Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Primo in tutto il territorio il Pd ora è partito nazionale", di Ilvo Diamanti

Primo partito in Italia. Alle regionali, ha conquistato il Piemonte e l’Abruzzo. Alle europee, ha quasi doppiato il principale antagonista, ottenendo oltre 5 milioni più del M5s. Anch’esso partito “nazionale”, per distribuzione del voto. Il PD di Renzi. Un “post-partito” personale. Il PD(R) ha superato la soglia del 40%. Mai raggiunta da un partito di sinistra, neppure nella Prima Repubblica. Fino a ieri, e anche nel 2013, la base elettorale di Centrosinistra era addensata nelle regioni dell’Italia centrale. Nella “zona rossa”, come viene definita ancora oggi. Riflesso della frattura anticomunista che ha segnato il comportamento politico degli italiani. Riproposta, ad arte, da Silvio Berlusconi, per chiudere gli avversari dentro gli antichi steccati. In una condizione di “minoranza”. Ma quell’epoca è finita. E il PD si presenta come un partito nazionale. Il primo in quasi tutte le province italiane. E la sua crescita ha coinvolto non solo le province e le regioni del Centro. Ma, anche e soprattutto, territori ostili alla Sinistra. Come il “mitico” Nordest. Nelle province tradizionalmente più bianche del Veneto (bianco). Treviso, Padova, …

Renzi: Questo è il momento dell'Italia

“Questo Paese è decisamente migliore di come ce lo raccontiamo”. Così il premier e segretario del Pd Matteo Renzi nell’apertura della conferenza stampa a palazzo Chigi dopo le europee dove ha sottolineato come “gli italiani hanno dimostrato, con una partecipazione significativa, forse la più alta d’Europa, che c’è un’Italia profonda che non si rassegna”. “Il primo segnale, prima ancora del risultato è che l’Italia c’è, è più forte delle paure che la attraversano ed è in grado di incidere con più forza in Europa. Io avverto questa responsabilità innanzitutto”. “E’ stata una campagna elettorale molto feroce, dico ai a chi sarà eletto di abbassare i toni e alzare le ambizioni. Il risultato di questa notte ci dice che il cambiamento che abbiamo promesso deve arrivare in tempi ancora più veloci”. Europee “Grazie dal profondo del cuore a tutti italiani che hanno dimostrato con una partecipazione molto significativa, una delle più alte d’Europa, che questo Paese è decisamente migliore di come ce lo raccontiamo. L’Italia c’è. Confermo, non era un referendum sul governo, non lo considero …

Il premier commosso: “Un risultato storico", di Goffredo De Marchis

«Siamo il primo partito socialista d’Europa. Se vogliono fermare il populismo dovranno ascoltarci anche a Bruxelles». Col 41 per cento e Grillo dietro di 20 punti «è un risultato storico». All’una e 42 il suo tweet certifica la vittoria: «Commosso e determinato adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa. Grazie #unoxuno. @pdnetwork #senzapaura». Sembrano tutti ubriachi al Nazareno. Hanno un sorriso stampato sulla faccia. Sono tantissimi, tutta la nuova generazione, attraversando le correnti. Fermano l’immagine, nella grande sala della direzione, in una foto che resterà rinnovando definitivamente l’album di famiglia della sinistra. C’è il nucleo storico renziano. Orfini e Stumpo, Fassina e Speranza. Le giovani donne del nuovo Pd. Restano a casa D’Alema, Bersani, Bindi, Veltroni, che oggi vede polverizzato l’ottimo risultato del 2008. Ma non scorre champagne nella stanza del segretario. Solo acqua. Con l’eccezione del portavoce di Renzi, Filippo Sensi, che stappa una bottiglia grande di Coca Zero, il suo doping, e offre nei bicchieri di plastica. QUANDO sugli schermi tv scorrono le prime proiezioni e c’è il “4” davanti alla doppia …

