nel socialismo europeo", di Piero Ignazi

Alla vigilia della riunione del Partito socialista europeo per la preparazione del programma elettorale il Pd, finalmente, supera quelle ritrosie che l’hanno lasciato a lungo in un limbo indefinito e aderisce alla famiglia dei socialisti (e democratici) europei. Questo passaggio, che non era riuscito alle precedenti leadership “di sinistra”, da Veltroni a Bersani, viene ora attuato da un segretario che proviene da tutt’altra tradizione politica. Anche questa decisione segnala la crisi verticale del vecchio establishment di derivazione Ds-Ppi. I ritardi, le incapacità e le debolezze di quelle tradizioni si erano talmente incrostati negli ultimi due decenni da aver prodotto un collasso per estenuazione. Non c’era più linfa vitale: si era esaurita la capacità di definire progetti, saldare alleanze, incrociare domande della società civile. Il leader del Pd, nonostante le sue origini politiche, possiede una carica rivoluzionaria: non ha tabù né reverenze. Se l’adesione al Pse è una condizione necessaria per poter giocare un ruolo in Europa grazie al sostegno dei partiti socialisti, allora al bando le pruderie post- democristiane. Questa disinvoltura, nel bene e nel …

"La scommessa del premier", di Massimo Adinolfi

Se si fossero trovate allineati nella casella di partenza una nuova maggioranza, un nuovo Parlamento, un nuovo Presidente del Consiglio, un nuovo programma, sarebbe stato più semplice: per tutti. Non è andata così. E non poteva andare così, nelle condizioni date. Ma al nuovo giro che comincia oggi, è un fatto che Renzi parte due passi avanti rispetto a tutto il resto. Per l’investimento politico in cui è impegnato: lui e con lui tutto il Partito democratico. E non certo per le mani in tasca al Senato o per il computer tenuto in bella mostra ieri, alla Camera, sul banco del governo. Questi aspetti del personaggio dicono però che una ventata di novità ha investito la politica italiana: in replica alla Camera, Renzi ha parlato ancora a braccio, ma ha impiegato un buon quarto d’ora, e speso parole assai intense, per celebrare la sacralità del luogo. Dunque: non si è trattato di irriverenza o di semplice noncuranza. Anzi: nonostante lo sfoggio di capacità multitasking del premier, che porta il pc in aula, legge, twitta, beve …