"Telemaco è un punto di partenza", di Paolo Di Paolo
Il discorso di ieri del premier Matteo Renzi a Strasburgo mi ha colpito moltissimo. Non vorrei osservarlo da una prospettiva strettamente politica, e vorrei anche, per una volta, che i cinici di turno – che trovano difetti in tutto e hanno tradotto il sarcasmo in una visione del mondo – tacessero un istante. Abbiamo chiesto a lungo agli uomini politici di dire qualcosa in più, di usare altre parole, di spostare l’orizzonte da un piano soltanto pratico (o, quando va peggio, utilitaristico) a qualcosa di diverso e più alto. Se questo accade, anziché esserne soddisfatti, lo liquidiamo come retorica. A me pare che le parole di Renzi ieri fossero diverse, e perciò importanti. Partiamo dall’aspetto più esteriore: ha citato il mito classico, la letteratura, la grande tradizione culturale europea. Non è scontato. Non mi sembra nemmeno che fosse citazionismo fine a sé stesso: parlando della staffetta Grecia-Italia, Renzi ha spostato l’asse dalle difficoltà economiche di entrambi i Paesi alla loro centralità nella storia d’Europa. E parlando più in generale di Europa ha toccato il nodo …