"Stavolta lo Tsunami si chiama PD", di Massimo Giannini

Dunque non tutto è perduto, in questa Italia stremata e fino a ieri sospesa tra il sogno autarchico della “decrescita felice” di Grillo e l’incubo tecnocratico dei commissari della Troika europea. C’è ancora una grande speranza, per smitizzare il primo e scongiurare il secondo. E quella speranza si chiama Pd. Il Pd di Matteo Renzi che, se i risultati della notte saranno confermati, ha conquistato le europee con un plebiscito senza precedenti nella storia repubblicana (se non quello della Dc di De Gasperi negli Anni ’50). Lui stesso aveva caricato questo test di significati politici, trasformando il voto per il Parlamento di Strasburgo in un referendum sulla sua premiership nel governo e sulla sua leadership nel partito, e inseguendo Grillo sul terreno scivoloso di una sfida a due, micidiale e potenzialmente esiziale. Ebbene, in un’Europa dove sfondano tutte le estreme euro-fobiche, e dove i popoli puniscono tutti i governi in carica (ad eccezione della solita Merkel), Renzi questa sfida l’ha stravinta e Grillo, addirittura doppiato dal Pd, l’ha strapersa. INSIEME alle europee, ha vinto il …

L’ultimo affondo di Renzi “Saremo noi a salvare l’Italia il governo andrà avanti se vinco o perdo non cambia”, di Francesco Bei

«Noi salveremo l’Italia. Lo faremo anche per chi ci fischia e nonostante loro. Non lasceremo il Paese a chi lo vuole distruggere». Matteo Renzi torna a Firenze, lì dove tutto è cominciato. Dove, come dice il candidato sindaco Dario Nardella, «cinque anni fa un manipolo di giovani è partito credendo che si potesse cambiare l’Italia». I dubbi sulla piazza, che all’inizio stentava a riempirsi, vengono spazzati via alle dieci di sera quando, dal palco montato di fronte alla Loggia dei Lanzi (dove lo voleva sempre Enrico Berlinguer), il premier può finalmente abbracciare con lo sguardo una distesa di volti e di bandiere. È allora, in un momento di silenzio, che un anziano riesce a prevalere sulla folla e urla con quanta voce ha in corpo: «Matteo, ‘un ci ferma più nessuno!». Renzi ride. Vista da qui certo è un’Italia diversa. I fischi e le proteste certo ci sono, come quelli dei movimenti per la casa, ma arrivano molto attutiti. Grillo sembra un fantasma lontano. Se non fosse per uno striscione che lo evoca: «Noi da …

"Il nuovo inizio per un’Europa utile", di Mario Deaglio

In queste ore milioni di elettori italiani si domandano quali vantaggi ci possa portare l’Europa e se sia il caso di andare a votare per il rinnovo del Parlamento europeo. Si tratta di un interrogativo sbagliato: prima di essere una questione di vantaggi, l’Europa è una questione di identità, l’economia viene dopo. Dobbiamo esprimere il nostro voto principalmente perché i nostri valori sono più vicini a quelli degli altri europei che a quelli dei russi, degli americani, degli arabi, degli africani e degli asiatici e perché nel mondo globalizzato l’Italia è troppo piccola e troppo debole per stare da sola. Unicamente dopo questa premessa ha senso considerare i vantaggi economici. Non esiste una dimostrazione semplice delle ragioni per le quali non solo «Europa è bello (o comunque necessario)», nel senso che i valori europei fanno parte del nostro Dna, ma anche «Europa conviene». La storia non si fa con i «se», è difficile pensare a come saremmo oggi senza l’Europa. Veniamo da mezzo secolo di integrazione, con l’Europa ci arrabbiamo (qualche volta a ragione), ma …

«Solo il Pd cambierà l’Europa» di Matteo Renzi

Più volte mi sono sentito chiedere quanto mi stessi giocando in queste elezioni. Come se il 25 maggio fosse una data riguardante la carriera politica di una persona, di un partito o di un governo. Un vecchio vizio italiano di riportare sempre tutto alle provinciali beghe politiche interne. Domenica invece ci giochiamo qualcosa di molto più grande e decisivo. Ciascuno di noi è chiamato, attraverso il voto, ad indicare quale futuro costruire in Europa e quale ruolo l’Italia saprà interpretare per imprimere un cambiamento profondo, reale e duraturo all’Europa. Sapendo che questo riguarda la propria vita, la vita della propria famiglia e della propria comunità. Perché l’Europa non è qualcosa di astratto, lontano dai nostri problemi quotidiani. Se noi non ci occupiamo dell’Europa, questa comunque si occupa di noi. Mi sarebbe piaciuto poter discutere seriamente delle grandi sfide che ci attendo- no nei prossimi anni e di come poterle affrontare con un’Italia protagonista. Discutere di quanto l’Europa del solo rigore in questi anni non ha funzionato e di come farla tornare ad essere il sogno …